martedì 21 settembre 2010

Padre Langhan: «Il Papa lascia una traccia molto profonda nel Regno Unito» (Mazza)


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Il Papa ha incontrato le vittime. Indicazione di metodo nella lotta contro gli abusi (Gianluca Biccini)

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Il popolo inglese ha scoperto il Papa, quello vero (Luca Volonté)

Blair: «Diventare cattolico è stato come tornare a casa» (Repubblica)

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600mila persone per il Vicario di Cristo.Successo della "4 giorni" in Gran Bretagna (Matteo Orlando)

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"Attacco a Ratzinger": intervista di Zenit ad Andrea Tornielli

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L'incontro con cinque vittime fa commuovere il Pontefice (Ansaldo)

Quella voce interiore che ha illuminato Sophie Scholl e Joseph Ratzinger (Sussidiario)

PAPA/ 100mila ragioni (Ubaldo Casotto)

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I precedenti quattro incontri del Papa con le vittime di abusi (Liut)

Abusi, il Papa commosso tra le vittime. Dopo la Messa a Westminster l’incontro in forma privata presso la nunziatura apostolica di Londra (Mazza)

Questo tempo per l’Europa. C’è una costante nei viaggi "settembrini" di Benedetto XVI (Muolo)

La stampa inglese entusiasta di Benedetto. Il Sunday Times chiama il Papa "Santo nonnetto"

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E alla fine l'Inghilterra lo amò (José Luis Restán)

Testimoni inglesi: una bella riflessione di Lorenzo Bertocchi

In un articolo di Marroni (pieno di stereotipi) c'è una frase molto importante sulla ragione per cui il Papa torna spesso sul tema della pedofilia

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Richard Owen, vaticanista del Times: è la "sorpresa spirituale" il dono di Papa Benedetto alla Gran Bretagna (Galeazzi)

Il Papa e le folle (Roos Douthat per il New York Times)

Il bilancio del viaggio del Papa nel Regno Unito nel bel commento di Andrea Tornielli

Il grande entusiasmo di Damian Thompson sul viaggio del Papa nel Regno Unito

Frédéric Mounier, sul suo blog, ammette di non comprendere la ragione dei successi di Papa Benedetto :-)

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VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO (16 - 19 SETTEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG (Articoli, notizie, interviste)
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«Lascia una traccia molto profonda»

«La gente ha visto come il Pontefice sia diverso dall’immagine fornita dalla stampa. Sotto il profilo ecumenico vederlo pregare con Williams è un segno di grande speranza»

Padre Langhan responsabile dei rapporti con gli anglicani nel dicastero per l’unità dei cristiani: il suo messaggio sulla fede nella società ha cambiato il dibattito politico nel Paese

DAL NOSTRO INVIATO A LONDRA

SALVATORE MAZZA

Un viaggio che ha rovesciato le attese, e che la Gran Bre­tagna ha vissuto «in modo positivo». Padre Mark Langham, per sette anni rettore della Cattedrale di Westminster e, oggi, responsabi­le dei rapporti con gli angli­cani del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, ri­percorre passo per passo la visita nel Regno Unito di Be­nedetto XVI. Sottolinean­done l’aspetto forse più sor­prendente: «Si può pensare che non sia troppo troppo dire che le sue parole han­no cambiato la natura del dibattito politico nel nostro Paese».

Quattro giorni davvero in­tensi. Che traccia hanno la­sciato?

L’effetto è stato molto profondo. In primo luogo, a livello personale: il pubblico britannico ha visto diret­tamente Papa Benedetto, e ha sco­perto come sia diverso dall’imma­gine spesso data dalla stampa. Ha incontrato una persona gentile, u­mile e sensibile, e questo ha creato un impressione molto buona. In se­condo luogo, il suo messaggio - sul ruolo della religione nella società, sulle necessarie distinzioni etiche e sociali - è stato ben accolto, e ha su­scitato un ampio dibattito. Non a caso, nel salutarlo a Birmingham, il primo ministro ha detto: «Ha dato a tutti noi qualcosa su cui riflettere».

A Westminster Hall Benedetto XVI ha pronunciato un discorso forse tra i più importanti del suo ponti­ficato. Quali punti, secondo lei, so­no stati i più rilevanti?

Sì, credo anche io che quello sia sta­to forse il discorso più importante. Già il luogo era molto significativo: Westminster Hall è il cuore del go­verno, ed è la scena di molti degli e­venti storici che hanno delineato il sistema politico britannico. Il suo è stato un messaggio forte sul peri­colo che deriva dall’escludere la fe­de dalle decisioni che vengono pre­se riguardo e all’interno della no­stra società. Parole potenti, ma an­che molto sottili - non ha detto che la religione deve controllare o det­tare il dibattito, ma piuttosto che la religione può chiarire le questioni, e può aiutare a rivelare le conside­razioni fondamentali su cui si fon­da una società. Si può pensare che non sia troppo troppo dire che le sue parole hanno cambiato la na­tura del dibattito politico nel nostro Paese.

Chiesa e abusi sui minori. Mai pri­ma d’ora Benedetto XVI aveva af­frontato con tanta forza questo scandalo.

