domenica 10 ottobre 2010

L’invitato musulmano al Sinodo, Al-Sammak: la nostra terra ha bisogno dei fedeli di Cristo (Fazzini)

Vedi anche:

L’ambasciatore d’Israele Lewy: il Sinodo, occasione d’incontro e di dialogo (Mazza)

Benedetto XVI in visita a Lamezia Terme il 9 ottobre 2011 (Radio Vaticana e Osservatore Romano)

Sinodo, il Papa: un'occasione propizia per proseguire costruttivamente il dialogo con gli ebrei ed i musulmani. Le religioni uniscano gli uomini ed escludano ogni espressione di violenza (Izzo)

Un grande evento spirituale e di speranza: le aspettative sul Sinodo del vescovo William Shomali e del nunzio Antonio Franco (Radio Vaticana)

Le Chiese mediorientali a Roma: voce che va ascoltata (Geninazzi)

Sinodo, il Papa: La pace in Medio Oriente riguarda tutti e tutti sono chiamati a dare il loro contributo. E' diritto dei Cristiani vivere dignitosamente in Terra Santa (Izzo)

Secondo Avvenire ieri è andato in onda su Raidue un "acuto dossier" su Londra ed il Papa

All’Angelus, il Papa esorta la Chiesa del Medio Oriente ad essere strumento di riconciliazione (Radio Vaticana)

Il Papa: "I Cristiani del Medio Oriente si trovano spesso a sopportare condizioni di vita difficili, sia a livello personale che familiare e di comunità. Ma ciò non deve scoraggiare: è proprio in quel contesto che risuona ancora più necessario e urgente il perenne messaggio di Cristo: "Convertitevi e credete nel Vangelo"" (Angelus)

Il Papa: Il Sinodo per sostenere le Chiese del Medio Oriente e la missione universale (AsiaNews)

Pace e giustizia indispensabili per il Medio Oriente: così, il Papa nella Messa di apertura del Sinodo per la regione. L’invito al dialogo con ebrei e musulmani

Il Papa: I cristiani che vivono in Terra Santa sono "pietre vive della Chiesa" ma hanno diritto di "vivere dignitosamente". Per la pace in Medio Oriente deve esserci il contributo di tutti (Apcom)

Al via il sinodo sul Medio Oriente. Il Papa: "Creare condizioni di pace" (La Stampa)

Il Papa apre il Sinodo per il Medio Oriente: "Nonostante le difficoltà, i cristiani di Terra Santa sono chiamati a ravvivare la coscienza di essere pietre vive della Chiesa in Medio Oriente, presso i Luoghi santi della nostra salvezza. Ma quello di vivere dignitosamente nella propria patria è anzitutto un diritto umano fondamentale: perciò occorre favorire condizioni di pace e di giustizia, indispensabili per uno sviluppo armonioso di tutti gli abitanti della regione" (Omelia)

Il Papa ha fatto incontrare capitalismo e dottrina sociale della Chiesa (Gaetano Quagliariello)

«Ubicumque et semper», cioè «sempre e dovunque»: è questo il titolo del motu proprio di Benedetto XVI che istituisce il Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione (Tornielli)

La speranza oltre il muro. Alla vigilia del sinodo sul Medio Oriente, due libri sul dramma dei cristiani (Valli)

Il Vaticano è preoccupato per la possibile scomparsa dei Cristiani in Medio Oriente (Le Monde)

Etica e innovazioni. Lo slittamento morale (Lucetta Scaraffia)

Libro-intervista al Papa, interpretazioni sul detto e non detto da Seewald alla Fiera di Francoforte

Domani al via il Sinodo per il Medio Oriente: il commento di Apcom

Tempo d'Oriente (Angela Ambrogetti)

"Il coraggio di un vero testimone". Il rinnovamento liturgico in un testo del card. Ratzinger (1992)

Due settimane di lavoro per 185 padri sinodali (Osservatore Romano)

Giornalismo, spettacolo o verità! (Michelangelo Nasca)

SINODO DEI VESCOVI PER IL MEDIO ORIENTE: LO SPECIALE DI RADIO VATICANA

Il cardinale Foley presiede la commissione per l'informazione: l'importanza dell'assise sinodale per l'ordine del Santo Sepolcro (O.R.)

A colloquio con il Patriarca Ignace Youssif III Younan: il Sinodo, un'occasione per riscoprire l'unità (Ponzi)

Domenica si apre l'Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi. Artigiani di pace e perdono in Medio Oriente (Nikola Eterović)

Il 9 ottobre 2011 il Papa a Lamezia Terme e Serra San Bruno

Afghanistan, mons. Pelvi: i militari uccisi un invito a riscoprire il bene comune dell'Italia (Radio Vaticana)

Comunione e testimonianza: padre Pizzaballa e mons. Eterović sul Sinodo per il Medio Oriente (Radio Vaticana)

Il Papa: il diritto canonico non mancherà di contribuire efficacemente alla vita e alla missione della Chiesa nel mondo (Izzo)

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La sfida del Sinodo: in Medio Oriente «artigiani di pace» (Muolo)

Il Papa riceve il presidente Ivo Josipovic ed auspica l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea. Il Papa ha anche incontrato i vertici della Chiesa Usa (Izzo)

L'integrazione nell'Ue e la situazione dei croati in Bosnia ed Erzegovina al centro dei colloqui tra Benedetto XVI e il presidente della Croazia

