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L’INIZIO DI UN GRANDE SOGNO

di RICCARDO PACIFICI

Abbiamo un sogno. Quello di far sì che questo evento, al di là dell’attenzione mediatica e dei convenevoli (strette di mano, foto, dirette televisive), possa avere una forte ricaduta sulle singole persone. Da oggi abbiamo la responsabilità di tradurre i nostri intenti e i nostri sogni in realtà, di rompere il muro di sospetto e paura, di aprire il nostro cuore alla sete di conoscenza dell’altro. Questo sarebbe il miglior risultato per questo storico incontro.
Gli storici potranno dire se si ripeterà quanto successo nel 1986. Il rabbino Capo Elio Toaff, nel suo storico intervento di saluto a Giovanni Paolo II auspicava un comune impegno contro l’apartheid in Sud Africa e la libertà religiosa nell’Unione sovietica; il mio precedessore Giacomo Saban auspicò l’apertura di relazioni diplomatiche tra lo Stato d’Israele e il Vaticano. Tutto questo è diventato realtà.
Adesso è giunto il tempo di lavorare a nuove aspirazioni, per la libertà di quei popoli che dittature oscurantiste e tiranniche in nome dell’Islam privano i cittadini, e le donne in particolare, dei diritti civili, della libertà di praticare la propria fede, a volte a rischio anche della vita. Vogliamo riuscire a liberare uomini e donne di fede islamica nel nostro paese e nel nostro continente dagli imam che predicano l’odio. Solo rafforzando le forze che esprimono un Islam moderato, e che si riconoscono nei valori di libertà e nei principi della nostra Costituzione, potremo cancellare questo clima denso di pregiudizi, ostilità, xenofobia e razzismo. Se si riuscirà in questo, potremo dire che da Roma 2010, da questa storica giornata, è partito questo sogno.

© Copyright Il Messaggero, 18 gennaio 2010 consultabile online anche qui.

Clicca qui per leggere l'intervista a Giuseppe Laras.