martedì 2 novembre 2010

La Santa Sede all’Onu: porre fine a discriminazioni e violenze contro i cristiani

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La manifestazione di ieri nel commento di Giacomo Galeazzi

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Il Papa: La separazione dagli affetti terreni è certo dolorosa, ma non dobbiamo temerla, perchè essa, accompagnata dalla preghiera di suffragio della Chiesa, non può spezzare il legame profondo che ci unisce in Cristo

MANIFESTAZIONE DI VITTIME DELLA PEDOFILIA FRA CASTEL SANT’ANGELO E PIAZZA SAN PIETRO (31 OTTOBRE 2010). L'INCONTRO CON PADRE LOMBARDI E LA LETTERA DI QUEST'ULTIMO. LA MALAFEDE E LE BUGIE DEI MEDIA NELLA RACCOLTA DI NOTIZIE ED ARTICOLI

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Il Papa: "La santità, imprimere Cristo in se stessi, è lo scopo di vita del Cristiano...La separazione dagli affetti terreni è certo dolorosa, ma non dobbiamo temerla, perché essa, accompagnata dalla preghiera di suffragio della Chiesa, non può spezzare il legame profondo che ci unisce in Cristo" (Angelus)

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Precisazione: è stata l'Agi, con Salvatore Izzo, a rendere note le dichiarazioni di Padre Lombardi che smentivano le contestazioni

Dalla parte di Ruby, dalla parte di Sarah: il bellissimo editoriale di Lucio Brunelli (per meditare!)

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La Santa Sede all’Onu: porre fine a discriminazioni e violenze contro i cristiani

Sulla scia del brutale attacco contro una Chiesa cattolica a Baghdad, l’arcivescovo Francis Chullikatt, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, si è rivolto al terzo comitato dell’Assemblea generale sul tema della discriminazione razziale e dell’intolleranza religiosa. L’arcivescovo ha espresso il suo dolore per la tragedia soprattutto in quanto, essendo stato nunzio apostolico in Iraq e in Giordania dal 2006 fino a poco tempo fa, conosceva personalmente alcune delle vittime dell’attacco. Nell’intervento della Santa Sede, che era già stato programmato per la giornata di ieri, si è lamentato che “a molti nel mondo è negata perfino la libertà di pregare nell’ambito di una comunità … Si tratta di uomini, donne e bambini la cui ricerca di Dio è considerata un’attività proibita e molti di loro affrontano serie conseguenze fisiche e legali nel perseguire tale fondamentale necessità umana”.

Ricordando che nessuna cultura e nessun Paese è immune dalla xenofobia e dall’odio di fede, nonostante gli sforzi compiuti per combatterli, la delegazione della Santa Sede ha espresso disappunto per il fatto che nel rapporto del Relatore speciale delle Nazioni Unite sull’argomento si è mancato di “rilevare il destino di tutti quei cristiani nel mondo che sono stati cacciati via dalle loro case, torturati, imprigionati, assassinati o costretti a convertirsi o a rinnegare la loro fede”. L’arcivescovo Chillukatt ha chiesto alla comunità internazionale di non ignorare la situazione che “richiede l’attenzione urgente di leader internazionali e nazionali al fine di tutelare il diritto alla libertà religiosa di quegli individui e di quelle comunità. La speranza nel progresso dell’umanità, che è al centro dell’attenzione di questa preminente organizzazione internazionale, non potrà concretizzarsi fino a quando non avranno fine questi abusi. Devono finire e devono finire ora!”.

Mons. Chullikatt ha detto anche che la soluzione del problema non può risiedere nella condanna per “diffamazione della religione”, ed ha sollecitato un approccio diverso al problema. “Mentre la mia delegazione – ha rilevato - sostiene ogni sforzo volto a proteggere i fedeli da ingiusti discorsi di odio e di incitamento alla violenza, siamo tuttavia preoccupati perché vediamo che il concetto di ‘diffamazione della religione’, usato per raggiungere tali scopi, è risultato controproducente e invece di proteggere i fedeli, è stato utilizzato come un mezzo di cui lo Stato si fa garante, per l’oppressione dei credenti stessi”. L’arcivescovo ha ribadito il sostegno della Santa Sede a quelle iniziative che intendano smorzare le manifestazioni di discriminazione e di violenza senza violare la libertà d’espressione religiosa. Mons. Chullikatt ha parlato anche del pericolo di sovra-identificare la razza con la religione ed ha richiamato l’attenzione su quei migranti che sono oggetto di ingiusta discriminazione. Riprendendo infine le parole del Papa all’Angelus di ieri, il presule fa appello a tutti gli uomini di buona volontà affinché rinnovino gli sforzi per costruire un mondo di comprensione e rispetto reciproci. (gf)

