martedì 20 aprile 2010
Pedofilia, le lacrime del Papa. Durante il suo viaggio a Malta, Benedetto XVI incontra otto vittime di abusi da parte di sacerdoti (Grana)
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Commovente incontro tra il Papa e otto vittime di abusi nella sede della nunziatura lontano dal clamore mediatico (Biccini)
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Il racconto di Lawrence Grech che si dice "liberato" dall'incubo: «Ho visto Benedetto XVI piangere» (Stagno-Navarra)
VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MALTA (17-18 APRILE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG
Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:
Pedofilia, le lacrime del Papa
Durante il suo viaggio a Malta, Benedetto XVI incontra otto vittime di abusi da parte di sacerdoti
Francesco Antonio Grana
«La Chiesa è ferita dai nostri peccati. Il Signore tuttavia ama questa Chiesa, e il suo Vangelo è la vera forza che purifica e guarisce». A Malta, meta del primo viaggio internazionale del 2010, nel 1950° anniversario del naufragio di San Paolo sull’isola, c’è spazio per Benedetto XVI per parlare, dopo la lettera ai cattolici irlandesi sugli abusi commessi dai preti pedofili su minori, delle ferite procurate alla Chiesa da alcuni suoi uomini che hanno tradito la loro missione. Benedetto XVI incontra a porte chiuse nella Nunziatura apostolica di Rabat otto vittime maltesi di preti pedofili.
«Profondamente commosso dalle loro storie – come riporta un comunicato della Sala Stampa vaticana – il Papa ha espresso la sua vergogna e il suo dolore per quello che le vittime e le loro famiglie hanno sofferto. Ha pregato con loro e ha garantito loro che la Chiesa sta facendo e continuerà a fare tutto quello che è in suo potere per indagare le accuse, assicurare alla giustizia coloro che sono responsabili degli abusi e applicare effettivamente le misure tese a salvaguardare i giovani in futuro. Nello spirito della sua recente lettera ai cattolici d’Irlanda - conclude la nota del Vaticano - ha pregato affinché tutte le vittime degli abusi sperimentino la guarigione e la riconciliazione, permettendo loro di andare avanti con rinnovata speranza». «Ho visto il Papa piangere di emozione e mi sono sentito liberato da un grande peso» racconta una delle otto vittime di abusi ricevute da Benedetto XVI a Malta, Lawrence Grech. «Non mi aspettavo scuse dal Papa – ha detto – ma ho visto in lui e nel vescovo di Malta l'umiltà di una Chiesa che in quel momento rappresentava tutto il problema della Chiesa moderna».
Il Papa, ha raccontato Grech, «ha appoggiato la mano sulla testa di ciascuno dei partecipanti all'incontro, benedicendoli. Io mi sento liberato e sollevato da un grande peso. Da tanto tempo non andavo più a messa e avevo perso la fede – ha detto ancora Grech – ma ora mi sento un cattolico convinto». L'incontro con il Papa, ha concluso, è stato «il più grande regalo mai ricevuto dopo la nascita di mia figlia».
Gesti concreti, ma anche parole importanti quelle che Benedetto XVI ha pronunciato nella cattolicissima Malta. Il Papa ha ricordato il bisogno della divina misericordia per guarire le ferite del peccato e ai sacerdoti ha chiesto di adempire la missione ricevuta.
«Non tutto quello che il mondo oggi propone – ha affermato Benedetto XVI nell’omelia della Messa celebrata a Floriana – è meritevole di essere accolto dai maltesi.
Molte voci cercano di persuaderci di mettere da parte la nostra fede in Dio e nella sua Chiesa e di scegliere da se stessi i valori e le credenze con i quali vivere. Ci dicono che non abbiamo bisogno di Dio e della Chiesa. Se poniamo la nostra fiducia nel Signore e seguiamo i suoi insegnamenti – ha proseguito il Papa – raccoglieremo sempre grandi frutti».
Malta «ponte nella comprensione tra i popoli» per la sua posizione strategica. «Ogni visitatore di Malta – ha sottolineato il Papa – dovrebbe essere impressionato dalla devozione della sua gente, della fede vibrante manifestata nelle celebrazioni nei giorni di festa, dalla bellezza delle sue chiese e dei suoi santuari». Per Benedetto XVI quest’isola ha molto da offrire nei campi della tolleranza, della reciprocità, dell’immigrazione. «La vostra Nazione – ha affermato il Papa – dovrebbe continuare a difendere l’indissolubilità del matrimonio quale istituzione naturale e sacramentale, come già sta facendo nei confronti della sacralità della vita umana dal concepimento sino alla morte naturale, e il vero rispetto che si deve dare alla libertà religiosa secondo modalità che portino a un autentico sviluppo integrale sia degli individui sia della società».
L’abbraccio con i giovani maltesi sulla Banchina del Porto Grande della capitale La Valletta è il regalo che Benedetto XVI riceve a conclusione del suo quinto anno di pontificato ed è insieme il culmine di un viaggio intenso e ricco di entusiasmo nell’isola di Malta. «Non abbiate paura di essere amici intimi di Cristo!», ripete il Papa ai giovani prima di tornare in Vaticano.
«Sono fiducioso – afferma Benedetto XVI nel discorso di congedo – che, contando sulla forza delle radici cristiane e sulla lunga e fiera storia di accoglienza degli stranieri, Malta cercherà, con il sostegno di altri Stati e delle Organizzazioni internazionali, di venire in soccorso di quanti qui arrivano e assicurarsi che i loro diritti siano rispettati».
© Copyright L'Avanti, 20 aprile 2010
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2 commenti:
Bell'acquisto, 'sto Peloso, per il Secolo XIX (e per il Riformista)..!
"Si tratta, insomma, di un mezzo bluff."
Che cosa? Scopritelo in :
http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/mondo/2010/04/13/AMjp1bbD-obbligatorio_pedofili_denunciare.shtml
Giornalisticamente parlando, faccia di bronzo come poche.
E pensare che Bagnasco se lo trova in edicola tuttle le mattine...
Articolo interessante sul diverso trattamento tra BXVI e R.Polanski.
http://www.independent.co.uk/opinion/commentators/dominic-lawson/dominic-lawson-the-pope-is-vilified-polanski-indulged-1948842.html
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