sabato 27 marzo 2010

Dagli Usa all'Irlanda, tentativo di assedio a Papa Ratzinger (Paradisi)


Vedi anche:

La fede più forte delle accuse mediatiche. I giovani con Papa Ratzinger (Lorenzoni)

Perseguitando il Papa si rischia di vanificare il suo duro lavoro contro i preti pedofili (Cristina Odone). Straordinario!

Il Papa e la lotta alla pedofilia: il commento di John Allen

Il punto sulla pedofilia nella Chiesa. Tutta la documentazione raccolta da Bruno Mastroianni

I giudici fermarono l’inchiesta. La Chiesa no. La ricostruzione di Riccardo Cascioli

Oggi si svegliano tutti? Politici, movimenti, partiti e vescovi. Tutti a correre in difesa del Papa. Troppo comodo! Troppo tardi!

Il Papa e l'arte di essere uomini. L'incontro in piazza San Pietro con 70.000 giovani (Bustaffa)

Il Papa risponde "a braccio" ai giovani: "Sappiamo che la nostra vita non esiste per caso, non è un caso. La mia vita è voluta da Dio dall’eternità. Io sono amato, sono necessario. Dio ha un progetto con me nella totalità della storia; ha un progetto proprio per me. La mia vita è importante e anche necessaria" (Trascrizione)

I Legionari di Cristo chiedono perdono alle vittime degli abusi del loro fondatore (Radio Vaticana)

Vergogna al New York Times: il commento di Michael Sean Winters

TRADUZIONE UFFICIALE IN ITALIANO DEL MOTU PROPRIO "SACRAMENTORUM SANCTITATIS TUTELA" DI GIOVANNI PAOLO II

TRADUZIONE UFFICIALE IN ITALIANO DELL'EPISTOLA "DE DELICTIS GRAVIORIBUS" DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE

La via della prevenzione. Così fallì il Papa polacco (Galeazzi)

Pedofilia, comunicato di Don Flavio Peloso (Orionini): un'eresia comunicativa peggiore di quelle dottrinali

Oggi la Santa Sede ha fatto un gigantesco passo in avanti: pubblicata sull'Osservatore Romano la traduzione della lettera "De delictis gravioribus"

Il Papa nel mirino. Il commento di Francesco Peloso

L’attacco al Papa e i suoi mandanti (Giuseppe Reguzzoni)

Abusi nel coro evangelico (Galeazzi)

La Passione di Benedetto XVI tra congiure, calunnie e ‘pallottole di carta’ (Barile)

Padre Cantalamessa: le sofferenze di questo momento porteranno a una più grande purezza della Chiesa (Radio Vaticana)

Un attacco al Papa dietro le false accuse del New York Times. La dettagliata analisi storica di Andrea Tornielli

L'affetto di 70mila giovani per Benedetto XVI. Il Papa: è nel dono di sé che si trova la vera vita (Radio Vaticana)

Padre Lombardi e l’arcidiocesi di Monaco: dal “New York Times” solo mere speculazioni sul caso di abusi quando il cardinale Ratzinger era arcivescovo

DICHIARAZIONE DI PADRE LOMBARDI A PROPOSITO DI UN ARTICOLO DEL "NEW YORK TIMES" E NOTA DELL'ARCIDIOCESI DI MONACO DI BAVIERA

Comunicato sulla situazione della Legione di Cristo e del Regnum Christi (silenzio da parte di tutti i media!)

Pedofilia, card. Vingt-Trois (Parigi): tutti conoscono il rigore del Papa contro la pedofilia

I vescovi francesi scrivono al Papa; "Campagna mediatica contro la Vostra persona"

La "lezione americana": il cattivo giornalismo fa breccia in Italia: riflessione di Giovanni Tridente

Ora è compito dei media parlare di Maciel e delle protezioni di cui ha goduto

I legionari di Cristo riconoscono le gravi colpe di Maciel e accettano di non considerarlo più come modello. (Il merito è solo del Papa!)