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3 commenti:

mariateresa ha detto...

sono OT ma lasciatemi dire questa. Oggi sono stata così impegnata che vi ho letto solo di taglio, ma sulla ormai famosa manifestazione davanti a Castel sant'Angelo ho ricapitolato quanto segue:

-non solo non era la prima volta che un gruppo di abusati manifestava a Roma,

- era invece la prima volta che venivano ricevuti da funzionari della Santa Sede.

Ma è solo la prima proposizione (falsa) che è stata ripetuta dai giornali fino alla sfinimento. La seconda proposizione (vera) non se l’è fumata nessuno (sui giornali).
Durante il pontificato precedente queste persone venivano mandate a radicchi ma nessun media lo segnalava.
Ci sono poi , tra gli abusati, personaggi che dichiarano una cosa e qualche anno dopo un’altra.
Cosa è intervenuto nel mentre? Mah , pensiamoci. Forse si sono dimenticati l’incontro precedente, memoria labile.

Inoltre gli amici di Survirvors sono stati simpatici ospiti dei radicali e sponsorizzati dall’Unione atei hanno in maniera conseguente garantito che la loro manifestazione non è contro la Chiesa.
E’ noto infatti che radicali e UAAR simpatizzano per la Chiesa e lo dimostrano quotidianamente con manifestazioni di affetto a stento trattenute.
La loro modesta presenza a Roma , nonostante si sia ripetuto ogni tre x due che venivano da 13 paesi, è stata seguita dai media più della precedente manifestazione dell’Azione cattolica con 100.000 ragazzi da tutta Italia. Si è sceneggiato, anzi scemeggiato, il linciaggio di padre Lombardi e si è occultata la sua lettera (non tutti l’hanno fatto, ma alcuni sì) per non correre il rischio che facesse una buona impressione.Scherzi?
Poi tal Zanardi che fa lo sciopero della fame per essere ricevuto dal vescovo e che ha già stanato, dice lui, quattro preti, ringrazia Maurizio Turco per l’appoggio e il sostegno.

Bene, diremmo noi, cosa si evince?
Che un puffo è stato organizzato, puffo è rimasto, ma qualche effetto l'ha prodotto , come tutti i puffi. La credibilità di questi Survivors ,mi dispiace scricchiola parecchio. Sembra, dico sembra, che prevalgano due linee: lucrare politicamente o spingere per ulteriori indennizzi.Su un blog spagnolo ho letto un'osservazione non melensa: se per la legge il reato è prescritto e la Chiesa del luogo prende la cosa per buona, il ricorrente si attacca al tram.E perchè dovrebbe attaccarsi al tram quando parecchi hanno preso una svalangata di soldi stante addirittura l'abusante già sottoterra ?
Bisogna tenere la questione vispa invece. Il povero M. Leonard ha osato dire "ma se un prete ha ormai 85 anni , ha la zanetta e nessun incarico, non è più cristiano lasciar perdere?" E l'hanno, M. Leonard, segato vivo. Ma non credo che sia per sana indignazione ma per il fatto segnalato prima.
Spero vivamente che qualcuno che se ne intende dia voce alla verità perchè quest ultime vicende hanno reso sensibili le froge del mio naso che sente qualche puzzettta.
Scusate il tono tra il serio e il faceto: in realtà ho il pelo dritto sulla schiena ,ma so per esperienza che un po' di ironia aiuta.

Raffaella ha detto...

Analisi perfetta!
Bisognerebbe stampare il tuo commento e inviarlo come volantino nei quattro angoli della terra!
R.

sonny ha detto...

Qualche giorno fa, l'ho buttata lì, ma mi sa tanto che il Mariateresa fan club lo costituisco veramente.
X Raffa. Sono disponibile al volantinaggio.