martedì 19 gennaio 2010

Coraggio ed umiltà del Papa in sinagoga (Geninazzi)


Vedi anche:

Il silenzio degli altri. Da Croce alla Resistenza, Pigi Battista smaschera tutte le bocche cucite sul destino degli ebrei (Crippa)

Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente: Lineamenta

A Bruxelles arriva Mons. Léonard che difese il Papa dal Parlamento (Rodari)

La visita del Papa in sinagoga è stata un successo, altroché (Giorgio Israel)

Shalóm per sempre: il commento di José Luis Restán

Il Papa in sinagoga, Andrea Riccardi: «Gettato un ponte stabile per avvicinarsi ancora» (Ruggiero)

Il Papa non beatifica chi è contro gli ebrei. Il rinvio del decreto su Pio XII ed il blocco della beatificazione di Dehon già decisa da Wojtyla

Pio XII e Benedetto XVI, due grandi Papi. La riflessione di Roberto Pepe

Golias: "Benedetto XVI fischia la fine della ricreazione conciliare" (Messainlatino)

Ebrei e Cristiani, una disputa (e un mistero) in famiglia. Il commento di Vittorio Messori

Alcuni media francesi "sconvolti" per la nomina del nuovo Primate del Belgio :-)

La visita in sinagoga, esponenti del Vaticano soddisfatti: «Rafforzato il dialogo con gli ebrei» (Il Giornale)

Visita in sinagoga, esponenti del Vaticano: Dialogo coraggioso e franco nelle difficoltà. Di Segni: il Papa poteva dire di più su Pio XII (Corriere)

Da Israele agli Usa, l’occasione perduta dei media ebraici (Bernardelli)

Il rispetto e la diffidenza per il Papa tedesco (La Nazione)

C’è un presunto miracolo attribuito all’intercessione di Pio XII che potrebbe portare in tempi relativamente brevi alla sua beatificazione (Tornielli)

Visita in sinagoga, i mass media e Benedetto XVI: l'ennesima occasione perduta (Raffaella)

Il Papa in sinagoga e una frase che ha scelto con cura per cancellare le ombre del passato (La Rocca)

Cattolici-Ebrei: viva la sincerità. La visita di Benedetto XVI alla sinagoga di Roma non ha mai sfiorato il rischio dell'ipocrisia (Silini)

Il Papa: per la Chiesa Cattolica il cammino ecumenico è irreversibile (Izzo)

Il Papa in sinagoga: il commento di Alessandro Farruggia

Il Papa in sinagoga: anche «la Sede Apostolica svolse un’azione di soccorso, spesso nascosta e discreta» (Galeazzi)

Tutto si può dire della visita avvenuta in Sinagoga, tranne che si sia trattato di un incontro formale (Tornielli)

Il Papa in sinagoga. Una svolta nel dialogo fra cattolici ed ebrei (Massimo Introvigne)

Visita del Papa alla sinagoga di Roma: il commento di Rino Fisichella

Il vescovo di Nis, Irinej: Papa Benedetto XVI potrebbe visitare la Serbia ortodossa nel 2013 (Beta)

Il Papa in sinagoga, Di Segni: il successo della visita non era scontato (Agi)

Visita del Papa in sinagoga, Pacifici: l'inizio di un grande sogno. Laras: Benedetto XVI non ha detto nulla di significativo (Messaggero)

Il Papa riceve il rabbino Jacob Neusner, citato nel libro su Gesù (Izzo)

VISITA DEL PAPA IN SINAGOGA: IL VIDEO SU BENEDICT XVI.TV

Il Papa in sinagoga: il commento di Vian

Pio XII, Papa progressista (Marco Burini)

