giovedì 18 marzo 2010

Pedofilia, il mea culpa e la stretta del Papa (Domenico Rosati)


Vedi anche:

Mons. Robert Zollitsch: il mito del Papa silenzioso (Die Welt)

Mons. Marx (Monaco): Ringrazio Benedetto XVI che sottolinea instancabilmente e da anni che non vi dovrebbe essere alcuna tolleranza verso la pedofilia

Crisi, il Papa: un lavoro dignitoso per tutti (Izzo)

Chiesa e abusi sessuali. Domani lettera del Papa (Bobbio)

Rai, Cesa (Udc): la maggioranza pensi al Papa e non ai talk show (Asca). Bene! Forse potrei recarmi alle urne!

E voilà. Il Summorum Pontificum non c’è più (Rodari)

Il Papa agli imprenditori romani: il lavoro dignitoso per tutti sia un obiettivo prioritario (Radio Vaticana)

La lettera del Papa ai Cattolici irlandesi sarà pubblicata sabato

Il Papa agli imprenditori: "Il lavoro è un bene per l’uomo, per la famiglia e per la società, ed è fonte di libertà e di responsabilità..." (Discorso)

Come pilotare la Chiesa nella tempesta. Una lezione da Benedetto XVI (Magister)

Abusi, Mons. Marx: non può esserci una misericordia a buon mercato

Non voglio fare polemica perchè non ne vale la pena, ma la rai ritiene opportuno mandare in onda insulti al Papa?

Intervista ad un ex "passerotto del Duomo": "Il fratello del Papa non ha mai fatto del male a nessuno!"

Canonista spiega che per i preti pedofili la giustizia dello stato non basta (Rodari). Da assaporare!

L’Osservatore riscopre l’America (Rodari)

Miracoli a Medjugorje? Pronta a indagare una task force del Papa (Tornielli)

ATTENZIONE! COMPLETAMENTE SPARITO IL TESTO DEL SUMMORUM PONTIFICUM DAL SITO DEL VATICANO. MA A CHE GIOCO GIOCHIAMO?

Lettera del Papa ai Cattolici irlandesi: articoli di Repubblica

Costituita una Commissione di inchiesta vaticana su Medjugorje presso la Congregazione per la Dottrina della Fede (Zenit)

Le profezie della Beata Anna Caterina Emmerich

La Merkel sta col Vaticano: «Pedofilia non solo nella Chiesa» (Il Giornale)

La strategia del Papa contro la pedofilia nel commento di John Allen

Cosa c’è dietro gli scandali dei preti pedofili? L'analisi di Massimo Introvigne

Su rainews24 e raitre Corradino Mineo sta leggendo praticamente tutto l'articolo di Kung

Benedetto XVI esprime pubblicamente la sua «profonda preoccupazione», il suo «dolore», per lo scandalo-pedofilia che «scuote» la Chiesa (Gasparroni)

Le offese di Kung al Papa in prima pagina su Repubblica nel silenzio generale

Irlanda: la reazione affettuosa dei fedeli all'omelia del card. Brady

Pedofilia, il Papa: servono pentimento, rinnovamento e guarigione. Il puntuale e straordinario commento di Salvatore Izzo

Il Papa ai Luterani: "Credo che dovremmo mostrare al mondo soprattutto questo: non liti e conflitti di ogni sorta, ma gioia e gratitudine per il fatto che il Signore ci dona questo e perché esiste una reale unità, che può diventare sempre più profonda e che deve divenire sempre più una testimonianza della parola di Cristo, della via di Cristo in questo mondo" (Discorso "a braccio")

CHI SONO GLI AVVERSARI E I DETRATTORI DI BENEDETTO XVI SULLO SCANDALO DEL CLERO PEDOFILO? (Giannino)

Medjugorje, il cardinale Ruini guiderà la commissione di indagine (Izzo)

Il Papa: c'è un modo arrogante di fare teologia. Benedetto accende la fiaccola benedettina per la pace (Izzo)

Il 19 marzo la lettera del Papa ai fedeli irlandesi (AsiaNews)

Il cardinale Brady: la Lettera del Papa, fonte di rinnovamento per la Chiesa irlandese (Radio Vaticana)

Il Papa: lettera all'Irlanda per guarigione dopo il pentimento (Izzo)

Il Papa: "C’è un modo arrogante di fare teologia, una superbia della ragione, che si pone al di sopra della parola di Dio. Ma la vera teologia, il lavoro razionale della vera e della buona teologia ha un’altra origine, non la superbia della ragione. Chi ama vuol conoscere sempre meglio e sempre più l’amato" (Catechesi)

Pedofilia, Kung accusa il Papa di essere il principale responsabile della dissimulazione da decenni: Attendiamo la RISPOSTA del Vaticano

Bernard Lecomte: "Benedetto XVI è il primo Papa ad affrontare con coraggio e determinazione il problema della pedofilia" (da erigere un monumento!)

Card. Brady: Mi vergogno e mi scuso, ora riflessione (Apcom)

Pedofili, Papa venerdi firma lettera agli irlandesi

Durissima ma straordinaria lettera di Marcello Pera al direttore del Corriere: Un'aggressione al Papa ed alla democrazia

PAPA/ Sapelli: sugli scandali la Chiesa non ceda alla logica dei suoi nemici (Sussidiario)

"La Stampa" tenta di "processare" il Papa in Baviera ma ottiene l'effetto esattamente contrario!