La stampa tedesca ignora completamente le accuse del NYT al Papa tranne il solito "Spiegel" che sogna le dimissioni (Agi)

La strenua lotta del card. Ratzinger e di Papa Benedetto alla pedofilia: il "caso" Burresi e i tentativi di insabbiamento...falliti!

La frenesia livida di sporcare piegare e colpire (Marina Corradi)

L'arcivescovo di Westminster, Nichols: le azioni del cardinale e del Papa Benedetto parlano quanto le sue parole (Times)

Alcuni di voi mi hanno chiesto se secondo me oggi il Vaticano difenderà il Papa...

Accuse al Papa: la ricostruzione di Giacomo Galeazzi

Il Papa messo in croce. Fin dal principio ho pensato che questa campagna globale contro la Chiesa ha un solo vero bersaglio: Joseph Ratzinger (Sechi)

È il silenzio del passato, rotto con encomiabile forza morale da Benedetto XVI, a generare e alimentare le campagne ostili di oggi (Battista)

C’è l’idea che Benedetto XVI disorienti e dia fastidio «a tutti coloro cui fa comodo dipingere la Chiesa come retrograda, omertosa e quant’altro: con il suo pontificato, Benedetto XVI sta smentendo nella realtà tutti questi cliché». Analisi di Gian Guido Vecchi

Ecco dove vogliono arrivare (Francesco Colafemmina)

Monsignor Girotti: il cardinale Ratzinger era intransigente contro i preti pedofili (Vecchi)

La notizia è arrivata in Italia. Nuova accusa del NYT al Papa: sapeva del prete pedofilo tedesco

Caccia al Papa: il commento di Aldo Maria Valli (con un consiglio alla Santa Sede che personalmente approvo in pieno!)

La sofferenza per quanto si sta ingiustamente abbattendo su Benedetto XVI, proprio sull’uomo che ha più vibratamente stigmatizzato la sporcizia nella Chiesa, è diffusa e profonda nel popolo di Dio (Casavola)

Zizola riconosce a Benedetto XVI il merito di avere mantenuto le promesse della Via Crucis del 2005: la bonifica è in corso. Ma l'operazione verità potrebbe essere fruttuosa solo a patto di aprire ogni sipario sui gangli del sistema che l'hanno lungamente inibita. Ciò difficilmente lascerebbe indenne la responsabilità di Wojtyla

Le lezioni americane (Paolo Rodari)

Il New York Times attacca il Papa (Baldini)

Prete pedofilo in Usa, ecco come è andata veramente: la ricostruzione dei fatti (da leggere e distribuire)

In attesa del fango del giorno mi chiedo se chi fa i titoli dei giornali riesca a dormire la notte

La stupenda serata con il Papa ed i giovani nel commento di Salvatore Izzo

Bellissima serata con il Papa :-)

Weakland, violenze da arcivescovo . Nel 1995, assieme ad altri 11 vescovi Usa, firmò un documento di accusa frontale al cardinale Ratzinger (Galeazzi)

Pedofilia, un complotto contro il Papa. Il retroscena e la ricostruzione di Benedetta Sangirardi

Da che pulpito. L'ex arcivescovo Weakland si rifà vivo contro Ratzinger (Magister)

Card. Pell: falso affermare che il "De delictis" prevede la scomunica per chi denuncia. La cattiva informazione aggiunge dolore alle vittime (Agi)

Il Papa e la lotta contro la pedofilia nella Chiesa: la nota del card. Pell

Pedofilia, la mano ferma di Papa Ratzinger, la debolezza della governance curiale (Marroni)

Grande difesa da Avvenire, non sufficiente quella dell'Osservatore

Padre Murphy. Tutta la verità (solo qui). Il commento di Paolo Rodari

A proposito di un articolo del "New York Times". La nota dell'Osservatore Romano

Una barca in mezzo al mare. Racconto semiserio

Chi è Rembert G. Weakland, vescovo americano costretto alle dimissioni nel 2002 per aver abusato di un seminarista

Il Vaticano pensa di essersela cavata con la dichiarazione di stamattina?

