sabato 6 marzo 2010

La gerarchia lascia (ancora!) solo Benedetto XVI. La Segreteria di Stato tace:ancora una volta ci si affida all'autorevolezza morale del Papa (Peloso)


Vedi anche:

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Leggendo i giornali di oggi...vaticanisti molto più rigorosi ed obiettivi dei loro colleghi (titolisti e non)

Pedofilia in Germania: la Santa Sede «attenta» (Cardinale)

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Mons. Amato: il celibato dei sacerdoti cattolici resta indiscutibile perchè a ragione si può parlare di celibato di Gesù (Gasparroni)

Il Papa nominerà un visitatore apostolico per l'abbazia tedesca di Ettal. Mons. Georg Ratzinger: mai saputo nulla di abusi (Izzo)

Pedofilia, Monsignor Robert Zollitsch il 12 marzo dal Papa (Apcom)

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In questo panorama sconfortante Benedetto XVI si staglia ogni giorno di più come l’unico punto di riferimento credibile (Valli). Da incorniciare!

Sgomento negli ambienti del Vaticano e la gerarchia lascia solo Benedetto XVI

le reazioni

Il presidente dei vescovi tedeschi incontrerà il Pontefice tra una settimana

Francesco Peloso

SE MAI c'è stato un momento di tragica solitudine del Papa, è quello che stiamo attraversando. Il lungo inverno di lacrime e 'mea culpa' per gli scandali legati alla pedofilia che dilagano, ferisce la Chiesa, la umilia nel suo cuore più antico. I grandi ordini religiosi del Medioevo, una sorta di guardia imperiale della Chiesa cui Ratzinger teologicamente e spiritualmente stava cercando di affidare la testimonianza della fede cristiana nell'epoca della postmodernità, sono stati colpiti dallo scandalo più atroce.
Violenze sessuali, percosse, minacce, omertà: una sequenza drammatica. Ma i fatti parlano chiaro: il 12 marzo il presidente dei vescovi tedeschi, mons. Robert Zollitsch, sarà dal Pontefice per parlare dello scandalo in corso in Germania. Intanto un visitatore apostolico, un uomo del Vaticano, andrà al monastero di Ettal, altro crocevia di episodi scabrosi; per altro in questo caso è coinvolta la stessa diocesi di Monaco dove Ratzigner svolse il suo mandato di arcivescovo fra gli anni '70 e '80.
In Vaticano alzano la consueta cortina del silenzio: nessuna reazione ufficiale ma lo sgomento è palpabile, il caso tedesco dopo l'esplosione del caso irlandese, sembra stringere la Santa Sede in un assedio soffocante.
La Segreteria di Stato tace: ancora una volta ci si affida all'autorevolezza morale del Papa per risolvere le crisi che divampano sempre più frequentemente.
«Seguiamo con attenzione gli eventi, sappiamo ciò che avviene in Germania» dicono dalla Sala stampa vaticana, ma fra i sacri palazzi già colpiti dalle vicende italiane legate al caso di Angelo Balducci e ai suoi traffici sessuali, cresce il disorientamento.
Il Papa, da parte sua, ha invocato trasparenza e durezza contro i colpevoli, e forse proprio la sua intransigenza ha fatto sì che si scoperchiassero le mille pentole degli scandali.
È il lavacro di pentimento e redenzione dentro il quale il Pontefice tedesco dovrà portare la sua Chiesa, molti vescovi lo vogliono seguire, compresi i tedeschi disposti alla piena collaborazione con le autorità civili.
Maggiori resistenze offrono settori della Curia romana abituati da sempre o quasi all'impunità, al sopire e tacere; funzionari di alto e medio rango, religiosi che avrebbero voluto opporre il diniego: i magistrati non entrino a frugare negli archivi delle diocesi e delle cattedrali.
Ratzinger va per la sua strada e nei momenti più difficili come quello attuale sono poche le voci delle gerarchie ecclesiastiche che lo sostengono.
Il Papa è solo di fronte allo scandalo che indigna il mondo ma vuole fare sul serio. La sfida è enorme, sembra superiore alle sue forze, ma è forse un segno del destino che proprio al Pontefice considerato il più austero guardiano della fede, il conservatore per eccellenza, spetti l'estremo tentativo di rinnovare le fondamenta di una Chiesa avviluppata da molto tempo su se stessa e sui propri segreti.

© Copyright Il Secolo XIX, 6 marzo 2010

Che dire? Monumentale e' dire poco!
Il Papa non e' in realta' solo perche' ci siamo noi a sostenerlo, cosi' come tantissimi fedeli semplici sparsi nel mondo.
Io francamente non so se sia vero che la gerarchia cattolica e la curia romana in particolare non appoggia il Papa. Non ne ho la certezza, ma di una cosa sono sicura: e' questa l'impressione che TUTTI abbiamo dall'esterno. Mi dispiace ma e' cosi'!
Ha ragione Tornielli quando afferma che la Santa Sede poteva dire almeno una parola quando ha visto comparire la foto del fratello del Papa su tutti i siti web e quella terribile associazione nei tg con la pedofilia.
Si e' taciuto ANCORA UNA VOLTA!
Ratisbona, Summorum Pontificum, Africa, revoca della scomunica ai Lefebvriani, video della BBC: il Papa e' sempre stato abbandonato a se stesso, ma per fortuna non l'hanno mai lasciato i fedeli, la Chiesa di Cristo e del Papa, suo Vicario!
E' chiaro che la linea doveva essere quella di far parlare il vescovo di Ratisbona, ma quando si e' visto che cosa stavano combinando siti e agenzie italiane si poteva e si doveva intervenire immediatamente. Ora e' tardi...
Il danno fatto dai titoli dei telegiornali e dei giornali e' enorme e ANCORA UNA VOLTA poteva essere, forse, evitato.
Non tutta la curia comunque volta la testa dall'altra parte: ho letto bellissime interviste al card. Martins ed al card. Kasper (oh...che combinazione! Non sono italiani).
La gerarchia cattolica sia piu' unita! Coraggio
!
R.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffa,
quasi tutti ormai hanno smascherato o dovuto ammettere l'infamia, e Avvenire tace. Pronti a difendere Boffo ma non il Papa. A volte non so proprio che dire...
Alberto

