domenica 23 maggio 2010

In Piazza San Pietro col Papa per promuovere una cultura del diritto a non abortire (Radio Vaticana)


Vedi anche:

Il Papa: domani tutta la Chiesa pregherà per la Cina (Izzo)

Il cardinale Poletto presiede la Messa Solenne per la chiusura dell’Ostensione della Sindone. Diretta su Telepace alle 16

I contenuti del Credo illustrati dal Cardinale Joseph Ratzinger. Immagini, musica e testo si fondono per raccontare i misteri principali della Fede

Il Papa: Non c’è Pentecoste senza la Vergine Maria. La preghiera per la Cina (AsiaNews)

Benedetto XVI: "Bene chi aiuta le donne con gravidanze difficili"

Il Papa: il Concilio e Fatima hanno rinnovatato la Pentecoste nella Chiesa. Poi il saluto al Movimento per la Vita (Izzo)

Benedetto XVI nella Solennità di Pentecoste: lo Spirito Santo unisce la Chiesa nella diversità, Babele impone la cultura dell'unità (Radio Vaticana)

Il Papa: aiutare le donne a portare a termine la gravidanza

Il Papa: "La Chiesa vive costantemente della effusione dello Spirito Santo, senza il quale essa esaurirebbe le proprie forze, come una barca a vela a cui venisse a mancare il vento" (Regina Coeli)

Il Papa: la Chiesa sia la casa di tutti, autonoma da ogni Stato e cultura particolare. I dittatori di ogni epoca hanno lasciato terra bruciata (Izzo)

Il Papa: il fuoco dello Spirito infiamma la Chiesa, la terra, gli Stati (AsiaNews)

Il Papa: Il "fuoco" di Dio "arde, ma non distrugge", a differenza delle guerre, delle bombe e dei dittatori

Il Papa: superare le divisioni, l'unità è il biglietto da visita della Chiesa (Apcom)

Il Papa: "La Chiesa universale precede le Chiese particolari, e queste devono sempre conformarsi a quella, secondo un criterio di unità e universalità. La Chiesa non rimane mai prigioniera di confini politici, razziali e culturali; non si può confondere con gli Stati e neppure con le Federazioni di Stati, perché la sua unità è di genere diverso e aspira ad attraversare tutte le frontiere umane" (Omelia)

Il Papa: ci si allontana dallo Spirito se ci si chiude in se stessi. La Chiesa Universale precede le chiese particolari (Izzo)

Sindone, card. Poletto: "Ha vinto la spiritualità". Card. Bertone: "Papa soddisfatto della visita a Torino" (Martinengo)

Un pensiero per Papa Benedetto e per le vittime degli abusi. E' il tempo della penitenza per la Chiesa degli ultimi sessant'anni

Intervista a Martin Mosebach: la Chiesa è tenuta all'impossibile (traduzione de "Il Foglio")

Appello del Papa a non dimenticare i Paesi più deboli, vittime di «speculazioni irresponsabili» e di esecutivi incapaci

Benedetto XVI ha elevato ieri ad arcidiocesi la chiesa locale di Tunisi (Izzo)

Sindone, si conclude l'Ostensione dei record (Galavotti)

La strategia dell'avvocato Lena nel commento di Allen: i vescovi non sono dipendenti del Vaticano

Il Papa: la fede ed i valori porteranno fuori dalla crisi (Izzo)

La festa di Pentecoste nella tradizione siro-occidentale: Nel pane e nel calice il fuoco dello Spirito Santo (Nin)

Il Papa: I politici cattolici siano coerenti in tutto (Paola Alagia)

Il cardinale Poletto per l’Ostensione della Sindone: grande gioia per aver visto la fede crescere (Radio Vaticana)

Il Papa: l'Europa non abbia paura del Vangelo ma riscopra le radici cristiane (Izzo)

Il Papa incontrerà i detenuti del carcere di Sulmona nel corso della visita pastorale del 4 luglio (Giansoldati)

Padre Martin ed il Terzo Segreto di Fatima (Colafemmina)

Il Papa: "Oggi più che mai, la famiglia umana può crescere come società libera di popoli liberi quando la globalizzazione viene guidata dalla solidarietà e dal bene comune, come pure dalla relativa giustizia sociale, che trovano nel messaggio di Cristo e della Chiesa una sorgente preziosa" (Discorso)

