domenica 20 giugno 2010
Il Papa e il cardinale Sepe, rapporto senza feeling
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Ulteriori "chicche" sul caso Mixa: riunione riservata fra prelati tedeschi e media il giorno prima delle dimissioni
Foto tarocca del Papa: un sito smaschera per bene il trucco (facendo il lavoro che spettava al Vaticano!)
TESTI DI E SU BENEDETTO XVI: NOVITA' IN LIBRERIA
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La cricca e gli intrecci con Propaganda Fide nel commento di Giacomo Galeazzi
Pedofilia, il mea culpa di Benedetto XVI a nome della Chiesa (Isabelle de Gaulmyn)
Su segnalazione di Sonny leggiamo:
Il Papa e il cardinale, rapporto senza feeling
Non c'e' mai stato grande feeling, forse semplicemente per diversita' di carattere - secondo quanto si apprende in ambienti ecclesiastici romani - tra Papa Benedetto XVI e il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, ora indagato a Perugia nell'inchiesta sui Grandi Eventi. Crescenzio Sepe, 67 anni, era arrivato a Propaganda Fide, il dicastero piu' ricco della Santa Sede, con un patrimonio di 9 miliardi di euro e da cui transitano tutti i soldi per le missioni, dopo aver guidato l'organizzazione del Giubileo del Duemila. Durante la preparazione e lo svolgimento dei circa 240 eventi giubilari aveva conosciuto sia Angelo Balducci, divenuto poi consultore di Propaganda Fide e gentiluomo di sua Santita', sia Guido Bertolaso.
Il Giubileo aveva polarizzato molte energie della Curia, ma non quelle di Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che alla vigilia del 2000, aveva confidato amabilmente ai giornalisti di essere "un po' tra quelle persone che hanno difficolta' a trovarsi in una struttura celebrativa permanente". Poi, alla presentazione di un fascicolo dedicato all'anno giubilare, Ratzinger aveva citato un giudizio di Giovanni Papini sul Giubileo del 1950, il quale si lamentava che "moltissimi, troppi, ne discorrono (del Giubileo) come se dovesse essere una fruttuosa stagione turistica", in assenza di alcun senso del peccato.
Insomma una visione ben diversa da quella della gioiosa macchina organizzata dal Comitato per il grande Giubileo del Duemila, di cui era segretario l'allora vescovo Sepe, nominato poi cardinale e responsabile di Propaganda Fide nel 2001. Nel 2006, alla fine del primo quinquennio, Ratzinger, divenuto nel frattempo Benedetto XVI, ha deciso di trasferirlo a Napoli. Al posto di Sepe e' arrivato il cardinale indiano Ivan Dias, lontano anni luce dalle amicizie e dagli intrighi della politica italiana. Dunque, ribadiscono ora in Vaticano, eventuali accuse su una gestione "disinvolta" dei beni missionari vanno girati ai "precedenti responsabili".
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2 commenti:
/www.repubblica.it/cronaca/2010/06/20/news/sepe-la_promessa-4990014/?ref=HREA-1
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/20/news/vaticano-reazioni-4990127/?ref=HREA-1
Nell'ultima parte dell'articolo leggo:
<<..Martino ne è sicuro: «Tutto sarà chiarito, ma i danni non saranno del tutto ripagati. Basti pensare che l'8 per mille ha già fatto registrare un calo, anche se minimo. Ma Propaganda Fide e la Chiesa, sotto la guida di Benedetto XVI, continueranno sempre il loro cammino per annunciare Cristo e aiutare i poveri».
Occorre ricordare anche al card. Martino o al giornalista di Repubblica che l'8 per mille va alla CEI e non al Vaticano?!?!?!
sì! ma non tutti e non sempre sono in grado di tenere distinti i piani! ca va sens dire!
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