domenica 11 aprile 2010

Ecco che cosa c’è dietro gli attacchi a Papa Ratzinger. L’impressione è che ci si trovi di fronte a un regolamento di conti (Tornielli). Ottimo!


Vedi anche:

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Come si permettono i giornalisti di chiamare il Santo Padre semplicemente "Ratzinger"?

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Gli attacchi al Papa moltiplicano la solidarietà: L'arcivescovo di Washington: Benedetto XVI ha messo le vittime al centro dell'attenzione (R.V.)

Pedofilia, card. Poletto: "Se c'è una persona che non si può toccare in tutta questa vicenda è proprio il Papa"

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La Sala Stampa della Santa Sede conferma il viaggio del Papa a Cipro, il terzo del 2010 (Izzo)

Il dolore del Papa per la tragica scomparsa del Presidente polacco e del seguito vittime di un gravissimo incidente aereo

Papa Ratzinger colpito proprio nel pieno della lotta al male: l'illuminante commento di Maria Giovanna Maglie

Santa Sede: "Con accanimento continuano i tentativi di coinvolgere Joseph Ratzinger nello scandalo della pedofilia" (Izzo)

Mons. Riboldi: il Papa è vittima di una persecuzione (Ansa)

Se il Papa deve essere per forza colpevole…eccellente commento di Andrea Tornielli

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A CIPRO (4 - 6 GIUGNO 2010) - PROGRAMMA

Benedetto XVI è il primo Papa a rendersi disponibile ad incontrare le vittime di abusi. I precedenti per Usa, Australia e Canada (Liut)

Di norma non viene concessa la dispensa dal celibato se il richiedente non ha compiuto 40 anni: il documento

Con Ruini all'angolo è difficile riempire le piazze (Bevilacqua)

La Chiesa non è una repubblica: straordinaria riflessione di Giuliano Ferrara

La lettera del 1985 nel commento di Fr. John Zuhlsdorf

Dal Papa braccia aperte alle vittime di abusi sessuali (Cardinale)

Il Papa: "Mi preme sottolineare particolarmente come Pio XII sia stato il Papa, che, come padre di tutti, ha presieduto alla carità a Roma e nel mondo, soprattutto nel difficile tempo del Secondo Conflitto Mondiale" (Discorso)

Continuano i tentativi di coinvolgere il Papa nello scandalo degli abusi (Thompson)

Preti pedofili, avvocato S. Sede negli Usa: Ratzinger non difese il sacerdote. chiese al vescovo di Oakland che Kiesle non commettesse più abusi

Legale Santa Sede in Usa: Ratzinger il esortava vescovo di Oakland a vigilare (Ansa)

Secondo me la Santa Sede dovrebbe rispondere in modo ancora più dettagliato alle accuse e cacciare le talpe rivelandone i nomi

Il Papa vedrà le vittime dei pedofili. Ma su di lui spuntano nuovi veleni prontamente detronizzati dalla Santa Sede (Alfieri)

Nei palazzi vaticani l'incubo della talpa (Galeazzi, ottimo!). C'è un solo modo per essere sicuri della piena disinfestazione: cacciare via tutti!

Proprio il Papa che più si è battuto contro i pedofili è costretto a caricarsi di responsabilità passate (La Spina)

Dagli Stati Uniti arrivano nuove accuse a Ratzinger ma la ricostruzione risulta piena di inesattezze (Avvenire)

C'è una sola espressione per definire i titoloni dei giornaloni di oggi...

SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE: FALSO AFFERMARE CHE RATZINGER COPRI' CASO KIESLE

Lettera del 1985: la risposta della Santa Sede

C'è grande "godimento" su siti ed agenzie per una lettera del card. Ratzinger del 1985 ma c'è qualche conto che non torna...

Santa Sede: il Papa è dalla parte delle vittime e porta la croce per tutti (Izzo)

Intervista del card. Bagnasco alla CNN: trascrizione del testo in italiano

Papa Ratzinger non chiede ad altri di portare la croce: l'assume di persona, sull'esempio di nostro Signore, che "umiliò se stesso" e "si caricò dei peccati dei fratelli", per fare risplendere la parola di vita e di salvezza (Monumentale riflessione di Mons. Gualtiero Bassetti per l'Osservatore Romano)

Fr. Chadwick (TAC): questa è una guerra culturale. Dall'elezione di Benedetto XVI comincia a risvegliarsi l'identità cattolica

Pellegrini e turisti affollano San Pietro: il bellissimo servizio di Chatolic News Service

Joseph Ratzinger non insabbiò il caso dei Legionari e ora deve decidere come chiuderlo (Rodari)

Luciano Paolucci (padre di Lorenzo, ucciso dal "mostro di Foligno"): dal Papa un lavoro eccezionale. I politici facciano come lui! (Ansa)

Nel dibattito sugli abusi sessuali, quale è la rotta della Chiesa? Editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana). Da leggere e meditare!

