mercoledì 28 aprile 2010

Il Papa: i sacerdoti vivano in modo coerente con il Sacramento ricevuto. A Torino visiterò il Cottolengo, è un luogo di grazia (Izzo)


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Il Papa: "Cari amici, questi due santi Sacerdoti, San Leonardo Murialdo e San Giuseppe Benedetto Cottolengo, dei quali ho presentato qualche tratto, hanno vissuto il loro ministero nel dono totale della vita ai più poveri, ai più bisognosi, agli ultimi, trovando sempre la radice profonda, la fonte inesauribile della loro azione nel rapporto con Dio, attingendo dal suo amore, nella profonda convinzione che non è possibile esercitare la carità senza vivere in Cristo e nella Chiesa" (Catechesi)

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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA: SACERDOTI VIVANO IN MODO COERENTE CON SACRAMENTO RICEVUTO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 apr.

"La responsabilita' di una vita coerente con il sacramento ricevuto" e' stata ricordata oggi dal Papa ai sacerdoti di tutto il mondo che si accingono a partecipare a Roma alla conclusione dell'Anno Sacerdotale, nel prossimo giugno.
Nel corso dell'Udienza Generale, infatti, il Pontefice ha presentato la figura di due grandi preti, San Leonardo Murialdo e San Giuseppe Benedetto Cottolengo, sottolineando la "grandezza della missione del sacerdote", che deve "continuare l'opera della redenzione, la grande opera di Gesu' Cristo, l'opera del Salvatore del mondo", cioe' quella di "salvare le anime". "Amore di Dio e amore a Dio", e' questa, secondo il Papa, "la forza del cammino di santita' e la legge del sacerdozio". Entrambi i santi sacerdoti protagonisti dell'Udienza Generale di oggi, ha ricordato il Papa, "hanno vissuto il loro ministero nel dono totale della vita ai piu' poveri, ai piu' bisognosi, agli ultimi, trovando sempre la radice profonda, la fonte inesauribile della loro azione nel rapporto con Dio". "La loro intercessione e il loro esempio - e' stato l'auspicio espresso da Benedetto XVI di fronte ai circa 30 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - continuino ad illuminare il ministero di tanti sacerdoti che si spendono con generosita' per Dio e per il gregge loro affidato, e aiutino ciascuno a donarsi con gioia e generosita' a Dio e al prossimo".

© Copyright (AGI)

PAPA: A TORINO VISITERO' COTTOLENGO, E' UN LUOGO DI GRAZIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 apr.

"La grazia e' fatta". Papa Ratzinger ha ricordato oggi all'Udienza Generale queste parole pronunciate da San Giuseppe Benedetto Cottolengo per annunciare la fondazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, dove, ha annunciato il Pontefice, "domenica prossima nella mia visita pastorale avro' modo di venerare le spoglie del santo e di incontrare gli ospiti". L'anno scorso Giorgio Bocca aveva suscitato grande sdegno nel mondo cattolico per aver criticato sull'Espresso il "culto della vita a ogni costo che lascia perplessi i visitatori della Piccola casa della divina Provvidenza, la pia istituzione del Cottolengo, dove tengono in vita esseri mostruosi e deformi".
E il Papa - pur senza citare l'anziano giornalista - ha esaltato oggi lo spirito di questa nobile istituzione, nata dopo che il fondatore aveva toccato con mano il dramma di cinque bambini rimasti orfani.
Davanti al dolore di cui era testimone, ha ricordato, il Cottolengo "era sempre pronto a servire la Divina Provvidenza, mai a interrogarla: sa certamente cio' che vuole, a me, diceva, tocca solo assecondarla".
"Non e' possibile esercitare la carita' senza vivere in Cristo e nella Chiesa", ha commentato il Papa ricostruendo la storia del Cottolengo. "Buon sacerdote, ricercato da molti penitenti e, nella Torino di quel tempo, "predicatore di esercizi spirituali e conferenze presso gli Studenti universitari, dove riscuoteva sempre un notevole successo, a 32 anni san Giuseppe Cottolengo - ha spiegato Ratzinger ai 30 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - ebbe un incontro inaspettato e decisivo", che "gli fece capire quale sarebbe stato il suo futuro destino nell'esercizio del ministero". Il 2 settembre 1827, "proveniente da Milano giunse a Torino la diligenza, affollata come non mai, dove si trovava stipata un'intera famiglia francese in cui la moglie, con cinque bambini, era in stato di gravidanza avanzata e con la febbre alta". Dopo aver vagato per vari ospedali, quella famiglia trovo' alloggio in un dormitorio pubblico, ma "la situazione per la donna ando' aggravandosi e alcuni si misero alla ricerca di un prete": "per un misterioso disegno incrociarono il Cottolengo, e fu proprio lui, con il cuore pesante e oppresso, ad accompagnare alla morte questa giovane madre, fra lo strazio dell'intera famiglia". Il Pontefice ha sottolineato che "da quel momento il Cottolengo fu trasformato: tutte le sue capacita', specialmente la sua abilita' economica e organizzativa, furono utilizzate per dare vita ad iniziative a sostegno dei piu' bisognosi", attraverso il coinvolgimento "nella sua impresa" di decine e decine di collaboratori e volontari. "Spostandosi verso la periferia di Torino per
espandere la sua opera - ha ricordato - creo' una sorta di villaggio, nel quale ad ogni edificio che riusci' a costruire assegno' un nome significativo: casa
della fede, casa della speranza, casa della carita'". In questo modo, "mise in
atto lo stile delle 'famiglie', costituendo delle vere e Proprie comunita' di persone, volontari e volontarie, uomini e donne, religiosi e laici,uniti per affrontare e superare insieme le difficolta' che si presentavano".
"Ognuno in quella Piccola Casa della Divina Provvidenza aveva un compito preciso", ha
fatto notare Benedetto XVI: "chi lavorava, chi pregava, chi serviva, chi istruiva, chi amministrava. Sani e ammalati condividevano tutti lo stesso peso del quotidiano. Anche la vita religiosa si specifico' nel tempo, secondo i bisogni e le esigenze particolari". "Il manovale della Divina Provvidenza": cosi' san Giuseppe Cottolengo amava definirsi. "La sua vita, come scrisse un giornale del tempo, era stata - ha concluso il Papa - tutta un'intensa giornata d'amore".

© Copyright (AGI)

1 commento:

mariateresa ha detto...

auguriamoci la buonanotte con una notizia curiosa di questi tempi, in francese

http://www.lavie.fr/religion/des-lutheriens-pour-la-primaute-de-l-eveque-de-rome-27-04-2010-5873_10.php
l'apertura di gruppi luterani al primato papale.
beh, il mondo è bello perchè è vario.