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Celebrate dall'arcivescovo Fisichella le esequie di Giuseppe De Carli
Comunicatore della verità
Un "vero professionista dell'informazione religiosa", alla quale "si è preparato con scrupolo"; autore di "servizi che rimarranno storici" e promotore della memorabile lettura integrale della Bibbia, che nell'ottobre 2008 ha coinvolto 1.452 persone - a cominciare da Benedetto XVI e dal suo segretario di Stato - alternatesi a leggere le pagine della Sacra Scrittura per un totale di 139 ore di ripresa televisiva senza interruzione.
È il ritratto del più noto vaticanista della Rai, Giuseppe De Carli, tracciato dall'arcivescovo Rino Fisichella durante la celebrazione delle esequie, svoltasi stamane, giovedì 15 luglio, nella chiesa romana della Traspontina.
Il presule ha presieduto il rito, concelebrato, tra gli altri, dall'arcivescovo Piero Marini, dal vescovo Giovanni D'Ercole, dal gesuita padre Federico Lombardi e dai monsignori Giuseppe Antonio Scotti e Domenico Pompili, che ha espresso la vicinanza dell'arcivescovo metropolita di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco.
Tra i moltissimi presenti - familiari, amici e colleghi, soprattutto della Rai - erano il cardinale Martino, l'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Zanardi Landi, il presidente della Rai, Garimberti, e il direttore del nostro giornale.
All'omelia il presule lodigiano ha ricordato il suo conterraneo, morto cinquantottenne martedì scorso, 13 luglio, al Policlinico Gemelli, dove era ricoverato da circa un mese. Una conoscenza quella tra il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione e il direttore della struttura Rai-Vaticano, risalente ai tempi del liceo, frequentato da entrambi a Lodi.
Dopo avere rievocato la comune schiettezza lodigiana, il celebrante ha esortato "a mantenere viva la speranza della risurrezione e la certezza della vita dopo la morte".
A conclusione del rito l'arcivescovo Fisichella ha aggiunto di essere "autorizzato a rendere pubblico che il Santo Padre manifesta il suo dolore e prega per Giuseppe De Carli", quindi ha letto il telegramma inviato dal cardinale Tarcisio Bertone, nel quale il segretario di Stato esprime ai familiari le proprie condoglianze. Il porporato ha anche fatto pervenire una lettera personale all'arcivescovo Fisichella, in cui scrive tra l'altro di voler rendere una testimonianza di omaggio e di affetto.
"A lui - spiega - mi hanno legato sentimenti di stima e di sincera amicizia. Da quando l'ho conosciuto, avvincente cronista televisivo e narratore di eventi storici epocali - si pensi all'Anno Santo 2000, alla morte di Giovanni Paolo II e all'elezione di Papa Benedetto XVI che hanno segnato il 2005 - ho stabilito con lui un rapporto di frequente consultazione e di feconda collaborazione". Una collaborazione divenuta intensa in occasione delle due edizioni del libro L'ultimo segreto di Fatima, segno della "fervente devozione Mariana - sottolinea il segretario di Stato - che permeava la sua vita. Ricordo inoltre l'intenzione originale e l'impegno entusiasta per realizzare il progetto della "lettura continua della Bibbia", che ha convocato una moltitudine di lettori e di ascoltatori attorno alla Parola di Dio".
Il suo "amore alla Chiesa e ai Papi del nostro tempo - si legge ancora nella lettera - era proverbiale, coraggioso e contagioso. Anche noi, uomini di Chiesa, gli dobbiamo molto - conclude il cardinale Bertone - perché ci ha insegnato che anche oggi è possibile e gratificante comunicare "le verità che sono via al Cielo"".
Al termine delle esequie il trasferimento nella natia Lodi, per la tumulazione.
(©L'Osservatore Romano - 16 luglio 2010)
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