giovedì 17 giugno 2010

Propaganda Fide, appalti e favori, il dossier al Papa. Più controlli sulle case del Vaticano (Vecchi)


Vedi anche:

Il cardinale Marc Ouellet alla “fabbrica dei vescovi”? (Tornielli)

Ama il tuo nemico ma evita gli eufemismi se lui sgozza i tuoi (Giuliano Ferrara)

Il Papa: negare la legge naturale espone al totalitarismo (Izzo)

Il Papa: «L’Eucaristia ci chiama a servire Cristo nei poveri» (Muolo)

I vescovi che con l'islam fanno i don Abbondio (Socci)

I sacerdoti: «Quelle giornate insieme a Pietro, oltre le nostre paure» (Giuliano)

Benedetto XVI venererà a Sulmona le reliquie del Papa che rinunciò (Zenit)

Tarquini (Repubblica) confonde la denuncia con la condanna e afferma che un terzo delle violenze ha come autore un sacerdote (cattolico ovviamente!)

Dai sacerdoti un primo bilancio della grande iniziativa voluta dal Papa: «Il dono di un Anno che darà frutto» (Careddu)

L'ultima intervista da cardinale di Joseph Ratzinger prima di diventare Papa (De Carli)

Gente vaticana. I racconti di Benny Lai (Angela Ambrogetti)

La Madonnina di Monte Mario è tornata al suo posto splendente e benedicente

Joseph Ratzinger indaga sui valori del calcio. Interessato all'impatto di eventi come i Mondiali (1985)

Il crollo nei Musei Vaticani (Antonio Paolucci)

La domenica, tutti a messa. Il vescovo di Roma suona la campana (Magister)

Il Papa: la razionalità precede la fede, non la nega (Izzo)

Il card. Pell è vittima di una campagna diffamatoria volta ad impedire la riforma degli episcopati mondiali (Thompson)

Padre Lombardi conferma che Mixa vedrà il Papa ma afferma che non è prevedibile una revoca dell'accettazione delle dimissioni (Ansa). Povera Chiesa...

Il Papa: "La fede consolida, integra e illumina il patrimonio di verità che la ragione umana acquisisce. La fiducia che san Tommaso accorda a questi due strumenti della conoscenza – la fede e la ragione – può essere ricondotta alla convinzione che entrambe provengono dall’unica sorgente di ogni verità, il Logos divino, che opera sia nell’ambito della creazione, sia in quello della redenzione" (Catechesi)

Pedofilia, il vescovo di Dublino: dal Papa aiuto contro gli abusi. Non così dai vescovi (Asca)

Cena al ristorante dei vaticanisti per Joseph Ratzinger, ma prima dell'elezione (Izzo)

VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI A SULMONA (4 LUGLIO 2010) - PROGRAMMA

Il Papa ha approfittato della partita dell'Italia per andare a mangiare sogliole al ristorante? :-))

Crisi economica, il Papa: serve più solidarietà (Izzo)

Il Papa: dall'Eucaristia la forza per la carità verso i poveri (Angelo Zema)

Il Papa: "La Santa Messa, celebrata nel rispetto delle norme liturgiche e con un’adeguata valorizzazione della ricchezza dei segni e dei gesti, favorisce e promuove la crescita della fede eucaristica. Nella celebrazione eucaristica noi non inventiamo qualcosa, ma entriamo in una realtà che ci precede, anzi che abbraccia cielo e terra e quindi anche passato, futuro e presente" (Discorso)

L'omaggio dell'allora cardinale Ratzinger a San Tommaso d'Aquino (7 giugno 1991)

Card. Caffarra: "Come pastore cui è affidata una comunità cristiana vedo che ho due responsabilità: l’una da svolgere "nel Santuario"; l’altra nel "cortile dei gentili". La prima riguarda, è la difesa dei fedeli dall’oscuramento della loro coscienza circa la propria dignità di persone; la seconda mi pone il problema di come aiutare chi vaga nel deserto del senso in conseguenza della perdita di se stessi, a ritrovare se stesso"