Summorum Pontificum, i giochetti di vatican.va (Rodari a cui va tutta la nostra gratitudine!)

La Cei romperà il silenzio sugli abusi sessuali lunedì prossimo (Peloso). Mi dispiace ma per me è troppo tardi! Gravemente minata la mia fiducia

Grande enfasi sui media alle parole del vescovo di Treviri. Peccato che si siano "stranamente" omesse le parole positive sul Santo Padre

Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

Pedofilia, il mea culpa e la stretta del Papa

Domenico Rosati

Probabilmente la lettera che il Papa firmerà domani, festa di san Giuseppe patrono della famiglia nonché suo onomastico, è destinata a colmare una lacuna nel magistero esplicito della Chiesa a proposito della pedofilia. Che via sia una condanna di fondo, ribadita in più modi e occasioni, è fuori di dubbio. Ma invano si cercherebbe un riferimento al deplorato fenomeno nel Catechismo della Chiesa cattolica, il quale pure classifica come «offese alla castità» la masturbazione, la fornicazione, la pornografia, la prostituzione e lo stupro.
E, quindi, per estensione, l’omosessualità in quanto destinataria di una raccomandazione di continenza.
Vero è che in esso c’è una censura della «lussuria» come «desiderio disordinato» o «fruizione sregolata del piacere venereo», che vale anche quando il comportamento vietato si rivolge ai fanciulli. Ma per trovare, se non il vocabolo, almeno il concetto di pedofilia bisogna consultare la parte analitica delle conclusioni del Congresso teologico-pastorale svoltosi nel 2000 in occasione del Giubileo delle famiglie. Anche qui, tuttavia, la citazione va rintracciata nel più vasto ambito della «situazione globale dell’infanzia nel mondo», giudicata «molto lontana dall’essere soddisfacente» perché «molti bambini soffrono il male delle guerre, della miseria, delle malattie, del lavoro minorile, dell’abominevole sfruttamento sessuale, di sequestri perfino allo scopo di fornire organi per i trapianti». Il tutto imputato al crollo della fecondità, al divorzio, all’aborto, alle unioni di fatto e più in generale alla mentalità secolarizzata da cui partono «crescenti e sistematici attacchi contro la famiglia e contro la vita». Non c’erano allora né un approfondimento sul concetto di pedofilia, la sua genesi, le sue manifestazioni, i soggetti esposti alle sue pratiche, né, tantomeno, un accenno alla diffusione della piaga sia tra i popoli dell’opulenza sia in mezzo al clero e/o in ambienti comunque ad esso riferibili, come seminari, oratori, scuole o convitti. E tuttavia, come l’esplosione degli scandali rivela, i sintomi c’erano tutti ed il male operava da tempo.
Probabilmente erano già evidenti gli elementi per denunciare ed affrontare quello che le stesso Ratzinger avrebbe poi bollato come «la sporcizia nella Chiesa», così come oggi, da Papa, esprime pubblicamente la sua «profonda preoccupazione» e il suo «dolore», per lo scandalo che scuote la Chiesa ed avverte che la via da seguire è quella del «pentimento» e del «rinnovamento».
È quel che la Chiesa, Popolo di Dio, ha da chiedere a se stessa. Non tanto il «mea culpa» reclamato da più parti, con in prima linea il teologo Kung, ma la determinazione precisa e trasparente di estromettere da ogni funzione pastorale quanti si siano macchiati di una colpa che «offende Dio e la dignità umana» con la conseguente decisione di non ripararsi più dietro le ragioni della prudenza ecclesiastica per occultare le verità meno gradevoli. E qui si rendono necessarie due riflessioni.
La prima è che la Chiesa non ha bisogno di lanciare appelli all’equanimità per ricordare che, come è noto, il guaio non è soltanto suo ma investe tanti altri ambienti, organismi e formazioni sociali.
Non è questa una materia da trattare con il criterio giustificativo del mal comune. In particolare i sacerdoti hanno scelto (celibato o meno) un modo assai esigente di vivere la vita e le relazioni col prossimo. Non è solo nelle occasioni festive che si deve parlare di esemplarità: essa è richiesta è deve poter essere pretesa dai fedeli e dalla comunità civile. Il riconoscimento del tanto invocato «ruolo pubblico» della Chiesa passa anche di qui. Quanto poi alla tentazione di buttarla in politica - è la seconda riflessione - va detto che si giova alla Chiesa se si evita di invocare il sussidio del «nemico esterno» per risolvere tutto nella «guerra tra il laicismo e il cristianesimo», magari per asserire che «la stessa democrazia sarebbe perduta se il cristianesimo venisse cancellato».
Quasi a voler sostenere che per salvare il cristianesimo bisogna evitare di smaltire il carico di immondizia che è venuto alla luce. È ragionevole pensare che vi sia in chi ha il timone della Chiesa la piena consapevolezza della importanza dei valori in giuoco e del carico di responsabilità che ne consegue.
Ma, se ci si richiama al Vangelo, il campo delle opzioni - un pentimenti sincero e visibile ed un netto cambio di registro - non c’è dubbio che la barca di Pietro saprà tenere la rotta anche nelle in questa perigliosa tempesta.

© Copyright Il Mattino, 18 marzo 2010

Bellissimo commento!
R.

2 commenti:

euge ha detto...

Concordo Raffaella!

Maria R. ha detto...

Mi associo!