domenica 24 gennaio 2010

Il Papa e Bagnasco: il Vangelo unisce, la Chiesa non sia divisa (Izzo)


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Il Papa: "La Chiesa è concepita come il corpo, di cui Cristo è il capo, e forma con Lui un tutt’uno. Tuttavia ciò che all’Apostolo preme comunicare è l’idea dell’unità nella molteplicità dei carismi, che sono i doni dello Spirito Santo. Grazie ad essi, la Chiesa si presenta come un organismo ricco e vitale, non uniforme, frutto dell’unico Spirito che conduce tutti ad unità profonda, assumendo le diversità senza abolirle e realizzando un insieme armonioso" (Angelus)

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In libreria "I viaggi di Benedetto XVI in Italia": presentazione del cardinale Angelo Bagnasco

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PAPA E BAGNASCO: VANGELO UNISCE, CHIESA NON SIA DIVISA

(AGI) - CdV, 24 gen.

(di Salvatore Izzo)

"La comunione dei cristiani rende piu' credibile ed efficace l'annuncio del Vangelo".
Lo ha ricordato Benedetto XVI all'Angelus, rivolto a una piazza San Pietro gremita da 50 mila fedeli,citando San Paolo che dice "tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito". "Cio' che all'Apostolo preme comunicare - ha spiegato - e' l'idea dell'unita' nella molteplicita' dei carismi, che sono i doni dello Spirito Santo. Grazie ad essi, la Chiesa si presentam come un organismo ricco e vitale, non uniforme, frutto dell'unico Spirito che conduce tutti ad unita' profonda, assumendo le diversita' senza abolirle e realizzando un insieme armonioso".
Parole che meglio di ogni editoriale o ricostruzione giornalistica (smentita) illuminano il difficile passaggio che attraversano i cattolici italiani, divisi dal bipolarismo politico ma piu' ancora da contrapposizioni e rancori tutti interni al mondo cattolico, acuiti dal "caso Boffo" e sfociati in polemiche personali ben poco edificanti, che tirano in ballo anche eminenti personalita' della Chiesa come il card. Camillo Ruini, vicario emerito di Roma, presidente della Cei nella gloriosa stagione di Giovanni Paolo II e oggi presidente del Comitato per il Progetto Culturale (al quale si deve il rilancio in Italia del dibattito su "Dio oggi" che ha riportato al centro delle riflessioni il dialogo tra credenti e non credenti).
E il segretario di Stato Tarcisio Bertone, confermato nei giorni scorsi dal Papa che (con una lettera autografa scritta in tedesco) lo ha elogiato per l'aiuto che gli offre.
Purtroppo i veleni e le calunnie che dall'esterno (l'attacco arrivo' nell'infuocata polemica sulla vita privata del premier) hanno infamato l'ex direttore di Avvenire si sono in qualche modo diffusi anche nella comunita' ecclesiale. E hanno germinato nuovi veleni e nuove calunnie (ora contro il direttore dell'Osservatore Romano).
Un virus - alimentato dai media - che il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, vuole debellare. "La Chiesa non e' un dato sociologico, ma un mistero, termine che non indica - come potrebbe essere inteso - qualcosa di oscuro e incomprensibile, ma esprime una realta' intrecciata nella quale camminano insieme Dio e l'uomo, Gesu' Cristo e l'umanita'", ha detto nell'omelia della messa celebrata questa mattina per i dipendenti della Rai al Teatro delle Vittorie, in occasione della Festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.
"Non si puo' leggere la Chiesa - ha spiegato - come una semplice struttura umana: essa risponde anzitutto ad altri parametri, ben piu' profondi, che sono quelli della fede". "Fuori da questo sguardo - ha aggiunto il porporato - si coglie solo qualche aspetto esterno della Chiesa, ma sfugge il cuore che ci permette di interpretare anche le membra".
Tornare al Vangelo, questo l'invito che viene da entrambi ai cattolici italiani. Al termine dell'Angelus, Benedetto XVI (che domani pomeriggio presiedera' alla Basilica di San Paolo il rito ecumenico che chiudera' la Settimana di preghiera per l'Unita' dei cristiani) ha salutato "le famiglie del Movimento dell'Amore Familiare e quanti questa notte hanno vegliato pregando per soluzioni giuste e pacifiche dei problemi dell'immigrazione" e ricordato che ieri a Barcellona "e' stato proclamato Beato Jose' Samso' i Elias, sacerdote e martire catalano, ucciso durante la guerra civile".
"Da vero testimone di Cristo - ha spiegato - mori' perdonando i suoi persecutori. Per i sacerdoti, specialmente per i parroci, egli costituisce un modello".
"Ascoltare la grande tradizione cristiana - gli ha fatto eco Bagnasco, che domani aprira' a Roma, con una attesissima prolusione, il Consiglio Permanente dell'Episcopato Italiano - non significa cedere al particolare, ma considerare onestamente una storia degna dell'umanesimo di cui tutti godiamo, e trovare ispirazione e garanzia per il presente, per orientarci in mezzo a crocevia sempre piu' veloci e complessi, ma certamente stimolanti e promettenti". "Credo che, nonostante cambiamenti epocali e modelli ben diversi, non dobbiamo in nessun campo - ha aggiunto nella sua omelia - arrenderci o, peggio, appiattirci".
