domenica 7 febbraio 2010

“La forza della vita una sfida nella povertà” : intervista a don Paolo Gentili (Radio Vaticana)


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Il Vaticano e il caso Boffo: cumuli di menzogne, ora serve prudenza (Vecchi). Il Papa prepara la lettera ai cattolici irlandesi

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Boffo incastrato nei giochi di potere per il cda dell'Istituto Toniolo? Gagliarducci fa un'analisi molto, molto, interessante...con tanto di nomi!

Accuse e veleni al «Toniolo» Il «piano» di Tettamanzi (Soglio)

Acea privata, «sante» polemiche (Il Tempo)

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Testi di e su Papa Benedetto: novità in libreria

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Il Papa: "Anche a Roma, come in ogni grande Città, si avvertono gli effetti di una cultura che esaspera il concetto di individuo: spesso si vive chiusi in se stessi, ripiegati sui propri problemi, distratti dalle tante preoccupazioni che affollano la mente e rendono l’uomo incapace di cogliere le semplici gioie presenti nella vita di ciascuno. La custodia della creazione, compito affidato dal Creatore all’umanità, implica anche la custodia di quei sentimenti di bontà, generosità, correttezza e onestà che Dio ha posto nel cuore di ogni essere umano, creato a sua "immagine e somiglianza"" (Discorso all'ACEA)

Lefebvriani: l'audio dell'omelia di Mons. Fellay (molto più articolata della riduzione delle agenzie)

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“La forza della vita una sfida nella povertà” : intervista a don Paolo Gentili

E’ necessario far crescere una cultura della solidarietà che sappia difendere la vita dalla sua origine fino al suo termine naturale. Sono i cardini dell’odierna 32.ma Giornata Nazionale per la Vita. I vescovi italiani nel loro messaggio dal titolo “La forza della vita una sfida nella povertà” hanno ribadito che la crisi economica, motivo di disuguaglianze e inquietudine in tante famiglie, può costituire un’occasione di crescita. Massimiliano Menichetti ne ha parlato con don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia, della Cei:

R. – E’ davanti a tutti la situazione della crisi economica in cui versano tante famiglie. La vera sfida è di cogliere la ricchezza della povertà, coglierla come occasione per poter entrare in una nuova solidarietà anche tra famiglie. Tutti siamo chiamati ad uno stile di vita sobrio, che non confonda la ricchezza economica con la ricchezza di vita. Questo è il messaggio che i vescovi ci vogliono dare in questa Giornata per la vita.

D. – In questo messaggio è centrale il richiamo alla solidarietà …

R. – Certamente, si può cogliere l’occasione anche per guardare di più ai bisogni degli altri che ai propri. Si può scoprire in qualche modo che soltanto in una società più giusta, in cui viene anche difesa la parte fragile della comunità e della società - ossia le persone che sono più in difficoltà - si può crescere in un vero benessere. Il profitto non è soltanto economico, ma è di valori alti che la società può avere.

D. – Questa giornata guarda anche alle donne che, in un momento di crisi economica, potrebbero essere tentate di rinunciare o interrompere la gravidanza …

R. – Un’occasione innanzitutto per difendere la vita fin dai primi attimi del concepimento ed anche negli ultimi, fragili istanti, nei frammenti di vita. C’è un grande fermento, anche nelle parrocchie e nelle associazioni, per difendere la vita nascente. Sostengono anche quelle donne che di per sé non riuscirebbero a portare avanti una gravidanza ma che invece, proprio da una solidarietà fraterna, possono mettere al mondo dei figli di Dio.

D. – Per concludere, qual è il messaggio forte di questa 32.ma Giornata Nazionale per la Vita?

R. – Il messaggio forte è un messaggio di speranza. E’ un invito, nonostante le difficoltà: credo che ciascuno di noi sia chiamato a trasmettere una cultura di vita, a scoprire che l’altro conta più di ciò che possiede e di ciò che può produrre; l’altro conta perché è una vita umana. Se entriamo in questo orizzonte credo che la società che ci attende sarà particolarmente bella e ci sarà un futuro possibile.

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