Il Papa: "C’è bisogno di politici autenticamente cristiani, ma prima ancora di fedeli laici che siano testimoni di Cristo" (Vecchi)

La musica e il dialogo: l'editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana)

Scatta l'operazione pulizia allo Ior: al settaccio tutti i conti correnti (anche di cardinali). Indagine interna in nome della trasparenza (La Rocca)

Besancon parla della crisi, dei dogmi e del giovane Schonborn (Il Foglio)

Anemone, gli inquilini vip del Vaticano. Case e potere all'ombra del sistema (Bogo)

Perché alla Chiesa non serve l'«agenda progressista»: il commento di Gianteo Bordero

Il segreto di Fatima: l'apostasia nella Chiesa? (Francesco Agnoli)

George Weigel: il Vaticano chiarisca pubblicamente la posizione di Wojtyla su Maciel prima della beatificazione (Apcom)

L’agenda dei controriformisti (I parte). Dopo lo “schiaffo di Vienna” ecco i critici del progressismo e la loro idea della chiesa (Rodari)

Annozero sulla pedofilia (dei sacerdoti, of course!): il monumentale commento di Andrea Tornielli

In Piazza San Pietro col Papa per promuovere una cultura del diritto a non abortire

Si è dunque conclusa oggi con la partecipazione al Regina Caeli presieduto dal Papa in Piazza San Pietro, la tre giorni di studio promossa a Roma dal Movimento per la Vita, in collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari e l’Associazione Scienza e Vita, per i “Trentadue anni della legge 194” sulla interruzione volontaria della gravidanza. Un appuntamento servito a rilanciare l’appello a non rassegnarsi alla cultura dell’aborto. Fabio Colagrande ha intervistato a questo proposito il prof. Lucio Romano, copresidente di Scienza e Vita:

R. – Credo che noi oggi dovremmo assolutamente virare da una cultura del diritto ad abortire ad una cultura del diritto a non abortire, perché in ragione proprio di questo diritto a non abortire, in parte, seppur molto fugacemente e molto disatteso, riportato dalla 194, credo che noi dovremmo operare. Dopo 32 anni dalla promulgazione della legge 194, noi possiamo trarre una conclusione che è questa: la legge, per quanto operi da tanti anni, è completamente disattesa. Disattesa, soprattutto, per quanto riguarda la prima parte, quella cioè della cosiddetta prevenzione, che ci è molto caro richiamare nella cosiddetta prevenzione post concezionale.
Quali sono gli interventi che vengono realmente concretizzati a tutela e a difesa della vita in una donna, che molte volte afferisce ad un servizio - quale può essere il consultorio o quale può essere una struttura ospedaliera universitaria - in una situazione di grande disagio - e molte di natura economica – che diventa il principale motivo che dà luogo all’interruzione di gravidanza? Ne viene di conseguenza che questi sono tutti aspetti di una rilevantissima importanza, in quanto dovremmo intervenire in un ambito non solo di ordine culturale, ma quella dimensione culturale deve essere suffragata e supportata da una dimensione di ordine politico, normativo e legislativo che porti non solo ad una riforma dei consultori, ma ad una cultura diversa di approccio.

D. – Tre giornate per non rassegnarsi, ma non rassegnarsi a che cosa?

R. – Non rassegnarsi ad accettare in maniera supina che le cose vadano così come sono andate a tutt’oggi, senza integralismi, senza polemiche, ma nella fermezza di un’argomentazione e di una riflessione antropologica a tutela dei diritti fondamentali dell’essere umano fin dal primo momento. E’ lì il segno di civiltà, è lì il segno di una politica che diventa nobiltà. (Montaggio a cura di Maria Brigini)

E tante erano oggi le mamme e i papà presenti a piazza San Pietro, per il Regina Coeli con Benedetto XVI. Ascoltiamo alcune testimonianze raccolte da Marina Tomarro:

R. – Siamo qui perché noi siamo per la vita. Noi abbiamo due bambini. Per noi, la vita è la cosa più bella che possa esserci.

