giovedì 6 maggio 2010

Mons. Ricardo Watty non esclude un incontro del Papa con le vittime di Maciel e parla di “involucro cattivo” di cui liberare i Legionari (Televisa)


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E intanto sui giornaloni e nei telegiornali italiani è completamente sparito anche il solo nome di Maciel...

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Su segnalazione del nostro Marco leggiamo questa dichiarazione di Mons. Ricardo Watty, vescovo di Tepic, e uno dei cinque "visitatori" dei Legionari di Cristo.
Qui una traduzione.
Grazie Marco pero' possiamo capire meglio il senso di alcune espressioni, in particolare una.

Ecco che cosa ci spiega Marco, che ringraziamo di cuore
:

Uno dei visitatori dei legionari ha detto che Maciel è riuscito a impregnare con qualcosa di cattivo ognuno dei legionari.

Dice:

"Hay muchos elementos de la personalidad del padre Marcial que si impregnó, todo eso hay que liberar a la Legión. Insisto, son personas buenas, pero en una cubierta muy dañada, mala. O yo diría mala..."

Il vescovo parla spagnolo al modo messicano, bisogna capirlo bene: parla di “cubierta mala” cioè “involucro cattivo”, il che vuol dire più meno “il modo di stabilire un rapporto con la realtà”: comportamenti, atteggiamenti, modi di essere cattivi, ma con una intenzione buona.

Per questo la principale preoccupazione del Papa sono i giovani legionari che stanno ricevendo una cattiva formazione.

Ed ecco il testo:

Obispo reconoce fallos en caso de los Legionarios de Cristo

Habla a Noticieros Televisa monseñor Ricardo Watty, obispo de Tepic, uno de los auditores de los Legionarios de Cristo

CIUDAD DEL VATICANO, may. 5, 2010.

Durante 8 meses monseñor Ricardo Watty Urquidi visitó 33 centros de Legionarios, en México, y habló con más de 300 Legionarios, ex Legionarios laicos y consagradas.

Al cabo de un trabajo, que calificó de arduo, llegó a esta conclusión:

"Hay muchos elementos de la personalidad del padre Marcial que si impregnó, todo eso hay que liberar a la Legión. Insisto, son personas buenas, pero en una cubierta muy dañada, mala. O yo diría mala..."

Mirando a futuro, monseñor Watty afirmó que habrá que redefinir ante todo el carisma de la Congregación:

"El carisma que no es del fundador, sino el carisma o el regalo que viene de Dios, y que pasó por una persona, pero una persona muy dañada, muy dañada..."

El Papa quiso escuchar personalmente una síntesis de la relación de los cinco visitadores.

"De tantas preocupaciones que tiene el Papa. El haber estado ahí, ya eso indica que tiene preocupación por este asunto, por la legión. Me dio gusto que señalara insistentemente los jóvenes, atender, cuidar a los jóvenes que son muchos en la Legión", mencionó Watty.

El obispo de Tepic que entregó al Papa Benedicto XVI una documentación de parte de un grupo de víctimas de abusos sexuales por parte del fundador de la Legión, no descartó un posible encuentro de Benedicto XVI con ellas.

Monseñor Watty Urquidi reconoció que tanto en este como en otros casos de abusos sexuales, la iglesia falló:

"La iglesia fallamos, también la Iglesia fallamos, y pues nos sentíamos como si no, pero nos damos cuenta de muchos aspectos que también nosotros tenemos que reconocer: que somos pecadores, aceptar nuestras faltas como lo estamos, creo yo, haciendo, en las diócesis, en las congregaciones religiosas, pero en las de los Legionarios también. Y no se diga el Papa..."

Monseñor Watty dijo que el fallo de la Iglesia se debió a una mentalidad diferente:

"Había otros criterios, aún para los obispos. Nuestra idea era cuidar a nuestros hermanos sacerdotes. Claro, fallamos por qué, porque a lo mejor quisimos cuidarlos demasiado, y el cambio y todo lo que se oía ahora no fue lo mejor. Pero no quisimos hacerlo por un daño, quisimos hacerlo por un bien. Pero ahora constatamos o nos damos cuenta que hicimos mal, que ya no podemos seguirlo haciendo..."

http://www2.esmas.com/noticierostelevisa/internacional/mundo/161783/obispo-reconoce-fallos-caso-legionarios-cristo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella,
non e' che "stanno ricevendo" una cattiva formazione solo i seminaristi attuali, l'hanno ricevuta tutti.

C'era questo appunto interessante in un post di qualceh giorno fa (1 maggio 14.29):
http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.com/2010/05/legionari-di-cristo-il-papa-indaga-in.html

C'e' di ben peggio: c'e' una congregazione i cui membri sono stati educati:
- a riportare al superiore qualsiasi dissenso di un inferiore;
- a non parlare di alcuna cosa potesse mettere in ombra un superiore.
Puo' reggersi - anche solo dal punto di vista strettamente umano - un sistema fondato sulla delazione e sull'omerta' assurte a regole di vita?
Sono termini ben pesanti quelli che scrivo, lo so bene, ma vorrei che qualcun'altro mi desse una spiegazione diversa.
Per questo un "commissario" non solo non avrebbe vita facile ma potrebbe fare ben poco: e' la struttura di fondo che non va, per quanto faccia molto impressione nei suoi lati esteriori.

sam ha detto...

Ok,d'accordo, ma non è che adesso abbiamo individuato nei Legionari la fonte di ogni male e ci scordiamo di tutti gli altri errori che si spargono nei seminari di tutto il mondo!!!

Non più tardi di settimana scorsa mi è toccato difendere il Papa in un seminario di un paese orientale dove i fari illuminanti per alcuni prelati andavano da De Mello a Kung.

E che dire dei Collegi Pontifici dove crescono i Vescovi del mondo di domani e in cui taluni professori - parlo per confidenze dirette - insegnano a disprezzare i dogmi mariani....

Voglia il Cielo che la pulizia non si esaurisca con i Legionari!

Maria R. ha detto...

Io penso che la questione sia complessa...un pò paragonabile a chi cresce con la convinzione di essere un ottimo cristiano, ma in base ai propri criteri e non a quelli del Vangelo (uguali per tutti).
Però, io penso che la pulizia che il Papa vuole fare nei Legionari, aiuterà a capire (e quindi pulire ulteriormente) quanti effettivamente siano entrati pensando che quell'indirizzo (per quanto oggi noi sappiamo che certe regole di vita fossero "ad personam") fosse quello che consentisse loro di coltivare la vera vocazione, e quanti invece lo fecero solo secondo il "Vangelo a uso e consumo personale".
I primi, credo che resisteranno a quel grosso "problema" di cui parlava ieri Eufemia, se non ricordo male: pensare che il fondatore fosse un santo e poi scoprilo tutto l'opposto. E forse porteranno molto frutto, proprio perché questo turbolento periodo (psicologico e spirituale, oltre che anche "materiale"), li fortificherà di più nella fede.
I secondi...penso che non vedranno di buon occhio i cambiamenti, e chissà allora che cosa decideranno di fare!

Anonimo ha detto...

Ha detto il P. Patrick O’Connell, L.C.: i legionari siamo stati formati per un malato (di mente), e quella malattia sparsa nei nostri seminari, probabilmente ci ha ammalato a tutti.

Se lo dicono loro...

http://www.am.com.mx/Nota.aspx?ID=387407