giovedì 4 febbraio 2010

Riflessioni per l'Anno sacerdotale: Come una sentinella del mattino (Luis Garza Medina)


Vedi anche:

Il prof. Veronesi sicuro di se stesso: "La religione impedisce di ragionare". Nella stessa giornata: "Tracce di pensiero nello stato vegetativo"

Il Papa "dimette dallo stato clericale" Marco Dessì, accusato di pedofilia, con un provvedimento inappellabile (Salis)

La leggenda del beato Wojtyla (Filippo Di Giacomo)

In vista della beatificazione è battaglia sulla memoria di Papa Wojtyla. L'ex segretario contro il postulatore per un libro di rivelazioni (Apcom)

Il Papa: se non arriva la giustizia umana, arriverà quella divina. Card. Cordes: giustizia ancora calpestata, Chiesa calunniata (Izzo)

Chiesa ortodossa russa, vicina ai cattolici, ma lontana dai protestanti (AsiaNews)

Messaggio del Papa per la Quaresima, card. Cordes: non basta dare a ciascuno il suo (Sir)

Messori sul “caso Boffo”: Chiesa casta et meretrix (Rodari)

Il Papa: non cerchiamo l'origine del male sempre fuori di noi (Izzo)

Mons. Negri: amore per Cristo e fraternità contro la tentazione della carriera e del potere nella Chiesa (Radio Vaticana)

Pöttering sul Messaggio del Papa: l’Europa trasformi la solidarietà in progetto politico. Il cardinale Cordes: l'uomo non si isoli da Dio (R.V.)

Il Papa: l'impegno per un'equa distribuzione dei bene non esaurisce il Vangelo (Izzo)

Quaresima 2010, Il messaggio di Benedetto XVI: La giustizia più grande (Sir)

Lucetta Scaraffia: Il no al matrimonio tra omosessuali non è omofobia (Riformista)

Messaggio del Papa per la Quaresima: l'uomo senza l'amore di Dio è incapace di attuare la vera giustizia (Radio Vaticana)

Il Papa: la giustizia di Dio non è quella degli uomini (AsiaNews)

Il Papa nel Messaggio per la Quaresima: "Uscire dall'illusione dell'autosufficienza" (Sir)

Che cosa si cela dietro lo scontro tra il Vaticano e Londra? Le norme anti-discriminazione non si applicheranno alle parrocchie cattoliche (Paci)

Voli papali in low cost? (Angela Ambrogetti)

Il Papa: i Cristiani si impegnino a formare società giuste (Apcom)

Il Papa: Egosimo, sospetto, competizione, ansia di "afferrare" e "fare da sé", sono sentimenti che abitano il cuore dell'uomo (Apcom)

Il Papa: "Ciò di cui l’uomo ha più bisogno non può essergli garantito per legge. Per godere di un’esistenza in pienezza, gli è necessario qualcosa di più intimo che può essergli accordato solo gratuitamente: potremmo dire che l’uomo vive di quell’amore che solo Dio può comunicargli avendolo creato a sua immagine e somiglianza" (Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2010)

Don Marco Dessì, accusato di pedofilia, è stato espluso dalla Chiesa Cattolica su decreto inappellabile di Benedetto XVI (Repubblica)

La moltiplicazione dei conclavi di Scalfari (Il Riformista). Evidentemente il fondatore di Repubblica parla della Chiesa ignorandone la storia recente

Card. Kasper sulle accuse a Vian: "Non esisteva alcun motivo per una macchinazione del genere" (Galeazzi)

Caso Boffo, Mons. Negri: tentativo diabolico di togliere alla Chiesa forza nella società (Apcom e Corriere)

Il caso Boffo e le nuove tensioni: «Tutta la Chiesa sotto attacco» (Vecchi)

Secondo Mancuso, in cinque anni, Benedetto XVI non ha ancora fatto pulizia nella Chiesa!

Chiesa divisa, il richiamo del Papa (Galeazzi)

Quelle tute blu guidate più dal Papa che dalla Cgil (Lodovico Festa)

Il veleno dei cardinali. Il caso Boffo scuote la Chiesa (La Rocca ed Ansaldo). Le riflessioni del blog

Vittorio Feltri: "Non conosco né il direttore dell’Osservatore Romano né il cardinale Bertone, mai incontrati" (Il Giornale)

Wojtyla, postulatore sotto accusa. Ora a rischio la beatificazione? (La Rocca)

Nella Chiesa c'è chi cerca solo carriera e potere. Il Pontefice: «Molti lavorano per se stessi e non per la comunità» (Gasparroni)

