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Su segnalazione di li.pa., che ringraziamo di cuore, leggiamo:
In diocesi: Il Papa all'ostello Caritas
Annunciata la vista per il 14 febbraio. Il via simbolico ai lavori di ristrutturazione del centro di accoglienza dedicato a don Luigi Di Liegro. La campagna di raccolta fondi "Un cuore in stazione"
di Antonella Gaetani
Maria cammina per il corridoio dell’ostello Don Luigi Di Liegro. Da molti anni la struttura di via Marsala è la sua casa; gli operatori e i volontari i suoi amici e confidenti. È emozionata, Maria. Perché il 14 febbraio incontrerà il Papa, che si recherà in visita all’ostello Don Luigi Di Liegro. Un gesto significativo, quello del Pontefice, per questo 2010, proclamato dall’Unione Europea come Anno di lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Alle 10 il Santo Padre incontrerà operatori e volontari e visiterà la mensa, il poliambulatorio e l’ostello. «Un appuntamento importante – sottolinea monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma – a tre anni dall’incontro che abbiamo avuto alla mensa Giovanni Paolo II a Colle Oppio, come segno di vicinanza e stima per l’opera quotidiana che la Chiesa di Roma svolge nella missione della carità».
Sarà il Pontefice, inoltre, a dare il via, simbolicamente, ai lavori di riqualificazione che dovrebbero interessare tutta la struttura. Per raccogliere i fondi è partita una campagna di sensibilizzazione “Un cuore in stazione”, che verrà pubblicizzata in tutta la Capitale. Come ha sottolineato Gennaro Di Cicco, che si occupa della raccolta fondi per le iniziative della Caritas: «Cuore di questa iniziativa sono i cittadini, grazie ai quali sarà possibile offrire un posto confortevole per i senza fissa dimora».
La campagna sarà pubblicizzata su un milione di biglietti Atac che, dai primi di marzo, riporteranno lo slogan dell'ostello. Mentre dal 14 febbraio, telefonando al numero gratuito del Comune, si potrà ascoltare nel servizio "Chiama Roma 060606" un messaggio registrato dallo stesso sindaco. È prevista anche l'affissione di tremila manifesti e una imponente campagna di informazione. Inoltre per tutto il mese di febbraio centinaia di volontari delle Ferrovie dello Stato offriranno ai viaggiatori dei treni ad alta velocità confezioni di cioccolatini in cambio di un'offerta libera.
L'ostello, nato nel 1987, per volontà di don Luigi Di Liegro, ha dato riparo a più di 9mila persone senza fissa dimora, a cui non solo è stata offerta una doccia o un pasto caldo, ma un sorriso e dell'amicizia. I lavori per risistemarlo costeranno circa 4 milioni di euro. Questi soldi saranno impegnati per ampliare i posti letto, risistemare la mensa e realizzare un centro diurno per evitare che le persone senza fissa dimora tornino di giorno per strada.
È da ricordare che i locali dell'ostello sono concessi in comodato d'uso dalle Ferrovie dello Stato. Per questo motivo l'amministratore delegato Mauro Moretti ha sottolineato la volontà di «aiutare concretamente chi è in difficoltà proprio nel 2010, anno della lotta alla povertà e all'esclusione sociale». Per i lavori di ristrutturazione servono 4 milioni di euro. Per raggiungere la cifra Moretti ha fatto sapere di avere chiesto la partecipazione anche all'Unione industriali di Roma.
Questa iniziativa, oltre a essere promossa dal Comune e dalle Ferrovie, vede anche la partecipazione di Enel Cuore Onlus, che sostiene progetti di solidarietà in Italia e all'estero. Gianluca Comin, consigliere delegato di Enel Cuore Onlus, ha spiegato come sono seimila i senza fissa dimora a Roma, il 40 per cento dei quali è italiano e di questi quattromila vivono per strada. «Per questo motivo è importante un contributo perché questa struttura rimanga punto di riferimento per i poveri». Dal 2003 la Onlus ha stanziato 34 milioni di euro.
«Come Comune di Roma – ha aggiunto il sindaco Gianni Alemanno – ci riserviamo di fare la nostra parte, ma serve una mobilitazione di tutta la cittadinanza. Solleciteremo imprenditori, associazioni di categoria e fondazioni bancarie affinché si arrivi in breve tempo a concludere questo progetto». Monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana è fiducioso: «Sappiamo che la generosità dei romani è grandissima. Questo luogo non è un dormitorio, ma una famiglia nella quale senza pregiudizi si sceglie la via dell'amore. E si incontra il prossimo. Per questo motivo è urgente avere un posto come questo, per far vivere tutti con meno difficoltà».
© Copyright RomaSette, 3 febbraio 2010
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