Kathryn Jean Lopez (National Review): Benedetto XVI sta insegnando che cosa significa essere cattolici a una generazione che non ha più le idee chiare

L’attacco alla Chiesa è politica di potenza (L'altra campana)

PAPA/ Ora la Chiesa non si faccia "ingannare" dalla giustizia degli uomini (Robert Royal)

Giuliano Ferrara: «La pedofilia è una scusa, obiettivo è la Chiesa» (Panorama)

«Il dolore di Benedetto XVI è grandissimo, la Chiesa non nasconderà i suoi peccati» (Galeazzi)

J’ACCUSE/ Tutte le falsità della “mani pulite di Dio” firmata New York Times (Mario Mauro)

Attacco al Papa. Si prepara l'affondo sulla salute di Benedetto XVI (Gagliarducci). Teniamoci pronti a reagire!

L'ex sindaco (di fede ebraica) di New York, Koch, denuncia la campagna mediatica contro il Papa fatta per punire e non per informare (Jerusalem Post)

Card. Bertone: «Il Papa molto addolorato per i casi di pedofilia nel clero» (Pinna)

L'Economist accusa il Vaticano di arroccarsi, offende gli Italiani ma almeno dà atto a Benedetto XVI di non avere ignorato la pedofilia nel clero

Le coperture di Maciel nei Sacri Palazzi ed il processo di beatificazione di Wojtyla (Tornielli). Lode a J. Ratzinger che non si fece incantare!

La campagna anticattolica dell'ex direttore del NYT, Bill Keller: l'analisi di George Neumayr (American Spectator)

Il Papa e la stampa. Le false accuse del NYT sono state smascherate. Il commento di Raymond J. de Souza (National Post)

L'IGNOBILE CAMPAGNA CONTRO BENEDETTO XVI, IL PAPA CHE PIU' DI OGNI ALTRO HA COMBATTUTO LA PEDOFILIA NELLA CHIESA: LO SPECIALE DEL BLOG

Ecco che cosa c’è dietro gli attacchi a Ratzinger

di Redazione

SEGNALI L’impressione è che in questi giorni ci si trovi di fronte a un regolamento di conti

