lunedì 14 dicembre 2009

Il Papa a Silvio Berlusconi: vicinanza e auguri di pronta guarigione dopo l'aggressione subita a Milano


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Berlusconi/ Papa invia telegramma a premier: deploro aggressione

Auguri di pronta guarigione, vicinanza al Cavaliere

Città del Vaticano, 14 dic. (Apcom) - Il Papa ha inviato un telegramma al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi deplorando l'aggressione, esprimendo vicinanza al premier e manifestando auguri di pronta guarigione. Lo si apprende da fonti vaticane.

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Il Papa a Silvio Berlusconi: vicinanza e auguri di pronta guarigione dopo l'aggressione subita a Milano

Auguri di "pronta guarigione" e la propria "paterna vicinanza" sono stati espressi da Benedetto XVI al presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, rimasto ieri vittima di una violenta aggressione a Milano. Il telegramma è stato firmato dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Solidarietà era stata espressa ieri anche dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi: al presidente Berlusconi, così irresponsabilmente colpito - aveva affermato padre Lombardi - va “la nostra doverosa solidarietà”. In Italia, intanto, il mondo politico è “sotto shock”. Secondo un’agenzia di stampa, l’aggressore, Massimo Tartaglia, 42 anni - che ieri ha colpito al volto con un oggetto il premier al termine di un suo intervento, ferendolo seriamente e costringendolo al ricovero in ospedale - avrebbe confessato il proprio odio nei confronto di Berlusconi. La cronaca nel servizio di Giampiero Guadagni:

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha presieduto questa mattina una riunione in Prefettura a Milano per avere una informativa dettagliata e completa su quanto accaduto ieri. Dal mondo politico e istituzionale condanna e sdegno rappresentati dalle parole del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ieri sera ha telefonato al premier per esprimergli la sua personale solidarietà. Questa mattina visita al San Raffaele dei presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. Netta la condanna anche da parte di Pd e Udc, ma fanno discutere i commenti del presiedente del Partito democratico, Rosy Bindi, e soprattutto del leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che pure deplorando il gesto sostengono che Berlusconi sia tra gli artefici del clima di tensione. Solidarietà piena al premier è giunta dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, mentre in rete sono subito comprasi gruppi che inneggiano a Marco Tartaglia per il gesto compiuto ma il padre dell’uomo costernato sottolinea: “Votiamo PD ma non abbiamo mai incitato all’odio verso il premier”. Auguri di pronta guarigione sono intanto giunti da molti leader mondiali. Per il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, si tratta di un episodio di singolare ed esecrabile gravità ed auspica per l’Italia un clima più sereno. Interviene anche il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, che parla di fatto molto grave e preoccupante che manifesta il rischio reale che dalla violenza delle parole si passi alla violenza dei fatti. “Ogni violenza - sottolinea padre Lombardi - va fermamente condannata senza incertezze da tutte le parti politiche e dalle diverse componenti della società”.

Un atto di "esecrabile gravità" è stato definito l'accaduto anche da parte dei vescovi della Conferenza episcopale italiana, che hanno auspicato "un clima culturaole più sereno e rispettoso" per l'Italia. Condanna del gesto anche dal mondo dell'associazionismo cattolico. Fabio Colagrande ha sentito il presidente delle Acli, Andrea Olivero, e Roberto Fontolan, direttore del Centro internazionale di Comunione e Liberazione.

R. - Io credo che i vertici delle istituzioni si rendano conto della gravità. Le parole oggi del presidente del Senato, Schifani, e nei giorni passati del presidente della Repubblica, ci dicono che effettivamente non siamo solo in una fase di acuta tensione politica, ma siamo un po’ andati oltre. Quindi, è bene che immediatamente si compiano dei gesti di chiarezza: le vicende, i conflitti politici devono essere riportati nelle aule parlamentari, negli spazi del dibattito, del confronto - che lì può essere duro fin che si vuole, ma è un confronto verbale in base alle questioni specifiche della politica. Dobbiamo, secondo me, con più forza rimarcare che non ci debba essere nessuna modalità di conflittualità che veda le persone in gioco.

D. - Fontolan, per creare questo clima culturale più sereno e rispettoso, spiegato dai vescovi italiani, quali passi bisogna auspicare facciano la maggioranza di governo e faccia l’opposizione?

R. - Mi piace pensare non esclusivamente ad un clima culturale, ma ad un vero e proprio clima umano e qui forse ieri si è toccato il fondo. Ora, la domanda è: cosa vuol dire ripartire? La politica non è un ambito isolato e non si strumentalizza la politica per fare violenza, per l’annientamento dell’avversario. Questo non è privo di contaminazioni con tutto il resto degli ambiti della vita pubblica e della vita sociale e forse in questo modo riusciremo anche ad influenzare un nuovo linguaggio della politica. (Montaggio a cura di Maria Brigini)

Sull’aggressione al premier Berlusconi e l’attuale momento politico dell'Italia, Francesca Sabatinelli ha raccolto il commento del prof. Paolo Savarese, docente di Etica sociale alla Pontificia università Gregoriana:

R. - Io vedo un enorme polverone che rende estremamente difficile affrontare i problemi. E’ come se la vita pubblica e il confronto culturale si stia caricando di valenze simboliche che non riusciamo più a gestire. Alla fine, è inevitabile lo scontro e lo scontro venga poi messo fisicamente in mano alle persone più deboli. Il problema è che il tessuto dell’autointerpretazione dell’italiano è talmente indebolito nelle sue strutture portanti che poi non riusciamo più nemmeno ad avere una vita pubblica come nella Costituzione italiana viene poi depositato e incanalato.

D. - Professor Savarese, il presidente Napolitano nel suo messaggio di solidarietà al premier - e non solo lui: tanti altri politici di maggioranza e opposizione - hanno ribadito che bisogna fermare la spirale dell’odio. Ma da cosa è alimentata? Dal linguaggio politico, dalla contrapposizione?

R. - Io penso ci siano molti livelli. Alcuni lei li ha menzionati, solo che ci sono livelli più profondi e forse uno dei più profondi sta nel fatto che noi, ormai, siamo chiusi nell’immediatezza,cioè nel nostro interesse, nelle nostre reazioni. Tutto ciò che incontriamo che ci fa difficoltà cerchiamo o di dominarlo o di spazzarlo via e questa è diventata la chiave di fondo della nostra cultura. A livello politico e a livello poi di grande comunicazione, entrano problemi grandi che hanno grandi valenze concrete e simboliche. In un confronto serio anche duro, ma leale, ci deve essere il riconoscimento, altrimenti alternative al riconoscimento sono armi di vario genere. Ci dobbiamo rendere conto che ci stiamo giocando il futuro civile della nostra nazione.

D. - Quindim, professore, il gesto seppure isolato, del lancio contro Silvio Berlusconi ha un profondo significato sociale?

R. - Il guaio è che simbolicamente non è isolato. Occorre ritirare fuori le ragioni profonde del perché io devo trattare una persona che mi intralcia la strada o che la pensa diversamente o che eventualmente mi ha fatto del male, perché comunque io la devo trattare da persona. Il che vuol dire che non posso utilizzare una qualsiasi arma per risolvere la controversia con lui.

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