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IL TESTO DEL MESSAGGIO AL POPOLO DI DIO DAL SINODO PER IL MEDIO ORIENTE
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Il Papa agli ambasciatori di Portogallo, Slovenia ed Ecuador: la Chiesa non è neutrale sui valori e le aspirazioni dell'essere umano
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Esce in Italia "Uomini di Dio". I monaci di Tibhirine e il sondaggio dell'"Economist" (Lucetta Scaraffia, Emilio Ranzato )
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Legionari, la fiducia del delegato De Paolis ai capi (Tornielli)
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SINODO: SANTA SEDE PARLI ARABO IN SUOI DOCUMENTI E RIUNIONI UFFICIALI
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 23 ott
La Santa Sede deve imparare a parlare anche in arabo nei suoi pronunciamenti e nelle sue riunioni ufficiali. Lo chiedono i vescovi del Medio Oriente nelle proposizioni che riassumono le proposte emerse dai lavori del Sinodo. ''L'esperienza del Sinodo per il Medio Oriente - afferma la proposizione 21 - ha messo in luce l'importanza della lingua araba; soprattutto che essa ha contribuito allo sviluppo del pensiero teologico e spirituale della Chiesa universale, e piu' precisamente del patrimonio della letteratura araba cristiana''. ''Si propone di intensificare - si legge ancora nel testo - l'uso della lingua araba nel quadro delle istituzioni della santa Sede e delle sue riunioni ufficiali, affinche' i cristiani di cultura araba abbiamo accesso alle informazioni provenienti dalla Santa Sede nella loro lingua materna''.
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M.O./ Sinodo: Il Vaticano usi di più l'arabo a livello ufficiale
In 'propositiones' proposta data unica Pasqua per tutti cristiani
Città del Vaticano, 23 ott. (Apcom)
Il sinodo sul Medio Oriente che si conclude domani in Vaticano "propone di intensificare l'uso della lingua araba nel quadro delle istituzioni della santa Sede e delle sue riunioni ufficiali, affinché i cristiani di cultura araba abbiamo accesso alle informazioni provenienti dalla Santa Sede nella loro lingua materna".
Tra le 'propositiones' (suggerimenti) dei padri sinodali pubblicati oggi, una sezione è poi dedicata alla promozione del dialogo ecumenico tra Chiesa cattolica latina, Chiesa cattoliche orientali, Chiese ortodosse e Chiese protestanti presenti nella regione. Tra le idee proposte, l'adozione di "una traduzione araba comune" del Padre nostro e del credo niceno-costantinopolitano. Inoltre, i padri sinodali propongono di "operare per l'unificazione della data di Natale e di Pasqua" in modo che, diversamente da quel che avviene oggi, i cristiani delle diverse confessioni abbiano due date uniche per le due festività maggiori del cristianesimo.
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Sono tante le lingue che la Santa Sede deve imparare! Iniziamo con il motu proprio Summorum Pontificum.
R.
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