Visita del Papa in sinagoga: il commento di Giancarlo Zizola

PICCOLE POLEMICHE E GRANDI GESTI

CAMMINO DI RICONCILIAZIONE CHE NESSUNO FERMERÀ

LUIGI GENINAZZI

Il coraggio e l’umiltà non van­no spesso a braccetto ma do­menica scorsa sono apparsi in­sieme allorché, per la seconda volta nella storia, un Pontefice ha fatto visita alla grande sina­goga di Roma.
Un incontro ca­rico di valenze simboliche, per la data che ricorda l’assalto al ghetto e per le soste ai luoghi di una dolorosa memoria che il Papa ha voluto significativa­mente compiere prima d’en­trare nel Tempio Maggiore de­gli ebrei romani. Un incontro intenso, cordiale e affettuoso, punteggiato da frequenti ap­plausi in un clima di palpabile commozione ma anche di grande schiettezza.
«Un mo­mento di grazia» l’ha definito Benedetto XVI che ha rilancia­to il dialogo tra Chiesa ed e­braismo nonostante le diffe­renze sostanziali, destinate a ri­manere tali, e nonostante le po­lemiche riesplose recentemen­te su Pio XII il cui nome è ri­suonato in modo accusatorio nell’incontro alla sinagoga.
Il Papa non è sceso su questo terreno e ha di nuovo teso la mano al popolo dell’Alleanza con la tenera forza che è il trat­to distintivo di questo pontifi­cato dove la mitezza s’accom­pagna al rigore dottrinale. Il ge­sto compiuto da Papa Ratzin­ger s’inscrive nel solco traccia­to ventiquattro anni fa dal suo predecessore che, primo Pon­tefice in duemila anni, mise pie­de in una sinagoga. Un evento nel segno della continuità che però non significa pura e sem­plice ripetizione. La visita di Giovanni Paolo II abbatté il mu­ro dell’ostilità e dell’incomuni­cabilità che duravano da due­mila anni.
Ma dopo la caduta di antiche barriere occorre co­struire nuovi ponti, ed è all’in­terno di questo lungo e labo­rioso lavoro di riconciliazione che assume grande importan­za l’incontro di Benedetto XVI con la più antica comunità e­braica della diaspora occiden­tale.
Il Papa tedesco ha ripetu­to con toni accorati l’appello a «sanare per sempre le piaghe dell’anti-semitismo e dell’anti­giudaismo ». Ha sciolto il ghiac­cio del sospetto e della diffi­denza alzandosi in piedi, prima di tutti gli altri, per rendere o­maggio ai sopravvissuti della Shoah.
Ha confermato ancora una volta di nutrire sentimenti sinceri di stima ed amicizia per il popolo ebreo. E definendo «ir­revocabile » la linea del dialogo tracciata dal Concilio ha rassi­curato i suoi interlocutori, a co­minciare dal rabbino capo Di Segni che aveva sollevato l’in­terrogativo nel suo discorso di saluto.
Contro il rischio di rimanere prigionieri del passato Bene­detto XVI, più che a guardare in avanti, invita ad alzare lo sguar­do verso l’alto, «riconoscendo l’unico Signore». Il Papa-teolo­go ha richiamato cattolici ed e­brei a ritrovare nella Bibbia il fondamento più solido e pe­renne, ricordando, come aveva già fatto nel suo viaggio in Ter­ra Santa, che il legame di soli­darietà fra Chiesa e popolo e­braico non è un fattore estrin­seco ma si colloca «a livello del­la loro stessa identità spiritua­le ». E ha indicato nel Decalogo il faro per tutta l’umanità. È in questa prospettiva che il Papa ha delineato con accenti inno­vativi una sorta d’agenda di la­voro, un impegno comune per quanto riguarda la tutela della vita, la difesa della famiglia e la protezione dell’ambiente.
Benedetto XVI è il Papa che ha visitato più sinagoghe, tre in cinque anni. Vorrà pur dire qualcosa. Quel che con Papa Wojtyla fu un gesto straordina­rio ed eccezionale, con Papa Ratzinger è diventato un atto pressoché tradizionale. È il se­gno tangibile di una riconcilia­zione che nessuno riuscirà a fermare.

© Copyright Avvenire, 19 gennaio 2010

Nessun commento: