mercoledì 28 aprile 2010
In Belgio inizia il cambiamento (José Luis Restán)
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Il Papa: "Cari amici, questi due santi Sacerdoti, San Leonardo Murialdo e San Giuseppe Benedetto Cottolengo, dei quali ho presentato qualche tratto, hanno vissuto il loro ministero nel dono totale della vita ai più poveri, ai più bisognosi, agli ultimi, trovando sempre la radice profonda, la fonte inesauribile della loro azione nel rapporto con Dio, attingendo dal suo amore, nella profonda convinzione che non è possibile esercitare la carità senza vivere in Cristo e nella Chiesa" (Catechesi)
Trascrizione dell'intervista del card. Levada alla PBS
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John Zucchi spiega al Sussidiario perchè è cattolico
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Il Papa, il giudice e la societas (non) perfecta (Burini)
Don Chino Pezzoli: Benedetto XVI di fronte al problema dei suoi vescovi e preti pedofili ha mostrato estremo rigore e risolutezza. E gli altri?
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Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo il seguente articolo. Qui una traduzione.
En Bélgica comienza el cambio
José Luis Restán
28/04/2010
Bélgica es noticia estos días por su enésima crisis política. La imposibilidad de compartir un proyecto común sereno y atractivo parece hacer imposible la convivencia de flamencos y valones. Quizás la disolución progresiva del alma católica de la nación tenga mucho que ver en el caso. Mientras tanto, las convulsiones sacuden también al menguado cuerpo eclesial belga. La semana pasada presentaba su renuncia el obispo de Brujas, al reconocer que haber abusado de un joven, incluso después de ser ordenado obispo. La contundente declaración del nuevo arzobispo de Malinas-Bruselas, André Léonard, da la medida del cambio querido por Benedicto XVI.
En efecto, hace menos de dos meses que el Papa hubo de tomar una de sus decisiones más trascendentales en el tablero episcopal europeo, al elegir a Léonard como Primado de Bélgica en sustitución del Cardenal Godfried Daneels, hombre alabado por los mass media, con amplia reputación de progresista y que no había escondido sus discrepancias con algunos aspectos del pontificado. La paradoja de Daneels es que su prestigio mediático era directamente proporcional a la crisis de fondo experimentada por la Iglesia en Bélgica durante su mandato, traducida en una alarmante incapacidad para incidir en la vida pública del país. Contra viento y marea el Papa eligió a Monseñor Léonard, teólogo vinculado a Communio, como nuevo arzobispo de Bruselas. Frente a lo que se ha dicho, no fue una opción conservadora sino rupturista, la búsqueda de un nuevo aliento y una nueva forma de presencia para una Iglesia de raíces gloriosas pero que daba muestras de evidente agotamiento, y que se había replegado de manera llamativa a los cuarteles de invierno.
La traumática renuncia del obispo de Brujas, representante del viejo orden progresista que ha regido durante décadas en la Iglesia belga, ha puesto un amargo broche a toda una etapa. Monseñor Léonard compareció ante los medios para declarar que "era indispensable por respeto a la víctima y a su familia, y por respeto a la verdad, que el obispo dimitiese", subrayando que el Papa había aceptado inmediatamente la renuncia. Y añadió que se trataba de aplicar una rigurosa transparencia, dejando atrás los tiempos en que la Iglesia en Bélgica había preferido el silencio y la ocultación. También reconoció la crisis de confianza que este episodio ha de provocar, al tiempo que invitaba a reconocer que la inmensa mayoría de los sacerdotes viven conforme a su propia vocación.
Apenas un día después Benedicto XVI recibía las cartas credenciales del nuevo embajador belga y recordaba hasta qué punto la experiencia de la Iglesia se inserta en la historia y en el tejido social de la nación. Pero a continuación reconocía el pluralismo social y cultural en el que se inscribe su misión, subrayando que la Iglesia "no reclama otra cosa que la libertad para proponer su mensaje sin imponerlo a nadie, en el respeto a la libertad de las conciencias". Recordando al Padre Damián de Veuster, recientemente canonizado y una de las pocas figuras que aún reúnen a los belgas, el Papa ha explicado que "el Evangelio es una fuerza de la cual nadie debería tener miedo", es una fuerza que cambia la vida y suscita una ética amiga de la persona, capaz de generar una cultura que promueve y defiende la dignidad de cada ser humano.
De esta forma el Papa argumentaba la pertinencia del servicio de la Iglesia en una sociedad plural y secularizada como la belga. Pero quizás lo más llamativo en este discurso haya sido el augurio papal al nuevo Primado Léonard, "que con entusiasmo y generosidad acaba de iniciar su misión". El Papa extendió su saludo a los sacerdotes, religiosos y fieles de las comunidades católicas belgas, invitándoles a "hacer valer plenamente su derecho a proponer los valores que respetan la naturaleza humana y que corresponden a las aspiraciones espirituales más profundas y auténticas de cada persona". Se acabó pues la línea de camuflarse con el paisaje. Es la hora del verdadero diálogo misionero, del testimonio y de una paciente reconstrucción eclesial. Un tiempo difícil pero apasionante, señalado por una valiente decisión de gobierno de Benedicto XVI.
http://paginasdigital.es/v_portal/informacion/informacionver.asp?cod=1657&te=15&idage=3125&vap=0
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1 commento:
segnalo dallo stesso sito questo breve articolo che sintetizza efficacemente uno dei più grandi meriti del papa.
ciao
http://paginasdigital.es/v_portal/informacion/informacionver.asp?cod=1639&te=15&idage=3094&vap=0
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