martedì 12 gennaio 2010

Razzismo, Mons. Schettino (Cei): rispetto l'Osservatore ma non condivido (Izzo)


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Il Papa: Le sorti dell’umanità sono ancora segnate dalla «drammatica crisi che ha colpito l’economia mondiale» (Tornielli)

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Il Papa: «I cristiani sono in pericolo. Tutelare il creato esigenza morale» (Gagliarducci)

Il Papa: Ogni migrante è un essere umano che va sempre rispettato, aiutato, mai sfruttato (La Rocca)

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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

IMMIGRATI:SCHETTINO(CEI),RISPETTO OSSERVATORE MA NON CONDIVIDO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 gen.

"Fermo restando l'ossequio all'Osservatore Romano, per il quale ho profondo rispetto, io di razzismo in Italia non ne ho trovato troppo, piuttosto alcune forme di xenofobia, ma legati a momenti particolari, all'esplosione di tipici problemi sociali". Lo afferma mons. Bruno Schettino, presidente della Commissione Cei per le migrazioni.
Per l'arcivescovo, "gli episodi ultimi, quelli di Rosarno, hanno messo in evidenza la debolezza del sistema di accoglienza e di integrazione. E' stata una lotta tra poveri e chi maggiormente e' stato sconfitto e' stato il piu' povero: l'immigrato". "Occorre ricreare - spirga - un clima di maggiore e migliore accoglienza, superando le tentazioni di xenofobia, che produce paura, mortificazione dell'umano, perdita di speranza.
Contro ogni forma di sfruttamento anche da parte della malavita organizzata occorre essere attenti e non lasciarsi coinvolgere, ma denunciare ed entrare sempre nel clima della legalita'". "L'immigrazione - ricorda mons. Schettino citando il Papa - e' un problema umano, profondamente umano". "La Chiesa, che e' esperta in umanita', ha una profonda sollecitudine per questa realta'". Nella conferenza stampa tenuta oggi in vista della prossima Giornata Mondiale delle Migrazioni che si celebrera' domenica prossima, il presule ha citato anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per il suo richiamo a legalita' e solidarieta'-
"Legalita' e solidarieta' - ha detto - possono stare insieme. Se ci sono momenti di frizione si risolvono positivamente. Il problma non e' tanto l'accoglienza - facile - ma l'integrazione che non avviene nella prima generazione. Da questo travaglio drammatico - ha auspicato - deve nascere una convivenza serena". Per mons. Schettino "e' chiaro che ogni discriminazione per quanto riguarda la razza, la religione, il fattore economico, e' sempre da evitare, perche' offende la dignita' umana".
E "gli immigrati sono persone, cioe' soggetti di diritti e di doveri", come ricordato da Papa Ratzinger con il suo monito: "Il migrante e' persona umana con diritti fondamentali da rispettare sempre e da tutti". "La nostra Chiesa, che ama il suo Signore - e' stata la conclusione di mons. Schettino - ama i poveri e per essi offre tutta la sua disponibilita' di servizio e di accoglienza nella carita'".

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IMMIGRATI: SCHETTINO (CEI), CITTADINANZA A BAMBINI NATI IN ITALIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 gen.

La Chiesa italiana guarda con favore all'ipotesi che si possa arrivare alla concessione della cittadinanza a tutti i bambini nati in Italia passando dallo 'ius sanguinis' allo 'ius soli' per il riconoscimento della cittadinanza agli stranieri. "La nostra tendenza e' di accogliere il principio dello 'ius soli'", ha affermato il presidente della Commissione Episcopale per le migrazioni, mons. Bruno Schettino. "Non e' nostro compito - ha spiegato - entrare nei fattori tecnici di una legislazione statale, ma il senso di profonda 'humanitas' della Chiesa fa si' siamo a favore della concessione della cittadinanza, pur con alcune condizioni, come la presenza sul territorio, la conoscenza della lingua italiana e della Costituzione". Il ddl presentato alla Camera sul tema della cittadinanza e' una proposta "bipartisan" firmata dagli onorevoli Sarubbi del Pd e Granata del PdL.
Accanto al tema della cittadinanza da concedere a tutti i bambini nati in Italia, la Fondazione Migrantes indica poi al legislatore italiano tre aspetti che dovrebbero essere riconsiderati: modificare le norme che rendono difficoltoso l'incontro domanda-offerta per quanto riguarda gli ingressi dei lavoratori previsti stranieri previsti ogni anno con un decreto che stabilisce quanti possono arrivare; sfoltire la "troppa burocrazia" che impedisce di fatto i ricongiungimenti familiari; "garantire il permesso di soggiorno ai ragazzi stranieri fino al termine della scuola e non solo fino ai 18/19 anni". "Una revisione di queste norme servirebbe a sconfiggere le irregolarita'", ha detto il direttore della Migrantes, don Giancarlo Perego, che ha ribadito il gia' espresso giudizio non negativo riguardo al tetto del 30 per cento degli alunni stranieri in ogni classe fissato dalla Gelmini, precisando pero' che "preoccupa la discrezionalita' lasciata ai capi d'Istituto che possono derogare in piu' o in meno". In tema di scuola, Perego ha lamentato la mancanza in Finanziaria di fondi per l'integrazione degli studenti: "il diritto a scuola casa e famiglia sia prioritario", ha chiesto.

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