giovedì 29 aprile 2010

Walter Mixa, chi è il vescovo che dà le dimissioni e chiede al Papa di non accettarle (Rodari)


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Chi è il vescovo che dà le dimissioni e chiede a B-XVI di non accettarle

di Paolo Rodari

Sono un giallo le dimissioni presentate settimana scorsa a Benedetto XVI da Walter Mixa, vescovo della diocesi tedesca di Augusta e ordinario militare della Germania. Secondo fonti tedesche, infatti, Mixa avrebbe contestualmente fatto sapere in Vaticano di essere stato costretto a presentare le dimissioni dall’asfissiante richiesta dei media e che, in realtà, preferirebbe rimanere al proprio posto. Anche per questo motivo la posizione di Mixa nella Santa Sede è a oggi ancora in stand by e soltanto tra qualche tempo arriverà il pronunciamento definitivo da parte del Papa.

Le vicende di Mixa sono note. E dicono come, al di là degli sbagli che lo stesso vescovo ha ammesso di aver commesso, i casi di pedofilia nel clero abbiano portato la chiesa tedesca a temere ogni accusa le si faccia dall’esterno e quindi, per paura delle conseguenze e delle pressioni, a cedere di fronte alle richieste dei giornali e dei media in generale.

Mixa non è stato accusato di aver abusato sessualmente di minori. Bensì di aver assestato qualche schiaffo a dei bambini all’epoca in cui era parroco a Schrobenhausen dal 1975 al 1996. Accuse, queste, prima negate e poi in un secondo momento ammesse. Inoltre avrebbe sottratto i fondi destinati all’istituto per l’accoglienza dei bambini per comprarsi preziose stampe antiche, bottiglie di vino e anche un solarium per un totale di 35 mila euro attuali. Presentando le dimissioni al Papa Mixa ha diffuso una breve nota nella quale ha evidenziato tutta la sua amarezza così: “Ero e sono ben consapevole delle mie debolezze”.

Oltre ai media, le più aspre accuse a Mixa sono arrivate da dentro la chiesa. Innanzitutto è stato il consiglio presbiterale della diocesi di Augusta a essersi spaccato in due. Mixa ha dovuto subire diverse reprimende da parte di alcuni sacerdoti. E anche la stampa cattolica locale l’ha bacchettato. “Chiedo ancora una volta perdono a tutti coloro con i quali sono stato ingiusto e ai quali ho causato dolore” ha detto. E ancora: “Compio questo passo con fiducia irremovibile nei confronti della grazia di Dio e sono fiducioso che il Padre in cielo conduca la chiesa di Augusta verso un buon futuro”.

Appena Mixa ha inviato la lettera di dimissioni al Papa alcuni vescovi tedeschi hanno espresso soddisfazione. “Vari vescovi gli hanno consigliato di ritirarsi dagli impegni pubblici fintantoché le accuse non sono chiarite”, ha detto alla Sueddeutsche Zeitung il vescovo di Monaco Reinhard Marx. Il presidente dei vescovi tedeschi, monsignor Robert Zollitsch, invece, aveva già consigliato una “pausa” a Mixa nei giorni scorsi e quando il presule si è dimesso lo ha “ringraziato” tempestivamente.

All’interno della conferenza episcopale tedesca Mixa è ritenuto assieme al cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, e a monsignor Gerhard Ludwig Mueller, arcivescovo di Ratisbona, tra i più conservatori. E anche per questo motivo è inviso a molti. La lettera di dimissioni “è un sollievo” ha detto non a caso Alois Glueck, presidente del Zentralkomitee der deutsche Katholiken, l’organizzazione che rappresenta i laici cattolici nella società tedesca.

Oggi il futuro di Mixa è nelle mani di Benedetto XVI. Sarà lui a decidere se dimetterlo oppure se, trascorso il periodo di ritiro, riammetterlo ai suoi incarichi. Le pressioni perché il ritiro sia definitivo sono tante. Ma il Papa potrebbe anche aggirarle.

Pubblicato sul Foglio giovedì 29 aprile 2010

© Copyright Il Foglio, 29 aprile 2010 consultabile online anche qui, sul blog di Rodari.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Il guaio è che Mixa ha comprato un Piranesi falso pagandolo per vero.Ma se Kung fosse diventato vescovo avrebbe rinunciato ad essere un alfista? Eufemia

Anonimo ha detto...

Siccome vedo che anche i più autorevoli vaticanisti danno per assodato ciò che è ancora da accertare, mi sono dovuto documentare anche questa volta.