Anonimo ha detto...

Preciso, per non fare come certi "giornali", che non ho comprato il quotidiano, ma sul sito non appare alcuna idonea chiarificazione della verità e dell'infamia, ormai palesemente emerse.
Alberto

Maria R. ha detto...

Quoto quoto quoto.
Laddove ci siano -come qui c'erano in partenza- dati alla mano che potessero servire semplicemente a fare CHIAREZZA, io trovo alquanto deludente che si rimanga zitti. Non era una questione di urtare le sensibilità di vittime (presunte e reali), ma solo di datare bene i fatti e sottolineare che le persone tirate in ballo dalla stampa (direttamente come per il fratello del Papa e indirettamente per quest'ultimo), non avevano nulla a che vedere con le responsabilità per i fatti.

Anonimo ha detto...

Ho visto ora il quotidiano. Riporta il testo della lettera nelle pagine interne e afferma che "Georg Ratzinger risulta completamente estraneo alla vicenda". Ma certo non c'è alcuna denuncia dell'infame attacco e nei titoli non c'è alcuna difesa del fratello del Papa, che va cercata e trovata nelle righe dell'articolo.
Comunque meglio che niente.
Alberto

Anonimo ha detto...

Don Cristiano.
Cara Raffa, allora mi sembra accertato che il Nostro Santo Padre debba decidere di cambiare RAMAZZA per il Suo repulisti? "Deve" (è solo un affettuoso invito di un figlio devoto!) avere il coraggio di allontanare gli attuali suoi stretti Collaboratori che a dir poco hanno fallito,ma meglio forse hanno tradito lo spirito di Benedetto XVI. Allora il distruttivo Capo della Sacra Corona in Vaticano avrà e abuserà ancora della santa fiducia del nostro GRANDIOSO PAPA?

Anonimo ha detto...

SE MAI c'è stato un momento di tragica solitudine del Papa, é quello attuale?

Se parliamo di solitudine dalla gerarchia e dalle associazioni, altro che UN momento..e Ratisbona?lefevbriani? AIDS Africa,ecc? Anche se non esistesse lo Spirito Santo, solo per lo sviluppo di anticorpi che ha avuto in questi anni, ormai Il Papa é immuno a tutte le Solitudini.

Per quanto riguarda la realtà,il Papa é tutto fuorché solo, penso mai come adesso tutta la Chiesa guarda a lui, stia con lui, soffra con lui e preghi per lui.
Non dimentichiamo poi di Cristo, che veglia sul suo amico Pietro, che sa che la Sua Sposa é esposta a molti pericoli, ma sa che l'ha lasciata in buone mani.
Se é vero, che Dio vive, é, in un eterno istante per cui tutto é presente, sapere che già quando separava il giorno dalla notte, disegnava i cieli e la terra, popolava i mari, faceva maturare il più piccolo seme, faceva scbocciare il primo fiore sulle vette più nascoste, già aveva un disegno su quest'uomo venuto dalla Baviera, nessuna solitudine può assalire Joseph Ratzinger.
Sapere che Cristo quando era con i suoi,parlava delle chiavi a Pietro, dello scandalo dei fanciulli, della sua Ecclesia, aveva dinnanzi a sé Pietro di Giona, ma già aveva nel cuore e nella mente il volto di Joseph, non può far vacillare il Papa. Sapere che in quell'istante in cui cielo e terra, divenire e eternità si sono uniti sul Golgota, in quell'ultimo sospiro del Cristo morente, e il suo ultimo sguardo, prima di chiudere gli occhi, dopo aver visto tutta la storia della sua Chiesa, tutte le sue colpe, le sue nefandezze, si sono fissati su quelli di Joseph e come dice, il vangelo, fissatolo lo amò, il Papa non sarà mai solo. Questo Benedetto lo sa, sa che il Risorto ha messo i Suoi occhi, nei suoi occhi. Per questo é sempre sorridente, parla sempre di amicizia, perché quest'amicizia la vive ogni giorno, nel suo cuore e nella sua vita.

Forza Benedetto!

Max

laura ha detto...

Disento con le parole iniziali, CH cree nonè mai solo! e il Papa nn è tragicmente solo. Ha lo Spirito Santo e una folla sterintadi santi che Lo proteggono e tante prsone che pregano per LUI in ogni angolo della terra. Quando Pietro era in carcere, una preghiera si levava per lui dalla Chiesa. Questa è la bellezza e la grandezza della nostra fede. La Comunine dei Santi e il Corpo Mistico non son favole