venerdì 12 novembre 2010

Irlanda, al via visita apostolica. Visitatori diocesi possono incontrare le vittime degli abusi, ma non ricevere denunce. Prima fase da chiudere entro Pasqua 2011 (Bandini)

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Verbum Domini, l'"urgenza e la bellezza" delle Sacre Scritture (Ciullo)

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Al via la Visita Apostolica in Irlanda voluta dal Papa. La prima fase terminerà entro Pasqua, poi le decisioni (Apcom)

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Il Papa: alziamo la voce per chiedere agli Stati la libertà religiosa. A tutti la Chiesa si sente debitrice di annunciare la Parola che salva. In nessun modo essa puo' limitarsi ad una pastorale di 'mantenimento', per coloro che gia' conoscono il Vangelo (Izzo)

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ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE "VERBUM DOMINI" DI BENEDETTO XVI: LO SPECIALE DEL BLOG
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Irlanda, al via visita apostolica. E il Vaticano vieta le interviste

Visitatori diocesi possono incontrare le vittime degli abusi, ma non ricevere denunce. Prima fase da chiudere entro Pasqua 2011

Marinella Bandini

Roma, 12 nov (Il Velino)

Al via la vista apostolica alle diocesi, seminari e case religiose in Irlanda, in seguito allo scandalo degli abusi commessi sui minori da sacerdoti e religiosi, annunciata nel marzo 2010 con una lettera del Papa e messa a punto nei mesi successivi.
In una nota, il Vaticano spiega le modalità di svolgimento di questa prima parte dell’indagine, che dovrà “essere completata possibilmente entro la Pasqua del 2011”, per permettere lo studio dei risultati da parte della Santa Sede “durante il mese di maggio”.
Dopodichè sarà “discusso un piano per il futuro”, che la Santa Sede riferirà “con un apposito comunicato” al tempo opportuno.
Una volta completata la visita e “dopo aver studiato tutto il materiale presentato” la Santa Sede “renderà nota una sintesi complessiva dei risultati della visita”. Almeno per questa prima fase – si raccomanda – “attesa la delicata natura della materia in oggetto e a motivo del rispetto per le persone coinvolte, i visitatori manterranno grande riservatezza e non concederanno interviste”. Tra le indicazioni più importanti quella che prevede che i visitatori delle quattro arcidiocesi – cardinale Cormac Murphy-O’Connor per Armagh; cardinale Seán P. O’Malley per Dublino; monsignor Thomas C. Collins per Cashel and Emly; padre Terrence T. Prendergast, per Tuam – possanno “incontrare quanti sono stati profondamente feriti da abusi e vogliono essere incontrati ed ascoltati, iniziando dalle vittime stesse e dalle loro famiglie”.
Queste persone - si raccomanda - saranno ricevute “nella stessa maniera paterna con cui il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, in più occasioni ha ricevuto e ascoltato quanti hanno subito il terribile crimine di abuso”.
Per “assicurare la riservatezza, tutti coloro che vogliono scrivere ai visitatori dovranno indirizzare la corrispondenza a loro nome, utilizzando l’indirizzo postale della nunziatura apostolica. Al fine di facilitare l’accesso a quanti si vogliano incontrare con loro, ciascuna arcidiocesi comunicherà la residenza dei rispettivi visitatori. D’intesa con ciascun visitatore, verrà comunicata la loro disponibilità, i giorni in cui sono già occupati e quelli ancora disponibili per incontri con le varie persone”. Non è invece previsto denunciare nuovi casi ai visitatori. Per questo è necessario ricorrere alle modalità previste dalle diocesi stesse e fare riferimento ad esse: “È importante segnalare che non è previsto che ai visitatori siano indirizzate denunce di casi nuovi o vecchi di abusi. Se ce ne fossero, esse devono essere riportate ai rispettivi ordinari o superiori maggiori, che hanno il dovere di informare l’autorità civile ed ecclesiastica competente, in conformità con le vigenti leggi civili ed ecclesiastiche”.
La nota del Vaticano puntualizza che la visita “verificherà se i rapporti reciprocamente esistenti fra le varie componenti della Chiesa locale, i seminari e le comunità religiose, siano tali da sostenerle nel cammino di profondo rinnovamento spirituale” della Chiesa in Irlanda. Essa ha anche l’obiettivo di “verificare l’efficacia delle procedure seguite al presente nel rispondere ai casi di abuso e delle forme di assistenza attualmente offerte alle vittime”. La visita – continua la nota – “non sarà un’indagine circa casi individuali di abuso, né un processo per giudicare eventi del passato” e “non interferirà in alcun modo con l’ordinaria attività delle autorità giudiziarie, né con l’attività delle Commissioni di inchiesta stabilite dal Parlamento irlandese, né con il lavoro di qualsiasi autorità legislativa che abbia competenza nel campo della prevenzione dell’abuso sui minori”. Essa, infine, “non intende sostituirsi alla legittima autorità dei vescovi locali o dei superiori religiosi, che mantengono la propria responsabilità nella gestione dei casi di abuso”.
Vengono quindi delineate le modalità con cui si svolgerà ognuna delle tre visite (alle arcidiocesi, ai seminari, alle case religiose). Quanto alle arcidiocesi i visitatori verificheranno il funzionamento delle linee guida del documento “Safeguarding Children, Standards and Guidance Document for the Catholic Church in Ireland”. I visitatori “potranno anche incontrare i vescovi della Provincia ecclesiastica” mentre “dovranno sentire, oltre all’ordinario del luogo” tutti i responsabili della Curia diocesana e dei Tribunali ecclesiastici e “soprattutto, i responsabili, a livello diocesano e parrocchiale, dell’Ufficio di protezione e prevenzione degli abusi”. Chiunque – sacerdoti e laici – può chiedere ci essere ricevuto. Si raccomanda poi che ciascuna arcidiocesi “organizzi una celebrazione penitenziale o qualche altro raduno simile, alla presenza del visitatore”.
Quanto ai seminari, il visitatore apostolico, monsignor Timothy M. Dolan, arcivescovo di New York, “assistito da alcuni chierici”, “esaminerà tutti gli aspetti della formazione sacerdotale” e “condurrà colloqui individuali con tutti i membri dell’equipe formativa, con tutti i seminaristi e, laddove possibile, con le altre parti normalmente coinvolte nella vita del seminario”. Inoltre “sarà data la possibilità ad ogni formatore e studente di esprimere la propria opinione sul Seminario mediante una dichiarazione firmata” e “sarà data l’opportunità di un colloquio individuale a ciascun sacerdote che abbia concluso gli studi nei precedenti tre anni”. Quanto alle case religiose, la visita in questa prima fase consisterà nella “risposta ad un questionario che cerca informazioni circa il coinvolgimento degli Istituti in casi di abusi, la risposta offerta alle vittime, e l’osservanza dei protocolli contenuti in ‘Safeguarding Children, Standards and Guidance Document for the Catholic Church in Ireland’”. I visitatori “si incontreranno in seguito per valutare le risposte al questionario. Essi quindi faranno delle raccomandazioni alla Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica circa i passi successivi da intraprendere nel contesto della visita”.

(ban) 12 nov 2010 12:46

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