Il Papa: serve fedeltà sia nel matrimonio sia nel celibato (Izzo)

Papa Benedetto XVI e il giallo delle sogliole gustate a mezzanotte :-)

Il Papa e quelle luci accese al Passetto di Borgo (Rossella)

Gli episcopati d’Europa: pedofilia, siamo con il Papa (Mazza)

Il Papa: la migliore catechesi è l'Eucarestia ben celebrata (Izzo)

Crisi, il Papa: a Roma serve sforzo di solidarietà con i poveri (Apcom)

Il Papa: la testimonianza di carità non è un sentimento passeggero. I gesti di condivisione costruiscono la civiltà dell'amore (Sir)

Il Papa: l'Eucarestia fa la Chiesa

Il Papa: La fede non può mai essere presupposta (Sir)

Una notte da preti. A San Pietro col Papa e migliaia di “vasi di creta” che Dio sa usare (Rodari)

Se la Chiesa coglie il bene dal male. Il grande valore simbolico dell'omelia del Papa per l'Anno Sacerdotale (Accattoli)

Vaticano-Ebrei, Marco Roncalli: il dialogo iniziò su una nave (Izzo)

Un opuscolo per preparare la visita del Papa nel Regno Unito (Sir)

Caso Mixa, Kath.net: i documenti della Procura smentiscono il contenuto dell'intervista di Losinger

Le abitudini di Benedetto XVI nel bel commento di Juan Vicente: il Papa è un lavoratore instancabile e metodico (ABC)

VEGLIA IN OCCASIONE DELL’INCONTRO INTERNAZIONALE DEI SACERDOTI A CONCLUSIONE DELL’ANNO SACERDOTALE: RISPOSTE "A BRACCIO" DEL SANTO PADRE

Su segnalazione di Alessia leggiamo:

inchiesta sul g8

Appalti e favori, il dossier al Papa
Più controlli sulle case del Vaticano


L'interessamento del segretario di Stato Bertone.
In vista un cambio alla guida di Propaganda Fide


Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO

Non si può dire che la bufera intorno a Propaganda Fide e al suo patrimonio immobiliare abbia colto di sorpresa i piani alti Oltretevere, in Vaticano si ostenta tranquillità, «la giustizia civile faccia il suo corso». Certo, «si leggono tante cose non vere», considerano più fonti nel giorno in cui le cronache riportano le dichiarazioni di Guido Bertolaso ai magistrati di Perugia: che il capo della Protezione civile potesse essere ospite dell’appartamento in via Giulia, senza che nessuno pagasse un affitto alla Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, «è escluso», si dice in Vaticano, «qualcuno deve averlo fatto». Che qualcosa non funzionasse, tuttavia, era già chiaro ben prima che intercettazioni e indagini rivelassero il giro vischioso di assegnazioni e vendite immobiliari di favore. Oltretevere si usa una parola dura: «Rimozione». Quattro anni fa, nel 2006, il cardinale Crescenzio Sepe, allora prefetto di Propaganda Fide, fu allontanato da Benedetto XVI alla scadenza del primo quinquennio: una cosa «inconsueta», si fa notare, visto che il predecessore era rimasto sedici anni e tutti gli altri prefetti del Novecento andarono ben oltre il primo mandato, salvo un caso di morte prematura.
Altrettanto strano è che un capo congregazione, addirittura il potentissimo «Papa rosso» di Propaganda Fide, passasse a guidare una diocesi, per quanto illustre come Napoli: semmai accade il contrario.

«GESTIONE NON ESEMPLARE» - No, qualcosa non ha funzionato, «la gestione non è stata esemplare», si considera con un eufemismo curiale: e la «riforma gentile» della Curia avviata da papa Ratzinger nel 2005 - gradualmente, senza scossoni - aveva già iniziato a porvi rimedio. In questi mesi l’attenzione è ovviamente aumentata - si è già deciso di cancellare il nome del «consultore » e «gentiluomo di Sua Santità» Angelo Balducci dall’Annuario Pontificio 2011 - e in Segreteria di Stato si sono fatti mandare tutte le carte e i documenti sulla faccenda, il cardinale Tarcisio Bertone si consulta «come per ogni questione» con Benedetto XVI, ci sono novità in vista. Anche se «non ci sarà alcun commissariamento della Congregazione», spiegano Oltretevere, smentendo voci circolate nelle scorse settimane.

