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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:
INTERVISTA A SANDRO MAGISTER
Vittoria politica, mediatica ed ecumenica
Per il vaticanista ha funzionato il messaggio rispettoso e incisivo
FABIANA CUSIMANO
«È stato un viaggio che ha conquistato l’attenzione, il rispetto e anche la simpatia di una grandissima parte degli inglesi. E che ha letteralmente rovesciato i pronostici piuttosto negativi che hanno caratterizzato la vigilia della visita».
Per Sandro Magister, vaticanista de L’Espresso, la visita di Stato di Benedetto XVI nel regno Unito è stata una vittoria politica, mediatica ed ecumenica.
Cosa ha permesso il rovesciamento dei pronostici?
Le polemiche erano reali, nel senso che sono espressive di un’ala della cultura secolare e fortemente laicista del Regno Unito.
Dunque, il rovesciamento della situazione è stato realizzato dal Papa in persona. Grazie alle sue parole profonde che hanno indotto a pensare. L’opinione pubblica prevalente si è resa conto che era portatore di un messaggio molto rispettoso e nello stesso tempo molto fermo e incisivo.
Qual è stato l’emblema di questo viaggio?
La figura di John Henry Newman.
Questo grande uomo di cultura del secolo diciannovesimo, anglicano convertito al cattolicesimo, in un certo senso concentra in sé il messaggio e la visione che Benedetto XVI porta avanti da anni: mettere al centro di tutto la persona.
Con grande preveggenza, Newman aveva intuito già nel lontano ’800 che il problema capitale della società moderna è quello di smarrire le proprie radici.
C’era il timore che la sua beatificazione potesse essere interpretata come un affronto agli anglicani.
Per fortuna non è stato così. Anche perché il cardinale Newman convertendosi al cattolicesimo non ruppe i ponti con la comunione anglicana, ma mantenne sempre un rapporto amichevole.
E, d’altra parte, le conversioni al cattolicesimo negli ultimi due secoli in Gran Bretagna hanno visto come protagonisti personaggi di grande rilievo culturale come
Benson, Tolkien, Chesterton.
Si apre una nuova pagina nei rapporti tra le due Chiese?
Sicuramente. Ci sono dei discrimini che non sono risolvibili: la Chiesa cattolica non può accettare le donne vescovo, il riconoscimento del matrimonio tra omosessuali,
che invece connotano una parte della chiesa anglicana. Però non di questo si è parlato. Di fronte alla sfida della cultura moderna, lanciata da chi rifiuta di credere, anglicani e cattolici devono per forza di cose unire le loro forze e rispondere con un annuncio rinnovato del Vangelo. Un’unità d’intenti che vale infinitamente di più delle altre divergenze.
Dunque una vittoria politica, mediatica ed ecumenica.
Direi di sì. Basta leggere i giornali inglesi. È impressionante vedere come gli stessi che per mesi hanno martellato la chiesa cattolica di accuse e polemiche, hanno registrato giorno dopo giorno i successi del Papa con toni sempre più di rispetto e comprensione.
fa.cu.
© Copyright La Discussione, 21 settembre 2010
1 commento:
È stato un viaggio che ha conquistato l’attenzione, il rispetto e anche la simpatia di una grandissima parte degli inglesi. E che ha letteralmente rovesciato i pronostici piuttosto negativi che hanno caratterizzato la vigilia della visita».
Giustissimo ma, che qualcuno forse preso da un travaso di bile, sta cercando di oscurare con la faccenda dello IOR guarda caso, notizia di oggi!
il Papa è tornato domenica sera....... come sono celeri queste indagini!!!!!!!!!
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