giovedì 15 luglio 2010

Diventa legge la tolleranza zero di Benedetto XVI nella lotta agli abusi (Izzo)


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MODIFICHE INTRODOTTE NELLE NORMAE DE GRAVIORIBUS DELICTIS (2010): LO SPECIALE DEL BLOG

Tolleranza zero anti-abusi (Galeazzi)

«Cina-Vaticano: prove tecniche di pacificazione» (Paolo D’Andrea)

Le porte dei tribunali ecclesiali vengono aperte anche a giudici ed esperti laici (Apcom)

Nuove norme antiabusi: il commento di John Allen

Nuove norme antiabusi: il commento di Fr. Z.

Per i radicali il documento sugli abusi pubblicato oggi è "degno di lode" con qualche riserva

Così il Vaticano rende più severo il suo «codice penale» (Massimo Donaddio)

La pedopornografia diventa reato penale anche nella Chiesa. La pedofilia è fra i delitti gravissimi come l'eresia e lo scisma, mentre l'ordinazione delle donne è di competenza della CDF già dal 2007 (Izzo)

Polanski è libero. Per un refuso. Il grandissimo editoriale de "L'Occidentale"

Naturalmente il NYT cita solo opinioni negative, criticando tra l'altro la competenza sul reato di ordinazione femminile, il mancato obbligo di denuncia universale, la mancata eliminazione totale della prescrizione. Miracolo: finalmente hanno capito che la competenza sugli abusi è passata alla CDF solo nel 2001 :-)

La svolta del Papa: "Non indicazioni, ma norme stabili: è punto di non ritorno". Il commento audio di Gian Guido Vecchi

Modificate le norme «de gravioribus delictis». Procedure più efficaci per contribuire alla chiarezza e alla certezza del diritto (O.R.)

Celebrate dall'arcivescovo Fisichella le esequie di Giuseppe De Carli (Osservatore Romano)

Mons. Fisichella: "Sono autorizzato a rendere pubblico che il Santo Padre manifesta il suo dolore e prega per Giuseppe De Carli" (Izzo)

Rafforzati i poteri della Congregazione per la dottrina fede

Nuove norme antiabusi: servizio di Stefano Maria Paci

Secondo Mons. Fellay il Papa in privato celebra la Messa tridentina! Ma i vescovi lo minacciano pesantemente (Messainlatino)

Celebrate a Roma le esequie del vaticanista Giuseppe De Carli (Radio Vaticana)

Pedofilia, Mons. Scicluna: le nuove norme "provengono dal Papa" e non decadono. C'è obblogo di obbedire alle leggi civili (Izzo)

La stretta della chiesa contro la pedofilia. Emanate le nuove norme per punire i delitti gravi contro la chiesa

Pubblicate le modifiche alle "Norme sui delitti più gravi". Le riflessioni di padre Lombardi e mons. Scicluna (Radio Vaticana)

Il Vaticano pubblica norme più severe contro i preti pedofili. La confidenzialità non significa nascondere qualcosa alle autorità civili (Izzo)

Don Di Noto: adesso nessuno potrà dire di non sapere. Nessuno potrà fare finta di niente. Dentro e fuori la Chiesa. Grazie, Papa Benedetto!

Introdotto il delitto di “captazione e divulgazione, commesse maliziosamente, delle confessioni sacramentali” (Bandini)

Ottima notizia: la CDF potrà indagare i cardinali sugli abusi sessuali e sui delitti gravi contro la fede...come l'eresia :-)

«Donne prete delitto gravissimo contro fede». Ma il Vaticano precisa: non può mai essere equiparato alla pedofilia

Nuove norme sui delitti più gravi: la preoccupazione di Damian Thompson (che condivido)

La Santa Sede ha pubblicato l'aggiornamento delle norme canoniche sui "delicta graviora" (Apcom)

Pedofilia, giro di vite del Vaticano: la prescrizione si allunga ed i processi diventano più rapidi (La Stampa)

Pedofilia, Luca Volonté: il Papa conferma la tolleranza zero mentre la Svizzera libera Polanski

Giro di vite della Santa Sede sugli abusi: elevata la prescrizione, equiparati i malati psichici ai minori e introdotto il delitto di pedopornografia

Abusi sessuali, nuove norme dal Vaticano (Corriere)

Vaticano, nuove norme contro gli abusi sessuali (Avvenire)

Pedofilia, giro di vite in Vaticano (Repubblica)

MODIFICHE INTRODOTTE NELLE NORMAE DE GRAVIORIBUS DELICTIS: LE NUOVE NORME E LA LETTERA DELLA CDF AI VESCOVI ED AGLI ALTRI ORDINARI E GERARCHI INTERESSATI

LE NORME DEL MOTU PROPRIO “SACRAMENTORUM SANCTITATIS TUTELA” (2001): INTRODUZIONE STORICA A CURA DELLA CDF (da leggere ed imparare!)

Breve relazione circa le modifiche introdotte nelle Normae de gravioribus delictis riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede

Pubblicate le modifiche alle "Norme sui delitti più gravi": nota di padre Lombardi (Radio Vaticana)

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«È uscita dal coma con un sorriso». Socci e la «rinascita» della figlia

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Secondo La Spina la pesante eredità di Wojtyla oscurerebbe la popolarità e il carisma di Papa Benedetto le cui mani sarebbero fragili. Vabbè...

L'incredibile "caso" Polanski ed i "due pesi e due misure" di mass media, politici ed intellettuali: fango sulla Chiesa, panegirici per il regista
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DIVENTA LEGGE TOLLERANZA ZERO DI BENEDETTO XVI NELLA LOTTA AGLI ABUSI

(AGI) - CdV, 15 lug.