PATRIMONIO IMMENSO - Le cose sono però destinate a cambiare. I beni di Propaganda Fide, un patrimonio immenso (si stimano oltre 9 miliardi di euro) frutto di proprietà e donazioni secolari, sono gestiti in perfetta autonomia dalla Congregazione e servono a sostenere le terre di missione, Africa e Asia in testa: per questo il prefetto viene definito «Papa rosso». La gestione è distinta da quella dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica presieduta dal cardinale Attilio Nicora. Il problema è che la divisione è eccessiva, nel senso che le due gestioni procedono a compartimenti stagni: è quindi «auspicabile», spiegano fonti vicine alla Segreteria di Stato, che «si arrivi a un maggiore coordinamento e una maggiore vigilanza» sulla gestione della Congregazione. Non si tratta di trasferire competenze o beni immobiliari, ma di «garantire maggiore trasparenza interna»: se non altro per evitare che atti e vendite del patrimonio immobiliare, com’è accaduto con la vecchia gestione, possano restare ignoti nella stessa Santa Sede, al di fuori del palazzo della Congregazione.

TRASPARENZA - Del resto l’attuale prefetto di Propaganda Fide, il cardinale Ivan Dias, venne nominato nel 2006 proprio per «avviare una gestione più trasparente»: figura di grande spiritualità, indiano e già arcivescovo di Bombay, garantiva e garantisce una serena estraneità ai giri di amicizie romani. Il cardinale Dias, dicono Oltretevere, ha però chiesto a Benedetto XVI di poter lasciare l’incarico: è noto da tempo che abbia problemi di salute, anche se il desiderio sarebbe di mantenerlo al suo posto fino alla scadenza, a primavera 2011. In ogni caso, la questione andrà affrontata nei prossimi mesi. Di certo il successore sarà un uomo di fiducia del papa e del segretario di Stato, e una personalità di altissimo livello: difatti si fa il nome dell’arcivescovo Fernando Filoni, finissimo diplomatico e Sostituto per gli Affari Generali; in questo caso il problema sarebbe trovare una figura capace di prendere il suo posto ai vertici (è il numero due, assieme all’arcivescovo Dominique Mamberti) della Segreteria di Stato.

© Copyright Corriere della sera, 17 giugno 2010 consultabile online anche qui.

Siamo di fronte a fatti molto gravi. Si parla molto dei dossier che il Papa esige di vedere. Non posso che rammaricarmi di questa situazione perche' sembra che il destino di Benedetto XVI sia quello di porre rimedio a casi che risalgono a ben prima della sua elezione.
R.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

se il successore sarà Filoni: dalla padella nella brace...

Anonimo ha detto...

Io rimango dell'opinione che un sacerdote, vescovo, arcivescovo, cardinale che sia, se commette peccati gravi come quelli commessi da card. Pepe, peccati non solo personali ma che gettano un'ombra infangante su tutta la Chiesa e sulla Sua capacità di predicare il Vangelo e di porgersi come istanza morale, credo, che un tale sacerdote non debba essere solo trasferito, credo che debba essere cacciato.
Purtroppo card. Pepe fa parte del collegio cardinalizio, è elettore ed, ohimè, eleggibile, e regna su Napoli.
Se fosse stato un cittadino italiano normale, sarebbe come minimo inquisito.
Poi non lamentiamoci che descrivono la curia come una covo di delinquenti.
Mi auguro che Benedetto possa cogliere quest'occasione che gli scandali provocati da questi delinquenti per cacciarli a pedate.
Chi potrebbe dargli contro se caccia uno come Pepe?

Jacu