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I giovani con Ratzinger
A piazza San Pietro In settantamila nel 25° anniversario della Giornata Mondiale della Gioventù
Rodolfo Lorenzoni
In onore della Chiesa e del suo Papa, con l'entusiasmo della gioventù. Per mostrare a Roma e al mondo l'autentico volto del popolo cristiano. Benedetto XVI scende in piazza San Pietro per abbracciare migliaia di giovani del Lazio nel venticinquesimo anniversario della GMG e l'incontro si trasforma subito in una festa, nell'occasione attesa per manifestare tutto l'amore del popolo di Dio. «Vogliamo che sia chiaro a tutti – dice un ventenne tra la folla – che la Chiesa non è certo come la hanno voluta dipingere in questi mesi.
La Chiesa è anche e soprattutto fede, vicinanza ai giovani, sano ardore dei fedeli». In effetti sono più di settantamila i ragazzi che si lasciano andare a cori, musiche e danze mentre tutti aspettano l'arrivo del Santo Padre. «Siamo qui, sotto la stessa luce, sotto la stessa voce», cantano i ragazzi, in quella che è una vera e propria festa condotta da Lorena Bianchetti e Rosario Carello.
L'orchestra di Marco Frisina esegue musiche religiose, accompagnate dalle danze dei foulard agitati dai ragazzi, e in piazza San Pietro si respira un'atmosfera di gioia. Il tutto per rievocare forse la più efficace e amata iniziativa di Giovanni Paolo II, quella Giornata Mondiale della Gioventù divenuta negli anni il simbolo della partecipazione e dell'unità della Chiesa, un appuntamento planetario in grado di mobilitare milioni di giovani lungo le rotte della fede. Canta Nek, coppie di sposi formate proprio durante le GMG portano la loro testimonianza e poi, alle 20 e 20, la «papamobile» solca la folla.
L'entusiasmo è visibile nella marea di drappi sventolanti e di fiaccole accese in onore di Benedetto, al quale i giovani pongono poi domande relative al tema dell'evento 2010: «Maestro, cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Tutto è improntato all'incontro del Papa con la gioventù; le feroci polemiche di questi giorni sui casi di pedofilia nel clero sono solo «prove e incomprensioni» – come spiega il cardinale vicario Agostino Vallini - che giustamente non hanno cittadinanza in momenti collettivi di questo genere. «È possibile fare della mia vita qualcosa di bello e di grande?», chiede Giulia al Papa.
«Non buttate via la vostra vita - ammonisce Benedetto – dovete viverla in profondità, nella sua grande ricchezza! Potete farlo soltanto cercando di amare e conoscere Dio. Conoscendo Dio scoprirete, infatti, che la vostra vita non è inutile, ma anzi essa è fatta per volere e secondo il progetto di Dio». Non mancano gli applausi: i giovani, davvero, capiscono il Papa.
© Copyright Il Tempo, 26 marzo 2010 consultabile online anche qui.
3 commenti:
A PAPA BENEDETTO XVI
Da gia' contestatore acerrimo posso dire al papa solo questo: continui cosi'. Io vedo che sarebbe piu' popolare insabbiare tutto. Sono anni che succedono queste cose: mica solo nel suo pontificato!
La ricordero' come uomo giusto e, se c'e' un Dio (in cui lei crede), alla fine le rendera' giustizia per tutte queste calunnie immeritate che sta o rischia di ricevere.
PERCHE' E' CHIARO CHE CHI CERCA DI FARE IL BENE sta venendo crocifisso al posto di coloro che hanno fallato. E chi tira le pietre sul rappresentante del bene, da fuori la chiesa, lo fa per una sorta di ideologia e non per la ricerca dello stesso bene.
Preghi per me e la ricordo nella mia preghiera.
Alberto 2
Ho visto adesso il video messo a disposizione sul sito del vaticano dell'incontro del papa coi giovani di ieri sera. Quando ho sentito al tg2 ieri sera che erano 70.000 dicevo: impossibile, troppi. Gli anni scorsi erano meno. Poi guardo il video ed è impressionante: la piazza piena! Altro che 70.000! Sono molti di più. Splendida festa della fede! Splendide parole del papa. E sono felice che nonostante tutto il fango che gli addossano ci sono tanti giovani che lo amano come me, che sono attenti e cercano la verità! Meraviglioso! Sia lodato il Signore! Buona notte! Marco
Caro Marco, anch'io credo che fossero molti di più ed erano davvero felici.
Scusami l'espressione, ma se ne on fregati di quanto si sta dicendo e scrivendo in questi giorni e hanno posto al Papa quesiti ben più importanti.
Grazie Santo Padre!
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