Dagli Usa vecchi veleni contro il Papa e Bertone (Tornielli). Da incorniciare!

Zio Pseudo Berlicche scrive al nipotino Malacoda: stavolta ti sei fumato l’idea di aver architettato un piano perfetto! Ratzinger capro espiatorio

L'IGNOBILE CAMPAGNA CONTRO BENEDETTO XVI, IL PAPA CHE PIU' DI OGNI ALTRO HA COMBATTUTO LA PEDOFILIA NELLA CHIESA: LO SPECIALE DEL BLOG

Dagli Usa all'Irlanda, assedio a Ratzinger

di Riccardo Paradisi

La nuova accusa che da oltreoceano si catapulta sul Vaticano è di quelle pesanti: le gerarchie ecclesiastiche non presero le opportune misure contro un religioso del Wisconsinche aveva abusato sessualmente di circa 200 ragazzini assistiti in un istituto per sordi. E questo nonostante i vescovi americani avessero avvertito il Vaticano che lo scandalo avrebbe potuto danneggiare seriamente la Chiesa. A tirar fuori il caso e presentarlo in questi termini è il New York Times secondo il quale dalla corrispondenza tra vescovi del Wisconsin e l'allora cardinale Joseph Ratzinger a metà degli anni Novanta le autorità ecclesiastiche dimostravano di avere come «principale preoccupazione quella di proteggere la Chiesa dalla scandalo».
Il caso è quello padre Lawrence Murphy, che lavorò nell'isituto degli abusi dal 1950 al 1974. L'allora cardinale Tarcisio Bertone, oggi segretario di Stato vaticano, incaricò i vescovi del Wisconsin di avviare un processo canonico che avrebbe potuto portare all'allontanamento di padre Murphy. Ma Bertone, secondo il quotidiano, fermò il processo dopo che padre Murphy scrisse personalmente al cardinale Ratzinger spiegando che non avrebbe dovuto essere messo sotto processo perché pentito e in cattive condizioni di salute. Padre Murphy non ricevette mai punizioni o sanzioni, ma fu trasferito in segreto in varie parrocchie e scuole cattoliche ed è morto nel 1998. Questa l'accusa del New York Times. La risposta, inviata al quotidiano statunitense dal portavoce vaticano, smentisce però la ricostruzione del quotidiano statunitense. In una nota padre Federico Lombardi, ha spiegato che la Congregazione per la dottrina della fede non venne a conoscenza della vicenda se non venti anni dopo i fatti. Quanto alla segretezza dell'inchiesta vaticana sul caso, contrariamente ad alcune affermazioni circolate sulla stampa, né Crimen Sollicitationis, il documento vaticano che regola i processi a preti accusati di abusi, né il Codice di diritto canonico hanno mai proibito di riferire i casi di abusi su minori alle autorità giudiziarie. Alla luce del fatto che padre Murphy era anziano e in salute molto precaria e che viveva in isolamento e senza altre accuse di abusi riferite in oltre venti anni, la Congregazione per la Dottrina della fede suggerì che l'arcivescovo di Milwaukee valutasse di affrontare la situazione, ad esempio limitando il pubblico ministero di padre Murphy ed esigendo che egli accettasse la piena responsabilità della gravità dei suoi atti». Anche il sociologo della Religione Massimo Introvigne, direttore del Centro Studi Nuove Religioni, che è un organismo indipendente rispetto alla Chiesa Cattolica, ricostruia sce i fatti in modo diverso dal New York Times: «La Congregazione della Dottrina della Fede fu informata 20 anni dopo le decisioni assunte dall'arcidiocesi americana di Milwaukee (e cioè più di 40 anni dopo l'inizio degli abusi commessi dal sacerdote Lawrence Murphy). In pratica troppo tardi perché si potesse intervenire. E non sarebbe nemmeno vero che la chiesa avrebbe risparmiato al sacerdote pedofilo il confronto con la giustizia civile.