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Sinodo: seme di pace. L’editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana)

Incontro cordiale fra il Papa e Sarkozy ma resta il monito: agli immigrati ed ai perseguitati va data accoglienza (Vecchi)

Peter Seewald: Anche questa volta l'intervistato (Papa Benedetto) non si è sottratto ad alcuna domanda (Bevilacqua)

Due bellissime foto del Papa con il gatto "inglese" Puskin :-)
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L’invitato musulmano

Al-Sammak: la nostra terra ha bisogno dei fedeli di Cristo

Il consigliere del Gran Mufti del Libano: «I battezzati abitano questi Paesi da prima di noi, la loro presenza è un dovere. Fanatismi e mancanza di libertà: le sfide che ci uniscono in un destino comune»

DI LORENZO FAZZINI

Muhammad al-Sammak non è un volto nuovo nei Sinodi cattolici: è stato il primo musulmano (è sun­nita) a prendere parte a uno di essi. Era il 1995, Giovanni Paolo II convocò l’Assem­blea speciale per il Libano e al-Sammak vi prese parte come consigliere del Gran Mufti del Paese dei cedri.

Giornalista, un tempo consigliere del de­funto presidente libanese Rafik Hariri, og­gi, rivestendo anche la carica di segretario del Comitato per il dialogo islamo-cristia­no libanese e dell’Islam Spiritual Summit, è uno dei tre invitati speciali (non cristia­ni) all’assise sul Medio oriente che si apre oggi, assieme all’ayatollah iraniano Seyed Mostafa Mohaghegh Ahmadabadi e al rab­bino israeliano David Ro­sen.

Dottor al-Sammak, quali sono le sue aspettative sul Sinodo del Medio Oriente?

Non voglio considerare il Sinodo un grido di dolore. Voglio che esso getti le ba­si per una sana presenza e un ruolo costruttivo per i cristiani del Medio Orien­te. La mia speranza è ve­dere che tale evento diven­ti un nuovo punto di par­tenza per il radicamento dei cristiani nella terra di Gesù Cristo, non per il lo­ro sradicamento. Così le relazioni tra cri­stiani e musulmani saranno salvaguarda­te e migliorate.

Tema del Sinodo è la testimonianza. A suo giudizio, qual è l’apporto più importan­te che i cristiani danno al Vicino Oriente?

I cristiani «in» Medio Oriente sono cristiani «del» Medio oriente. Essi sono qui da pri­ma di noi musulmani. Sono persone indi­gene di questa regione. Sono arabi e non arabi che hanno contributo all’eredità a­raba e alla civilizzazione islamica. Il loro è per tutti noi un ruolo essenziale. Questo è il motivo per cui la loro presenza è un do­vere. E incoraggiare questa presenza è un obbligo per musulmani e cristiani.

Da musulmano, cosa domanda ai cri­stiani del Medio Oriente?

Di non emigrare. Chiedo loro di restare te­stimoni del cristianesimo in Medio O­riente. In quanto musulmano ho bisogno della loro presenza per vivere una parte importante della dottrina islamica che si basa sul credere nel cristianesimo come messaggio di Dio, in Gesù Cristo e nella verginità di Maria come sua Madre, don­na che Dio ha preferito tra tutte fino alla fine dei tempi, come afferma il Corano. In quanto arabo, non posso vivere la mia i­dentità senza i miei connazionali cristia­ni arabi.

Nel documento preparatorio del Sinodo si analizzano due questioni che attana­gliano la presenza cristiana: l’estremismo islamico e la mancanza di libertà religio­sa. Come affrontare questi nodi?

L’estremismo e il fanatismo costituiscono un fenomeno distruttivo non solo per i cri­stiani ma anzitutto per i musulmani. I cri­stiani stanno soffrendo, insieme ai mu­sulmani, anche per la man­canza di democrazia, di sviluppo sociale e di li­bertà, soprattutto per le conseguenze del conflitto arabo-israeliano. Musul­mani e cristiani sono sulla stessa barca: saranno get­tati nelle acque profonde del fanatismo o si salve­ranno insieme ricostruen­do un futuro comune e un destino comune.

È noto che in alcuni con­testi nazionali (Egitto, A­rabia Saudita, per citare e­sempi) non vi sia una ga­ranzia legislativa sulla libertà religiosa, come nel caso della conversione dall’i­slam. Come affrontare questo problema?

Nell’islam vige un principio, affermato dal Corano, che dice: «Non vi è costrizione nella religione». Questo significa che nes­suno deve essere costretto a credere o a non credere. Il Corano afferma anche che «Dio giudicherà tra i popoli nel giorno del giudizio». Noi uomini non abbiamo tito­lo per giudicare. Un tempo cambiare reli­gione significava passare con il nemico e ciò veniva considerato un atto di tradi­mento. Questo concetto è ancora pur­troppo in vigore. La libertà religiosa è un pilastro pure dell’islam. È un problema di coscienza e nessuno, solo Dio, conosce quel che c’è nella nostra coscienza. La que­stione vera non è il credere in sé ma l’e­spressione aperta della fede. Questo dirit­to dovrebbe essere rispettato e garantito.

© Copyright Avvenire, 10 ottobre 2010

1 commento:

Anonimo ha detto...

Raffa, ti segnalo questo video di Rainews24 sul Sinodo
http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=20696
Alessia