Discorso del Papa ai vescovi inglesi, Andrew Pierce: "Io, uomo gay, sono d'accordo con il Papa"

Storia di Shazia, 12 anni, cristiana (Antonio Socci)

Discorso del Papa ai vescovi inglesi, Brendan O’Neill: lo Stato non può imporre il pensiero unico

Il Papa e lo Spirito Santo (American Papist Blog)

Riflessioni per l'Anno sacerdotale

Come una sentinella del mattino

di Luis Garza Medina
Vicario generale dei legionari di Cristo

L'Anno sacerdotale che Benedetto XVI ha convocato per i sacerdoti, in commemorazione del 150° anniversario della morte del santo Curato d'Ars, offre l'occasione propizia per domandarsi che cosa sia il sacerdote, come si ponga di fronte alle grandi sfide che l'umanità affronta e quale ruolo giochi nel dramma dell'uomo moderno. Come diceva Giovanni Paolo ii all'inizio del suo pontificato: "Questo è un tempo meraviglioso per essere prete". Il sacerdote, animato dalla consapevolezza che Cristo è l'unico salvatore dell'uomo e che lui è stato costituito per mezzo del sacramento dell'ordine ministro della redenzione, è chiamato a vivere, nel mondo d'oggi e in mezzo alle sfide che questo presenta per il Vangelo di Cristo, con fiducia e santa audacia. Queste sfide si possono trasformare in un progetto di vita per i sacerdoti che vogliono realizzare la missione di Cristo nella Chiesa di questo nuovo millennio.
Il sacerdote deve essere un uomo di Dio. In quanto sacerdote ha il sigillo del sacramento. Di conseguenza, la sua volontà e le sue facoltà devono essere imbevute dei sentimenti di Cristo (cfr. Filippesi, 2, 5). Se non è saldo in Dio, sarà spazzato via dall'uragano della secolarizzazione. Deve quindi essere uomo di preghiera, uomo che ascolta e medita la Parola per attaccarsi amorevolmente a ciò che Dio vuole da lui; deve celebrare i sacramenti con il fervore e l'unzione propria delle cose sacre di cui si occupa, sapendo che per essere un uomo di Dio deve fare un particolare sforzo e resistere alla vertigine della costante e accelerata attività cui sottopone il mondo moderno.
Deve anche collaborare con la grazia divina perché la sua vita quotidiana rifletta la santità che trasmette con i sacramenti. I sacramenti sono efficaci ex opere a Christo operato, però è evidente che Dio elargisce la sua grazia con più abbondanza attraverso quei sacerdoti che con maggiore pienezza si sono configurati con suo Figlio, sommo ed eterno sacerdote della nuova alleanza.
Il sacerdote è un uomo profondamente consapevole che la salvezza viene da Dio e perciò non può concepire che la soluzione del problema dell'uomo stia nei mezzi umani o in lui come persona umana, per quanto preparato e carismatico possa essere. Comprende che deve unire la sua azione e le parole a una profonda vita eucaristica - sia nella celebrazione che nell'adorazione - che rende lui stesso, in un certo senso, eucaristico: cioè, qualcuno che si fa vittima e oblazione, come sacerdote, per servire Cristo nella missione di salvare le anime. La sua presenza tra gli uomini, suoi fratelli, deve essere quella d'una sentinella del mattino, un annunciatore delle cose dell'aldilà, un continuo promemoria di Dio per le anime, che incarna l'amore di Dio in questo mondo. L'uomo di Dio è l'unico che può dare senso all'uomo e alle società d'oggi poiché fa possibile l'incontro con il Dio amore. Si racconta una bellissima storia del curato d'Ars che è ricordata anche da una statua: quando san Giovanni Maria Vianney andò per la prima volta ad Ars, si perse lungo la strada. Chiese a un giovane pastore di guidarlo e questi lo portò fino al villaggio. Il prete gli disse: "Tu mi hai mostrato la strada per Ars, adesso io ti mostrerò la strada per il Cielo".
Essere uomo di Dio non è incompatibile con l'avere i piedi per terra. Il sacerdote è una persona che non perde la propria oggettività né il realismo. Sa, da un lato, che l'umanità deve sottomettere il cosmo e dominarlo, però dall'altro che ciò cui l'uomo anela definitivamente si trova solo in cielo, meta definitiva e obiettivo del nostro peregrinare su questa terra. Non è la scienza che salva l'uomo, ma Cristo. Il sacerdote non può cedere all'orizzontalismo o al naturalismo, perché smetterebbe d'essere necessario per il mondo e si confonderebbe con un lavoratore o un agente sociale. Non deve mai cadere preda della visione ridotta del suo sacerdozio, per cui questo non sarebbe altro che un servizio o una funzione. Il sacerdote è servitore di Cristo per essere, a partire da Lui, per mezzo di Lui e con Lui, servitore degli uomini.