«Intorno al 1975 don Murphy - dice Introvigne - fu accusato di abusi particolarmente gravi in un collegio per minorenni sordi. Il caso fu tempestivamente denunciato alle autorità civili, che non trovarono prove sufficienti per procedere contro don Murphy. La Chiesa, nella fattispecie più severa dello Stato, continuò tuttavia con persistenza a indagare su don Murphy e, giacchè sospettava che fosse colpevole, a limitare in diversi modi il suo esercizio del ministero, nonostante la denuncia contro di lui fosse stata archiviata dalla magistratura inquirente. Vent'anni dopo i fatti, nel 1995, in un clima di forti polemiche sui casi dei preti pedofili, l'Arcidiocesi di Milwaukee ritenne opportuno segnalare il caso alla Congregazione per la Dottrina della Fede».
Il Cesnur ha potuto verificare che «la segnalazione era relativa a violazioni della disciplina della confessione, materia di competenza della Congregazione, e non aveva nulla a che fare con l'indagine civile, che si era svolta e si era conclusa vent'anni prima. Si deve anche notare - spiega Introvigne - che nei vent'anni precedenti al 1995 non vi era stato alcun fatto nuovo, o nuova accusa nei confronti di don Murphy. I fatti di cui si discuteva erano ancora quelli del 1975. L'arcidiocesi segnalò pure a Roma che don Murphy era moribondo. La Congregazione per la Dottrina della Fede certamente non pubblicò documenti e dichiarazioni a vent'anni dai fatti ma raccomandò che si continuassero a restringere le attività pastorali di don Murphy e che gli si chiedesse di ammettere pubblicamente le sue responsabilità». Quattro mesi dopo l'intervento romano don Murphy morì: «Eppure il New York Times insiste nel ribadire nel 1996 Ratzinger e Bertone, allora rispettivamnte all'inprefetto e segretario della Congregazione della Dottrina della Fede, avrebbero insabbiato il caso. Incredibilmente dopo anni di precisazioni e dopo che il documento è stato pubblicato e commentato ampiamente in mezzo mondo, svelando le falsificazioni e gli errori di traduzione delle lobby laiciste, si accusa ancora l'istruzione Crimen sollicitationis del 1962 (in realtà, seconda edizione di un testo del 1922) di avere operato per impedire che il caso di don Murphy fosse portato all'attenzione delle autorità civili». Insomma «Si tratta di giornalismo spazzatura che conferma come funzionano i panici morali. Per infangare la persona del Santo Padre si rivanga un episodio di trentacinque anni fa, noto e discusso dalla stampa locale già a metà degli anni 1970, la cui gestione, per quanto di sua competenza, e un quarto di secolo dopo i fatti, da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede fu peraltro canonicamente e moralmente impeccabile, e molto più severa di quella delle autorità statali americane. Di quante di queste scoperte abbiamo ancora bisogno per renderci conto che l'attacco al Papa non ha nulla a che fare con la difesa delle vittime dei casi di pedofilia? Casi certamente gravi, inaccettabili e criminali come Benedetto XVI ha ricordato con santa severità». Attacco che mira a screditare un Pontefice e una Chiesa che, secondo la difesa cattolica, danno fastidio alle lobby per la loro efficace azione in difesa della vita e della famiglia. Insomma la tesi di Introvigne è che sia in corso un attacco contro Chiesa e cristianesimo, attacco che utilizza casi di abusi sui minori che nella Chiesa sono avvenuti e avvengono, ma come purtroppo in ogni istituzione dove adulti vengono a contatto con dei bambini. Eppure «Solo la Chiesa cattolica sembra far notizia» in questi casi come ha scritto Vittorio Messori sul Corriere della Sera. È anche l'opinione del vaticanista Sandro Magister. Si tratta di un attacco selettivo che viene portato dentro la Chiesa proprio contro colui che rappresenta la risposta più rigorosa e decisiva contro la pedofilia. Ma un attacco ordito da chi? Magister non pensa che vi siano regie precise e individuabili. Insomma non crede esista un grande vecchio che tira i fili dell'offensiva anticattolica e anticristiana.