Anche dietro alla pubblicazione della lettera a firma di Joseph Ratzinger che nel 1985 chiedeva al vescovo di Oakland di temporeggiare in merito alla riduzione allo stato laicale di padre Stephen Kiesle, prete colpevole di abusi su minori, c’è l’avvocato Jeff Anderson, il legale intenzionato a portare Benedetto XVI alla sbarra. Lo stesso avvocato che aveva rilanciato il caso di padre Murphy, il molestatore dei bambini sordomuti di Milwuakee, cercando di dimostrare una responsabilità del governo centrale della Chiesa. In quest’ultimo caso, il sacerdote non era stato ridotto allo stato laicale perché moribondo. Mentre nel caso di padre Kiesle, la dimissione era arrivata dalla Santa Sede nel 1987, dopo qualche anno dall’iniziale richiesta, in quanto si è atteso che il sacerdote compisse 40 anni.
Nella bufera mediatica delle ultime ore, hanno rischiato di perdersi alcuni punti fermi, che vale la pena ricordare. Kiesle tra l’aprile del 1977 e il maggio 1978 aveva molestato almeno sei bambini e ragazzi di età compresa tra gli undici e i tredici anni.
Era stato denunciato, arrestato dalla polizia, processato e condannato a tre anni con la condizionale. Non gli era stato più permesso di avvicinare i giovani. Nel momento in cui il suo vescovo scrive a Roma per sostenere la richiesta dello stesso sacerdote di essere dimesso dallo stato clericale, la Santa Sede stava attuando nuove direttive stabilite da Giovanni Paolo II in merito alle dispense. Negli ultimi anni del pontificato di Paolo VI, infatti, queste venivano concesse con molta facilità. Papa Montini chiamava quei dossier con le richieste dei preti decisi a lasciare l’abito, «la mia corona di spine». Con l’avvento di Wojtyla, si era deciso di dare un giro di vite, concedendole meno facilmente e soprattutto attendendo di norma il compimento del quarantesimo anno d’età. Va ricordato che nel caso di padre Kiesle, la competenza dell’eventuale processo canonico per gli abusi sui ragazzi era della diocesi, non della Congregazione per la dottrina della fede, che avocherà a sé questi casi solo dal 2001.
L’ex Sant’Uffizio si doveva pronunciare soltanto sulla riduzione allo stato laicale del prete, il quale, nel frattempo, veniva comunque tenuto sotto controllo: non si registrano né si segnalano denunce a suo carico tra il 1981 e il 1987, cioè negli anni in cui il suo caso viene esaminato dal Vaticano.
L’avvocato Anderson fa bene il suo lavoro e le parcelle milionarie che ha incassato in questi anni lo stanno a dimostrare.
È vero che non è facile districarsi nella selva delle procedure canoniche e delle competenze di questo o di quel dicastero, ma fanno il loro lavoro molto meno bene coloro che rilanciano documenti senza contestualizzarli, finendo per fare il gioco di chi vuole far apparire a tutti i costi colpevole Papa Ratzinger, per trascinarlo in tribunale. Che questo sia lo scopo dichiarato, e che vi sia un accanimento in questo senso, è sotto gli occhi di tutti. Accanto all’avvocato Anderson, durante la conferenza stampa a New York dello scorso 25 marzo, dedicata al caso di padre Murphy, era seduto il domenicano Thomas Doyle, da anni impegnato in favore delle vittime di abusi ma oggi anche impegnato a dimostrare una responsabilità vaticana. Così come bisogna ricordare che all’inizio del caso pedofilia in Germania ci sono state le denunce del preside del Canisius College, padre Klaus Mertel, impegnato per una rivalutazione teologica dell’omosessualità, il quale ha invitato per iscritto tutti gli alunni a riferire se avessero mai sentito parlare di abusi in passato.
Al di là dei casi specifici, c’è davvero l’impressione che in queste settimane si sia di fronte a una sorta di regolamento di conti con il pontificato ratzingeriano.
Un pontificato al quale non si perdonano il motu proprio che ha riabilitato la messa antica, la revoca della scomunica ai lefebvriani e il decreto sulle virtù eroiche di Pio XII, firmato lo scorso dicembre.
Ma anche, forse più nascostamente, c’è chi non sopporta parole di un certo tipo sulla globalizzazione, sullo sfruttamento delle risorse naturali, sulla dignità del lavoro. Sembra che ogni atto del Papa «irriti» certi ambienti e «uno si deve chiedere il perché», ha osservato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, intervistato dalla Cnn, mentre nei giorni scorsi l’ex Segretario di Stato Angelo Sodano aveva messo direttamente in rapporto gli attacchi a Ratzinger con il messaggio della Chiesa su vita e famiglia.
L’impressione è che Oltretevere non sia ancora percepito in tutta la sua devastante portata quanto sta accadendo e che rischia di minare la credibilità morale della Chiesa nell’opinione pubblica.
Giorno dopo giorno, vescovi e cardinali vengono accusati di aver sottovalutato o coperto. Il sospetto lambisce la curia di Wojtyla e con il caso del fondatore dei Legionari di Cristo Marcial Maciel arriva all’entourage papale più stretto. Lo stillicidio di documenti, lettere, denunce non accenna a diminuire.
Mai come in questo momento agli inquilini dei sacri palazzi servirebbe un’exit strategy per uscire dall’angolo.
In molti sperano che, ancora una volta, intervenga Benedetto XVI.

Copyright Il Giornale, 11 aprile 2010 consultabile online anche qui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

una bella scomunica a tutti coloro(giornalisti, avvocati e curiali) che in mala fede denigrano l'immagine della fede dando informazioni false, ben sapendo di essere false? non sarebbe attacco alla libertà di stampa, perché ci sarebbe il "ben consapevole di essere false". magari sui giornalisti d'oltreocenao avrebbe poco effetto ma su certi vescovi funzionerebbe alla grande.non é forse bestemmiare contro lo Spirito Santo negare la verità, dare scandalo ai piccoli e ai semplici, dare del pedofilo a chi scelto dallo spirito santo?E poiché tutti i peccati saranno perdonati, tranne quelli contro lo Spirito Santo,penso la scomunica latae sentantiae sia il minimo.

Max

Maria R. ha detto...

La battuta finale, la dice lunga.... (e trovo che sia vera, anche se c'è da ammettere che qualcuno comincia ad avere un pò di tremarella....)

Anonimo ha detto...

Non c'è dubbio che lo vogliono fare fuori, per le ragioni spiegate da Tornielli. Ma a quale exit strategy pensa il giornalista? Loro accetterebbero solo la resa (cioè le dimissioni - o la sua morte - e la sostituzione con un papa "molle" o modernista). Io credo, al contrario, che si debba procedere in senso contrario, senza esasperazioni ma senza le debolezze dimostrate in altre occasioni. In altre parole, si proceda con la beatificazione di Pio XII, si faccia applicare il motu proprio anche ai riottosi (altrimenti, fuori!) e si riapra alla Fraternità San Pio X, senza indugio. Si vedrà chi resta e con questi si procederà.
Detto questo, c'è veramente da ammirare la tempra del nostro Pastore. E il suo coraggio di fronte ai lupi.