(di Salvatore Izzo)

Formalmente Papa Ratzinger le ha approvate il 21 maggio scorso, anche se - ed e' un dato significativo per capire quali resistenze il Pontefice ancora stia incontrando nella sua lotta alla pedofilia - i diversi uffici competenti le hanno poi riviste e ritoccate ancora per quasi due mesi.
Nulla rispetto ai cinque anni che ci sono voluti per arrivare alle nuove norme sugli abusi sessuali pubblicate oggi che, pur ribadendo la competenza della CDF affinche' nessuno localmente possa insabbiare nulla, rendono rapidi i processi, inaspriscono le pene, elencano cardinali, patriarchi e vescovi tra le persone che possono essere indagate, completano il quadro normativo comprendendo tra i "delicta graviora" anche la pedopornografia, e raddoppiano i tempi delle prescrizioni che salgono a venti anni decorrendo pero' dal compimento della maggiore eta' della vittima.
Infatti, rivela il promotore di giustizia della Congregazione della Dottrina della Fede, mons. Charles Scicluna, rendendo omaggio alla coerenza e alla fermezza di questo Papa, "Benedetto XVI, gia' nel 2005, cioe' appena eletto, aveva espresso il desiderio che le facolta' di cui godeva la Dottrina della Fede in materia di abusi sessuali fossero stabilizzate nella normativa".
Dunque le nuove norme sui "delicta graviora" pubblicate oggi "provengono dal Papa", sottolinea il prelato maltese spiegando che "si e' voluto raccogliere in una normativa organica anche prassi come quella della prescrizione", anche perche' attualmente esse erano basate su 'facolta'' concesse dal Papa e che quindi di per se' decadono con la fine del Pontificato.
Invece le norme restano vigenti fino a che il Papa non ne autorizza la modifica. Le nuove norme contro gli abusi sessuali, elenca da parte sua il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, "prevedono in particolare procedure piu' rapide per affrontare con efficacia le situazioni piu' urgenti e gravi, e permettono l'inserimento di laici nel personale dei tribunali ecclesiastici", che potranno cosi' far fronte piu' agevolmente al carico di lavoro.
"Si ripropone - aggiunge Lombardi - la normativa sulla confidenzialita' dei processi, a tutela della dignita' di tutte le persone coinvolte". Inoltre, precisa il portavoce vaticano, "trattandosi di norme interne all'ordinamento canonico, di competenza cioe' della Chiesa, non trattano l'argomento della denuncia alle autorita' civili".
"Tuttavia - chiarisce il portavoce - l'adempimento di quanto previsto dalle leggi civili fa parte delle indicazioni impartite dalla Congregazione per la Dottrina della Fede fin dalle fasi preliminari della trattazione dei casi di abuso, come risulta dalle 'Linee guida' gia' pubblicate in merito: la tutela della dignita' di tutte le persone coinvolte - cioe' - non significa che si vuole nascondere qualcosa alle autorita' civili".
Semplicemente la Congregazione della Dottrina della fede "mantiene separate le due diverse giurisdizioni, quella della Chiesa e quella dello Stato", e per questo il testo non dice nulla sull'obbligo, che puo' esservi, a denunciare i reati alle autorita' pubbliche. In merito interviene anche mons. Scicluna, che coordina un pool di otto giudici ecclesiastici ed e' alle prese con questi gravi delitti commessi purtroppo da religiosi cattolici un po' in tutto il mondo. Ed e' assai piu' netto: "il Papa non ha fatto nessun passo indietro riguardo all'obbligatorieta' delle denunce perche' l'indicazione di obbedire alle leggi dello Stato e' chiarissima: il cristiano obbedisce alla legge civile quando e' giusta e non c'e dubbio che in questo caso la legge civile e' giusta. Se la legge da' facolta' alla vittima di scegliere se denunciare o meno si deve rispettare la sua volonta'", anche perche' "non e' compito del legislatore canonico ingerire nel campo del diritto
civile", ma "se essa richiede la denuncia di un reato, si deve denunciare alla magistratura, non c'e' scampo".
Vince dunque la "tolleranza zero", come dimostra anche il fatto che le nuove norme della Congregazione della Dottrina della Fede prevedono "il diritto, previo mandato del Romano Pontefice, di giudicare i Padri Cardinali, i Patriarchi, i Legati della Sede Apostolica, i Vescovi e altre persone fisiche".
"Si tratta di un segnale importante perche' significa che la Congregazione potra' indagare e poi sottoporre al Papa le sue risultanze", commenta il promotore di giustizia. Testimonia la volonta' di una piu' forte severita' anche l'assimilazione degli abusi sui dei disabili mentali a quelli sui minori e l'inserimento tra i reati penali perseguiti nella Chiesa di "una nuova fattispecie: la pedopornografia".
"Questa - spiega padre Federico Lombardi - viene cosi' definita: l'acquisizione, la detenzione o la divulgazione" compiuta da un membro del clero "in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, di immagini pornografiche aventi ad oggetto minori di anni 14". Nei "delitti piu' gravi" su cui ha competenza la Congregazione per la Dottrina della Fede, con la pedofilia "sono stati inseriti - elenca inoltre Lombardi - i delitti contro la fede (cioe' eresia, apostasia e scisma), per i quali sono normalmente competenti gli Ordinari, ma la Congregazione diventa competente in caso di appello; la registrazione e divulgazione compiute maliziosamente delle confessioni sacramentali, sulle quali gia' era stato emesso un decreto di condanna nel 1988; l'attentata ordinazione delle donne, sulla quale pure esisteva gia' un decreto del 2007" che stabiliva gia' la competenza della CDF in materia.

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