R. – Noi crediamo che il futuro sia dei bambini e se non si seguono politiche e se non si prendono decisioni che consentono alle famiglie di potersi organizzare e dare un seguito alla loro vita, questo non avverrà mai! Siamo in un momento difficile. Siamo qui non per protestare, ma per dare il nostro contributo.

D. – Il Papa vi invita a continuare a sostenere il vostro ‘sì’ alla vita. In che modo lei risponde a questo invito?

R. – Prima di tutto, rispondiamo con gioia, perché è commovente sentire questo richiamo. Rispondiamo continuando a fare cultura per la vita, in maniera positiva; continuando a dire che la vita è bella: per la mamma che può accogliere, per il figlio che vuole nascere e per il padre che desidera quel figlio!

R. – E’ veramente una gioia poter ascoltare il Papa che ci sostiene in questo cammino che non è assolutamente facile, nella società di oggi, dove i più piccoli – nati o non nati – vengono calpestati. E siamo molto grati al Santo Padre che ci sostiene in questo cammino.

Intanto nei giorni scorsi il presidente della Lombardia, Formigoni, ha presentato il progetto “Nasko” che prevede un fondo speciale illimitato per evitare nella regione gli aborti dettati da motivi economici. Secondo stime ragionevoli in Lombardia, su un totale di oltre 20.800 interruzioni volontarie di gravidanza in un anno, sarebbero 7mila quelle dovute alla povertà. Ma come salutano l’iniziativa della Regione i Centri di aiuto alla vita (Cav)? Paolo Ondarza lo ha chiesto a Paola Bonzi, fondatrice e direttore del Cav della clinica Mangiagalli di Milano.

R. – Lo salutiamo con un “evviva” perché le dico solamente che nel mese di aprile ho incontrato 84 donne a rischio di aborto per motivi economici, alle quali io non ho potuto dare nulla perché noi abbiamo finito tutti i fondi. Vedere che un bambino non può nascere per 4-5.000 euro, le garantisco che è una sofferenza immensa!

D. – Finora, i fondi che vi finanziavano da dove venivano?

R. – Sono sempre stati fondi che venivano da privati, da qualche fondazione oppure da progetti fatti a seconda dei bandi degli enti pubblici.

D. – Come vengono impiegati i fondi che ricevete?

R. – Noi aiutiamo le donne che rinunciano ad abortire per 18 mesi, il che vuol dire i sei mesi della gravidanza che restano e fino al primo anno di vita del bambino. Con colloqui di sostegno psicologico e con un assegno mensile attorno ai 250 euro.

D. – Il progetto della Regione Lombardia è unico nel suo genere nell’intero panorama italiano?

R. – Sì. Sicuramente sì. Ma non solo a livello dell’istituzione Regione: anche a livello comunale o provinciale! Cioè, la Regione Lombardia e il suo presidente, in modo particolare, si sono veramente fatti carico di una situazione che risulta abbastanza impressionante, perché sei donne su dieci – almeno alla “Mangiagalli” – abortiscono per puri motivi economici.

D. – L’aborto porta sempre con sé conseguenze psicologiche devastanti, e ancora di più se questa scelta di morte è dettata da difficoltà economiche …

R. – Noi abbiamo nel nostro Centro di aiuto alla vita una psicologa che si occupa proprio dell’elaborazione del lutto e le garantisco che certe frasi fanno male al cuore. Queste donne non lo rifarebbero mai!

D. – Parlando di ricorso all’aborto per motivi economici, per difficoltà economiche, qual è la proporzione tra italiane e straniere?

R. – Incidono di più sugli stranieri, però ci sono anche molte italiane, perché in questo momento i contratti a termine non vengono rinnovati, e se si presentano ad un colloquio di lavoro e dicono che sono al secondo mese di gravidanza, non le assumono nemmeno. Addirittura, nel colloquio preliminare fanno firmare dichiarazioni in cui queste persone da assumere si ripromettono di non rimanere incinte! Quindi, direi che anche la situazione delle donne italiane è piuttosto pesante!

© Copyright Radio Vaticana

1 commento:

Anonimo ha detto...

Raffaella. ti invio un interessante link su i Legionari di Cristo
http://www.ciudadccs.org.ve/?p=68140