L'esortazione del card. Bagnasco, ad una platea di volti noti dello spettacolo, giornalisti, dirigenti Rai e semplici operatori dell'azienda, e' stata a "non mai perdere il gusto e la passione di costruire la 'casa': sappiamo - ha scandito - che l'uomo non puo' vivere senza una casa, un luogo dove stare fa bene all'anima e rigenera le energie per vivere". "Qui - ha rilevato Bagnasco - sta un punto essenziale: la vera, piu' radicale casa non e' tanto quella di pietre ma quella fatta dagli uomini: il loro modo di guardarsi, di concepire il mondo, di pensare la vita e la morte, la gioia e la sofferenza, il lavoro e la societa'. In una parola - ha continuato - non sono le cose che si hanno e che si conoscono che costruiscono la casa ma il senso, la loro comprensione, il giudizio di valore".
La sintonia tra il Pontefice e il presidente della Cei e' emersa con tutta chiarezza anche nel passaggio dell'omelia che specificamente riguardava il ruolo dei media.
"Ogni giorno, attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene rappresentato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose piu' orribili in qualche maniera intossicandoci, perche' il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono", ha osservato infatti Bagnasco ripetendo la forte denuncia dell'insensibilita' del mondo dell'informazione fatta il giorno dell'Immacolata da Papa Ratzinger. "Oltre che della casa - ha detto il presidente della Cei - l'uomo ha bisogno della 'strada', vale a dire di conoscere cio' che accade oltre di lui e che gli interessa e lo riguarda perche' si riconosce dentro ad una storia piu' grande che e' quella del mondo.
Per questo la strada deve entrare nella sua casa, quasi diventare ambiente, ma non in modo selvaggio, sebbene il piu' possibile rispettoso, cercando con responsabilita' di scegliere e di coniugare, tra cio' che e' notiziabile, quanto e' piu' necessario, utile, buono". "Una responsabilita' che - ha tenuto a sottolineare Bagnasco - e' doverosa da parte del mondo mediale, e che si affianca a quella insostituibile di ogni persona, cosi' da stabilire un circolo virtuoso per mantenere il piu' alto possibile il livello della domanda e dell'offerta. Allora la casa non sara' ridotta a mercato, e la strada dell'informazione potra' umilmente gioire di partecipare alla costruzione di una dimora piu' umana". "E' ancora il Papa - ha osservato il cardinale di Genova in riferimento al messaggio di Ratzinger sull'evangelizzazione via internet reso noto ieri - che apre alla speranza e ricorda che i media possono incupire, ma possono anche illuminare; possono indurire, ma anche sciogliere; possono distruggere, e ne abbiamo frequenti esempi, ma possono anche edificare".
Oggi e' anche la giornata della colletta della Cei a favore della popolazione di Haiti, colpita dal devastante terremoto dei giorni scorsi, e in diretta su "Rai Uno" il card. Angelo Bagnasco ha lanciato un appello alla generosita' degli italiani. Le letture della messa celebrata nella straordinaria scenografia, che ha trasformato per un giorno il Teatro delle Vittorie in una cattedrale, sono state affidate a Paolo Bernardi e Lorena Bianchetti; le preghiere a Livia Azzariti, Giovanni Anversa e Max Giusti. Al termine del rito, nel programma "A Sua Immagine", mons. Domenico Pompili, sottosegretario e portavoce dell'Episcopato Italiano, ha presentato il convegno "Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell'era crossmediale", promosso dall'Ufficio per le Comunicazioni Sociali e per il Progetto Culturale, che si terra' il 22 e 24 aprile a Roma e del quale e' gia' on line il sito internet. Un esempio di collaborazione nel cuore della Chiesa Italiana.

© Copyright (AGI)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Le immagini (che in parte si possono vedere qui : http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2df22164-ce61-4b52-b5e1-4df9557767af.html ) erano decisamente 'stranianti' e surreali, una via di mezzo tra il Festival di Sanremo ed una messa in scena per un horror gotico, decisamente sinistre ed inquietanti. Il 'rosone' sullo sfondo poi, a 6 vertici racchiudeva altrettante stelle a 5 punte rosse. Simbolo tutt'altro che frequente ell'iconografia Cristiana. Tra due di queste celebrava Bagnasco, il tutto davanti ai consueti raccomandati, nani, ballerine e pederasti. Mi chiedo, perchè tanta subordinazione, tanto abominio? Invece di questa pagliacciata blasfema, non sarebbe stato meglio se nani e ballerine si fossero recati loro, in terreno consacrato?

p.s. per i masochisti: sul sito di RaiVaticano è stata pubblicata oggi la preghiera del giornalista "Donna della bella notizia", scritta dal cardinale Angelo Comastri.