Mixa non ha mai ammesso di aver mentito. Anzi lo ha contestato vivacemente, spiegando che gli schiaffi non sono le bastonate di cui era stato accusato
http://www.bistum-augsburg.de/ba/dcms/sites/bistum/index.html?f_action=show&f_newsitem_id=11441&tm=1

Mixa contesta di aver sottratto denari per sé. Dice che gli acquisti sono sempre rimasti dentro la parrocchia
http://www.bistum-augsburg.de/ba/dcms/sites/bistum/index.html?f_action=show&f_newsitem_id=11409&tm=1

Alberto

Anonimo ha detto...

Io ho seguito il caso su media tedeschi ed era sconcertante vedere con quanta violenza il vescovo venisse attaccato con diversi articoli al giorno.
Ciò che più mi ha turbato è stata la frammentarietà dell'azione dei cattolici. I vescovi tedeschi si sono comportati in maniera vergognosa: appena hanno sentito il peso hanno scaricato Mixa.
Questi non sono pastori, ma mercenari: questi apostatizzerebbero anche domani se i media organizzassero una massiccia campagna in questa direzione!
Sarebbe bene che il Papa per una volta usasse il guanto di ferro!
Jacu

Anonimo ha detto...

Aggiungo che entrambi i fatti che gli vengono addebitati (e che sono di gravità comunque enormemente minore di quelli di pedofilia che qualcuno può aver pensato, visti certi articoli precedenti) si riferiscono a quando non era Vescovo ma solo sacerdote.
Alberto

Anonimo ha detto...

@Alberto

Si gli contestano di aver comperato opere d'arte con suoi, ma almeno le opere sono rimaste nell'istituto.
I media non si scagliano contro quei vescovi che hanno sperperato il denaro in investimenti poco oculati.

Mixa ha pagato il suo essere conservatore e l'aver spesso attaccato il mainstream: aborto, omosessualità ecc. Ciò non gli è stato perdonato né dai media né dai suoi "fratelli" vescovi.

Jacu

mariateresa ha detto...

sinceramente credo anch'io che con il vescovo Mixa si sia esagerato ed alcuni usino una vicenda non sconvolgente per scopi di ritorsione e politici.
Purtroppo , ormai siamo alla caccia alle streghe e non si distingue più lo spillo dalla portaaerei.
Un brillante commentatore del blog di Accattoli (per me) ha scherzosamente profetizzato che anche i preti che petano durante le funzioni saranno dimessi o passati per le armi.
Non è tempo per scherzare lo so. Ma ditelo anche ai media tedeschi.
Qualche giorno fa ho letto un articolo di Spiegel contro il vescovo Mixa così maligno, con un tono da funzionario sovietico con il dissidente alla Lubianka, che mi ha fatto schifo.
Eufemia:a Kung avrebbero perdonato tutto, anche le mutande leopardate in pubblico.

Raffaella ha detto...

Kung come Tarzan?
Che brutta immagine...toglietemela dagli occhi :-))
R.

Anonimo ha detto...

Mariateresa,

l'attacco a Mixa è oltremodo esagerato e ha ben altre origini e altri fini.
Mi sconvolge invece la reazione dei tedeschi: pari a quella di un cavallo morto. Questo è l'aspetto che mi preoccupa maggiormente, non che la Chiesa venga attaccata, ma che i cattolici non la sappiano e/o vogliano difenderla.
A quel punto meglio sarebbe amputare l'arto prima che infetti tutto il corpo: meglio una chiesa più piccola ma agguerrita e compatta, che una chiesa grande ma incapace di muoversi e difendersi perché ostacolata da una parte di sé.
Jacu

Raffaella ha detto...

Il Papa ha infatti profetizzato in tempi non sospetti una chiesa piu' piccola ma che funga da "granello di senape".
R.

Maria R. ha detto...

Ma no, le mutande leopardate mi impediranno di digerire la cena!!!!!!!!!!!!!!

Ma un solarium, a che serve in un istituto?????? '_'

mariateresa ha detto...

i cattolici tedeschi , in larga parte, sono come un pugile suonato, che ocntinua a fare sì con la testa anche se non capisce più niente.
Del resto sembra che i tedeschi credano ai loro giornali.
Gli italiani, invece, che non credono più a niente dall'editto di Costantino sono più tutelati.
Capisco il povero Zollish che dopo una iniziale sparata perchè la ministra ritrattasse è diventato più mansueto del mio labrador. Se osa fiatare pubblicano una sua foto con le dita nel naso ed è fritto.