Nella formazione dell'uomo di Dio gioca un ruolo molto particolare la devozione alla Vergine Maria, come madre, modello di virtù e, soprattutto, come protettrice celeste. La sua relazione con i sacerdoti, ministri di Cristo, deriva dalla relazione tra la divina maternità di Maria e il sacerdozio di Cristo. I sacerdoti sono suoi figli prediletti e nel cuore del sacerdote deve risuonare il consiglio di san Bernardo: "Nei pericoli, nell'angoscia, nell'incertezza, invoca Maria. Che il suo nome mai abbandoni le tue labbra e il tuo cuore. E per ottenere il sostegno della sua preghiera, non cessare d'imitare l'esempio della sua vita. Seguendola, non ti smarrirai; pregandola, non conoscerai la disperazione, pensando a Lei, non ti sbaglierai. Se Ella ti sostiene, non affonderai; se Ella ti protegge, non avrai timore di nulla; sotto la sua guida non temere la fatica; con la sua protezione raggiungerai il porto".
Il sacerdote, proprio perché è rivolto all'eternità e perché aiuta gli uomini nel loro cammino verso il cielo, deve costruire la carità, poiché è la carità la virtù che in qualche modo anticipa il cielo qui sulla terra.
La carità è innanzitutto carità verso Dio ed è la virtù che concede al sacerdote d'essere un uomo di Dio. Da questa carità scaturisce la carità verso gli altri che ha diversi aspetti. Il primo, quello più fondamentale, è mettere sempre al centro d'ogni azione, d'ogni pensiero e parola, il bene della persona che abbiamo di fronte. Non fa bene alla Chiesa, che alcuni sacerdoti si preoccupino più delle strutture che delle persone con cui hanno a che fare quotidianamente. Ricordo che madre Teresa di Calcutta, una volta, quando le fecero notare che lei non cercava una soluzione per le strutture che provocavano le ingiustizie, chiarì che c'erano già molti che cercavano di migliorarle, mentre lei cercava di far sì che ogni persona tra i più poveri dei poveri fosse curata secondo la sua dignità di figlio di Dio.
Il sacerdote che cerca il bene della persona, cerca di non ridurla a un numero o a una statistica. Non è che le statistiche siano cattive, anzi credo che offrano un aiuto alle sfide pastorali che la Chiesa affronta, però non si possono ridurre le persone a semplici numeri.
Costruire la carità richiede anche di costruire la comunione. La Chiesa è comunione, è, con le parole di san Cipriano, "un popolo che deriva la sua unità dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Lo stesso sacerdozio ha una "radicale forma comunitaria" e non può essere esercitato se non nella comunione. La prima dimensione di questa comunione è la comunione gerarchica, la comunione con il Santo Padre, centro visibile dell'unità nella Chiesa, e con il proprio vescovo, pastore della Chiesa particolare.
Il sacerdote è costruttore di comunione all'interno del presbiterio diocesano. Tutti i sacerdoti di una Chiesa particolare partecipano all'unico sacerdozio di Cristo pastore. E quest'unione sacramentale deve tradursi in relazioni interpersonali piene di carità e di reciproco aiuto. Il sacerdote è chiamato anche ad accogliere con gratitudine e a condurre verso la comunione i diversi carismi presenti nella sua parrocchia o nella diocesi. Il suo cuore sarà aperto alle diverse forme di vita consacrata e ai nuovi movimenti approvati dall'autorità competente. Sono doni dello Spirito per la Chiesa e devono essere accolti senza pregiudizi. In essi molti fedeli trovano cammini specifici di santità cristiana e forme concrete per partecipare all'azione evangelizzatrice della Chiesa.
Il sacerdote costruisce la comunione con tutto il popolo di Dio e non concepisce la Chiesa in forma dialettica, come opposizione tra il ministero ordinato e il sacerdozio battesimale che è proprio di tutti i fedeli. Una delle figure consacrate dal Concilio per rappresentare la Chiesa fu quella del popolo di Dio. In questo popolo che è anche Corpo di Cristo, tutti abbiamo la stessa dignità di figli di Dio e uniti camminiamo verso la meta definitiva, il cielo. E la differenza essenziale, non semplicemente graduale, tra il mistero ordinato e la funzione dei laici non solo non rompe l'unità, ma l'arricchisce.