Il Papa ha davvero usato molta for­za - e per la prima volta lo ha fatto nel contesto della Messa, collegan­do la sofferenza delle vittime degli abusi alle sofferenze di Cristo, e queste parole sono state sorpren­denti. Il Papa si è mostrato sensibi­le al danno che questa crisi ha pro­vocato sia al prestigio morale della Chiesa nella società, sia alla fede dei cattolici. E ha dimostrato che è de­terminato a risolvere questo pro­blema, e a rimuovere questo male dalla Chiesa.

Qual è stato il significato ecume­nico della visita, che ha conferma­to i rapporti fraterni che legano cat­tolici e anglicani, al di là, come ha detto il Papa, dei problemi che re­stano?

Il messaggio del Papa ha dato gran­de incoraggiamento a quanti lavo­rano per l’unità. Il tema di Bene­detto XVI - la religione ha un ruolo centrale da svolgere nella società ­è una sfida non solo per i cattolici, ma per tutti i cristiani, ed è un la­voro talmente importante che dob­biamo farlo insieme. Diversi vesco­vi anglicani mi hanno detto che so­no stati ispirati e rinvigoriti dalle sue parole. In secondo luogo, l’impatto liturgico – e soprattutto visivo – del­la storica visita all’Abbazia di West­minster è stata immenso. L’ecume­nismo non è solo incontri tra i teo­logi, ma coinvolge anche i cristiani in parrocchie, scuole, comunità. Ve­dere il Papa e l’arcivescovo di Can­terbury abbracciarsi, e pregare in­sieme, è stata una potente immagi­ne di ciò che ci unisce, e un grande segno di speranza per i cristiani.

Raramente si è vista altrettanta at­tenzione da parte delle autorità ci­vile verso un viaggio papale. Come lo spiega?

Direi per due ragioni. In primo luo­go, storicamente, il papato ha avu­to un rapporto difficile con la Gran Bretagna. Il governo sta cercando di sanare queste divisioni, e di dimo­strare che i cattolici, tra i quali mol­ti dei più recenti immigrati nel pae­se, fanno parte della società, non sono ai margini. Di ciò ho avuto u­na visione, per così dire, altamente simbolica pas­sando ieri per il Mall, la strada cerimoniale con­duce a Buckingham Pala­ce, pavesata con le ban­diere della Gran Bretagna e della Santa Sede: uno spettacolo che sarebbe stato impensabile anche solo cinquant’anni fa. In secondo luogo, governo britannico e Vaticano condividono molti obiet­tivi, in particolare su temi come sviluppo, aiuti internaziona­li, ecologia. Il governo riconosce che la Chiesa cattolica ha un’esperien­za e un’influenza senza pari in que­sti settori, e vuole mostrare il suo sostegno per molte delle iniziative intraprese dalla Santa Sede.

Molte polemiche hanno preceduto questo viaggio, e il Papa ha fatto un esplicito appello alla responsabi­lità dei media britannici. Cosa pen­sa della copertura offerta a questa visita?

Nell’attesa del Papa la stampa bri­tannica è stata ostile e, forse anche di più, s’è dimostrata ignorante ri­spetto alla Chiesa cattolica. Alcuni atteggiamenti sono difficili da cam­biare, e ancora ieri mattina alcuni quotidiani citavano statistiche cri­tiche. Ma in generale vi è stato un grande cambiamento di opinione, sia sulla persona del Papa sia sul ruolo della Chiesa cattolica nella so­cietà. In televisione, nonostante al­cuni programmi ostili prima della visita, la copertura è stata assoluta­mente positiva. Ed è stato notevole il fatto che il principale canale, la Bbc ha coperto l’intera visita, e in modo molto positivo.

© Copyright Avvenire, 21 settembre 2010

1 commento:

euge ha detto...

Cari amici del blog, come tutti abbiamo visto, Benedetto XVI con la sua fermezza mista a dolcezza, determinazione e chiarezza di argomenti, ha rovesciato un viaggio che i media tanto per cambiare, avevano fatto nascere sotto la cattiva stella delle polemiche e delle contestazioni. Abbiamo anche potuto notare come certi giornlai inglesi, nemici dichiarati di Benedetto XVI fin dal giorno della sua elezione, abbiano confezionato articoli al miele....... qualcuno arrivando persino a definirlo Santo Nonnetto molto carinamente. Insomma un viaggio che come quello in Turchia nato sotto cattiva stella, si è rivelato un successo senza precedenti un successo fatto di parole, di piccoli gesti compiuti senza la mediaticità dello spettacolo ma, solo con tanto amore. Poteva secondo voi Benedetto XVI godere di questo successo? Ovviamente no! Non lo si può permettere ed allora, visto che l'argomento pedofilia ormai è diventato vecchio, ci si sposta sullo IOR. Nessuno ancora ha tirato in ballo la figura del Papa e mi auguro che nessun giornalista scellerato lo faccia ma, l'intento di oscurare e pesantemente questo successo con badilate di fango, è più che evidente. Chi c'è dietro a tutto questo? Qualcuno che ambiva allo IOR e non ci è arrivato? o piuttosto qualcuno che ne tirava le fila in passato ed ora e messo nell'angolo? Staremo a vedere.
Comunque, rimane il fatto innegabile che, la figura di Benedetto XVI continua a far diciamo cos' "innamorare" tanti cuori incapaci di amare la Verità e, a risvegliare tanti cervelli molto spesso non più abituati a ragionare. I meschini giochi di palazzo e di potere sono lontanissimi anni luce dalla mente, e dal cuore di Benedetto XVI che ha fatto di Cristo e della chiesa, la sua ragione di vita!