mercoledì 28 aprile 2010

Abusi, padre Lombardi: "Sarebbe un grave errore affermare che i media sono cattivi". "Non vogliamo la cultura del silenzio e del nascondere"


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Pedofilia/ Portavoce Vaticano: Sbagliata chiusura con mass media

"Non vogliamo la cultura del silenzio e del nascondere"

Città del Vaticano, 28 apr. (Apcom)

"Sarebbe un grave errore affermare che i media sono cattivi". Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, contesta l'idea di un'ostilità generalizzata che i giornali avrebbero nei confronti della Chiesa cattolica a causa dello scandalo pedofilia. "Ci possono essere giornali e giornalisti negativamente orientati nei nostri confronti, e con loro posso anche avere polemiche, ma non è giusto far rifluire su tutti le difficoltà che abbiamo con alcuni", ha spiegato il gesuita incontrando, nella sala stampa della Santa Sede, un gruppo di partecipanti ad un corso di aggiornamento sull'informazione organizzato dalla Pontificia università della Santa Croce.
"Bisogna evitare un atteggiamento di polemica e chiusura e stabilire un rapporto aperto e sereno con i giornali, evitando generalizzazioni", ha detto Lombardi.
"Non è vero che vogliamo la cultura del silenzio e del nascondere", ha detto Lombardi. Una recente intervista sulla pedofilia concessa ad 'Avvenire' da mons. Charles J. Scicluna, promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, e diffusa dalla sala stampa vaticana, è stata citata da padre Lombardi come "un passo avanti significativo" nella comunicazione pubblica della Santa Sede su queste tematiche. "E' il segno della buona direzione verso cui andiamo passo dopo passo", ha detto.

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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Weigel ancora aspetta (e mi sa che aspetterà a lungo). Eufemia
http://www.catholicnewsagency.com/news/weigel_rips_hans_kung_on_pope_attack_waits_for_real_response/

euge ha detto...

Beh, mi pare che non ci siano giornali particolarmente interessati a come si sono veramente svolti certi episodi riguardanti denunce di pedofilia e che quindi si preoccupino seriamente delle vittime ma, soltanto giornali e questo è evidente, che cercano continuamente di manipolare, diffondere notizie a metà oppure insinuare dubbi ad ogni piè sospinto; per non parlare poi, di quelli che apertamente, senza nessun rispetto, si dedicano alle offese anche personali, contro il Pontefice; con tutto il rispetto, caro Padre Lombardi forse a questi ultimi e non solo, sarebbe opportuna una definitiva e concreta tirata d'orecchi!

Anonimo ha detto...

Possibile che p. Lombardi, o chi per lui, non sappia che i media sono solo utili idioti, manovrati a piacere da chi li foraggia? Alessia

Maria R. ha detto...

Bhè, che Padre Lombardi non possa dire(per tanti motivi, anche per evitare ulteriori polemiche) che i giornali sono "cattivi" è un conto, ma mi accodo a quello che dice Euge, non ci sono giornali interessati alla tutela effettiva delle vittime, né alla conoscenza della verità. Chi, come noi, è più libero di esprimere i propri pareri,senza dover osservare certe regole, può tranquillamente dire che c'è veramente tanta "malizia" (anzi, malignità) dietro e dentro certe testate.

Luisa ha detto...

Posso dire, senza esser troppo irrispettuosa, che sono risposte da "gesuita"?
I media non sono cattivi? No, sono solo faziosi, orientati dai loro pregiudizi e da interessi particolari, istruiscono sempre e solo "à charge" e danno poco o nessun spazio alla difesa, sparano i loro scoop d`agenzia ma omettono di rettificare gli errori e via dicendo...senza generalizzare bien-sûr!

Anonimo ha detto...

Ma nessun giornalista, almeno quelli dei media più importanti, quando attacca il Papa non informa prima il direttore. E i direttori in genere ne informano la proprietà. Certo, visto le deboli reazioni e il guadagno sicuro, d'ora in poi tali giornalisti potranno fare a meno di consultarsi. Eufemia

Anonimo ha detto...

Mi è capitata oggi sott'occhio un'interessante sentenza della Corte di Appello di Roma (30.11.2009 n. 4720) che potrebbe fare da ottima traccia per quelle azioni legali contro i media che da tempo auspichiamo e nessuno intraprende. Dice la Corte: "Pur essendo corretto affermare che la condizione della verità della notizia...può essere anche putativa (purché frutto di un lavoro serio e diligente di ricerca), tale condizione viene meno quando, pur essendo veri i singoli fatti riferiti, accanto agli stessi siano, dolosamente o anche soltanto colposamente, taciuti altri fatti, tanto strettamente ricollegabili ai primi da mutarne completamente il significato avvero quando i fatti riferiti siano accompagnati da sollecitazioni emotive ovvero da sottintesi, accostamenti, insinuazioni, allusioni o sofismi obiettivamente idonei a creare nella mente del lettore rappresentazioni della realtà oggettiva false".
Basterebbe questo semplice dettato per iniziare e vincere decine di cause contro i ben noti media. E risarcimenti in beneficenza.
Alberto