Nella predicazione e nella vita di Cristo, era palese l'attenzione che egli prestava ai più poveri. L'attenzione per il più bisognoso è qualcosa che deve formare la priorità pastorale del sacerdote. Aiutare a risolvere le necessità delle persone è proprio del cristiano, e molto più del sacerdote. Oggi alla necessità di beni materiali si sono aggiunte molte altre necessità che sono diventate pressanti: la solitudine della vecchiaia, la depressione e l'abbandono di tante persone nelle grandi città, le diverse assuefazioni molte volte sfruttate da organizzazioni o individui con affanno di lucro, l'infanzia lasciata al suo destino senza alimentazione e senza educazione.
Il sacerdote sta laddove c'è più bisogno di consolazione e di annuncio dei beni eterni, dove stanno i più indifesi. Il sacerdote è colui che porta speranza con la sua parola e con la sua azione perché quelle situazioni di miseria siano alleviate. Nonostante tanto avanzamento tecnologico non sempre le persone hanno la possibilità di ricevere i vantaggi di questo sviluppo e si trovano sole e abbandonate.
Il sacerdote ha anche, in certa misura, responsabilità nella promozione di società giuste. Non compete al sacerdote lavorare nelle strutture politiche, sindacali, economiche; non è chiamato a essere costruttore della città terrena, però nemmeno può dimenticare il mondo in cui vive. Egli può e deve cooperare alla promozione d'una società più giusta e conforme alla volontà di Dio mediante la predicazione dei valori evangelici e la formazione delle coscienze. Questo è il suo apporto specifico. Non è escluso che lui segnali le situazioni ingiuste, però l'amore per i suoi fratelli richiede di andare oltre, più alla radice: riuscire a cambiare i cuori di coloro che provocano tali situazioni. Non cerca di contrapporre, ma d'unire e ottenere che all'interno di queste situazioni ci sia reciproca comprensione e perdono e responsabilità effettiva di chi può migliorare le cose. Solo così si può costruire una nuova società, poiché, senza cambiare i cuori, i rancori sarebbero un peso che manterrebbe le persone ancorate al passato, senza speranza e sempre preda della violenza distruttrice.
Infine, nella costruzione della carità, il sacerdote deve fare sempre la carità nella verità. Farebbe un pessimo servizio come pastore di anime se per un malinteso concetto di carità abbandonasse la verità. Alle anime bisogna dire la verità, scoprire per esse il suo valore e aiutarle ad amarla; bisogna mostrare tutta la verità che Dio ha rivelato nel Vangelo di Cristo e che il magistero della Chiesa trasmette. Non si può ridurre o cambiare la verità per "fare un bene pastorale". In ogni caso, si può applicare la legge della gradualità, però mai tergiversare sulla verità. Benedetto XVI ribadisce nella sua enciclica Caritas in veritate: "Solo nella verità la carità risplende e può essere autenticamente vissuta. La verità è luce che dà senso e valore alla carità.
Il sacerdote è un pastore d'anime, che accudisce le sue pecore ed è disposto a dare la vita per loro. Non è da sottovalutare il valore di questa donazione, di questa passione che deve ardere nel cuore d'ogni sacerdote. Lui è come Cristo, che offre la sua vita per loro, ed è mosso dal suo stesso amore per loro. Però oltre a questa donazione che si fa realtà giorno dopo giorno, istruisce le anime con la sana dottrina cattolica. Insegna loro la fede attraverso un'adeguata catechesi, con tutti i mezzi possibili, perché il popolo di Dio ha urgente necessità di conoscere la fede per non lasciarsi trascinare da altre idee pseudoreligiose. Però soprattutto il sacerdote deve essere guida e pastore dei suoi fratelli con uno stile di vita virtuoso, alimentato dalla preghiera e dal contatto con l'eucaristia.
L'attenzione per le anime si concretizza soprattutto nell'amministrare il sacramento della riconciliazione. Il sacerdote è sempre a disposizione dei fedeli per ascoltare le loro confessioni. È lì, nella solitudine del confessionale, che si vive la battaglia più decisiva per l'anima del mondo. È lì che la grazia di Dio tocca profondamente le persone per mezzo dell'umanità del sacerdote.

(©L'Osservatore Romano - 5 febbraio 2010)

1 commento:

SERAPHICUS ha detto...

Veramente singolare che un uomo che ha lavorato a stretto contatto con il fondatore della sua congregazione, ottiene questa forma di visibilità. Singolare. E a scapito della credibilità di tutti e di tutto.