sabato 6 marzo 2010

Il pugno del Papa tedesco non farà sconti alla Chiesa di Germania. L´ira di Benedetto XVI: convocato in Vaticano il capo del clero tedesco (Ansaldo)


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CITTA´ DEL VATICANO

Marco Ansaldo

Il pugno del Papa tedesco non farà sconti alla Chiesa di Germania. Così come appena due settimane fa, Benedetto XVI ha alzato la voce con i vescovi irlandesi, convocati a Roma con l´accusa di aver omesso i controlli e nascosto per anni i casi di abusi sessuali, adesso Ratzinger si appresta a usare lo stesso metro con chi ha sgarrato nel suo Paese d´origine.
Nessuna linea morbida, nemmeno con la madrepatria. Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, l´arcivescovo di Friburgo, Robert Zollitsch, affronterà con il pontefice la questione dei preti pedofili in un´udienza fissata in Vaticano il 12 marzo, la prossima settimana. L´annuncio è arrivato dal portavoce dell´organismo, Matthias Kopp, precisando che «ogni anno in primavera il presidente dei vescovi tedeschi incontra il Papa per informarlo sull´assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca e, quest´anno, quello degli abusi sessuali è uno degli argomenti in agenda».
Un incontro di routine? Non del tutto. Visto che ieri, nemmeno tre ore dopo il primo, sorprendente lancio d´agenzia che dava la notizia sulle rivelazioni del vescovo di Ratisbona per gli abusi registrati in passato nel coro diretto dal fratello del pontefice, monsignor Georg Ratzinger, arrivava con precisione la data dell´udienza papale. Nel frattempo, la sala stampa della Santa Sede aveva assicurato che in Vaticano si stava seguendo la questione «con la massima attenzione», «valutando anche le ultime notizie relative al fratello del pontefice», rimandando al comunicato via web della diocesi di Ratisbona e alla dichiarazione radiofonica di monsignor Georg di essere all´oscuro della storia.
Lo scorso febbraio, a Friburgo, al termine dell´assemblea generale dei vescovi tedeschi, monsignor Zollitsch aveva detto: «Come ogni anno, dopo l´assemblea generale partirò presto per colloqui a Roma. Nel corso della mia visita al Papa tratterò la tematica degli abusi sessuali».
Ora l´incontro potrebbe essere stato anticipato.
Nel suo Appartamento papale ieri Benedetto XVI è stato descritto come piuttosto contrariato per un caso che, eppure, sfiora il nome del fratello solo per inevitabile associazione alla vicenda.
Ma nei Sacri Palazzi la storia suscita allarme e preoccupazione, soprattutto per le ripercussioni sull´opinione pubblica. Già aperto è l´intero capitolo dello scandalo per gli abusi scoppiato in Germania, e duramente riportato in una recente copertina di Der Spiegel. Una storia che ha coinvolto la compagnia di Gesù, si è via via allargata fino a raggiungere l´arcidiocesi di Monaco e il monastero benedettino di Ettal, centro di formazione per le élite tedesche. E poi il clamore internazionale dovuto alla vicenda dei vescovi irlandesi, a cui è seguita la reprimenda del Papa.
Nel caso dell´abbazia di Ettal, anzi, dove il procuratore che sta investigando gli abusi, Thomas Pfister, parla di un «regime di terrore» per alunni che venivano abusati «sessualmente, psichicamente e fisicamente», i monaci hanno chiesto l´invio di un visitatore apostolico. Da Roma, immediato, è arrivato il "sì".

© Copyright Repubblica, 6 marzo 2010 consultabile online anche qui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna tener conto che la pedofilia è un circolo vizioso. In molti casi, chi pratica queste cose, ha dovuto subire abusi, a sua volta, da bambino.
La pedofilia è quindi una patologia.

Anonimo ha detto...

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Alessia