L'uso di questa arma, della generica e indiscriminata accusa di pedofilia che viene reiterata contro la Chiesa, l'accusa più infame che si possa rivolgere a qualcuno, muove da un'avversione diffusa per il cristianesimo. «Tanto che a queste campagne di denigrazione basate su fatti specifici e isolati seguono sempre analisi che tendono a individuare il cristianesimo come portatore di una vita malsana, di una morale repressiva e oscurantista, il cui lato oscuro sarebbe appunto la perversione. Il fatto è che i portatori di questo attacco sono degli ipocriti visto che sono gli stessi che predicano la più radicale liberazione sessuale e l'abbattimento di ogni tabù, gente che non ha nessun diritto di giudicare chi fa del sesso un uso abnorme. Non a caso queste centrali del moralismo anticristiano tacciono quando la sottocultura pedofila ha la sfrontatezza, come in Olanda, di tentare di presentarsi al pubblico cercando legittimità e riconoscimento ufficiale». E si tace anche del fatto che gli atti d'accusa più duri contro la pedofilia interna alla Chiesa e come crimine diffuso nel mondo siano proprio quelli di Benedetto XVI. La lettera di Benedetto XVI ai cattolici d'Irlanda resta un documento fortissimo contro l'abominio delle pedofilia. «L'indagine che peraltro fu commissionata alcuni anni fa da un ente di ricerca non cattolico sulla diffusione della pedofilia diede risultati assolutamente incontrovertibili sul fatto che l'aberrazione pedofila è molto forte non è un'esclusiva della Chiesa, che è forte anche nelle congregazioni protestanti e in tutti quegli angoli della società dove ci sono contatti tra adulti e bambini. È forte anche all'in terno delle famiglie purtroppo, dove si pratica questo tipo comportamento. Insomma questa tendenza di addossare alla Chiesa questa responsabilità peculiare obbedisce a un animus, a una volontà di colpire in una direzione». Il che non significa che la Chiesa non avverta la gravità di un crimine odioso. Che se possibile diventa ancora più grave quando compiuto da un sacerdote di quella fede che si rifà all'insegnamento di Gesù Cristo, il quale disse: «Chi scandalizza uno di questi piccoli è meglio per lui che gli si metta una macina di asino al collo e venga gettato nel mare» (Mc 9,42). Vanno anche ricordati però anche i casi ricorda come quello del cardinale di Chicago Bernardin, alla fine degli anni Novanta. Che fu accusato di abusi sessuali da un giovane che anni dopo ritrattò completamente. Benedetto XVI intanto, come il cavaliere del Dhurer, procede sulla strada del suo magistero con lo sguardo in avanti. E ieri, ricevendo i vescovi dei Paesi scandinavi, ha parlato del diritto dei bambini di nascere e di crescere in una famiglia formata da un uomo e una donna. È questo modello che deve avere la priorità su ogni altro supposto diritto degli adulti di imporre loro modelli alternativi di vita familiare e certamente su ogni supposto diritto all'aborto. I bambini hanno il diritto di essere concepiti e di essere portati in grembo, introdotti nel mondo e cresciuti all'interno del matrimonio: è attraverso la relazione certa e riconosciuta dei loro genitori che essi possono scoprire la loro identità e raggiungere il loro pieno sviluppo umano».

© Copyright Liberal, 26 marzo 2010 consultabile online anche qui.

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