venerdì 18 giugno 2010
La cricca e gli intrecci con Propaganda Fide nel commento di Giacomo Galeazzi
Vedi anche:
Casa di via Giulia, i pm convocano Sepe (Ruotolo)
Il Vaticano vuol far luce sulle case della "cricca" (Andrea Gagliarducci)
Pedofilia, il mea culpa di Benedetto XVI a nome della Chiesa (Isabelle de Gaulmyn)
Dopo le rivelazioni sulla casa gratis a Bertolaso indagine interna di Propaganda Fide. Il card. Sepe: "Sono tranquillo non ho niente da nascondere"
Il cardinale Vallini a conclusione del Convegno diocesano di Roma: la fede non è più un presupposto, serve un nuovo annuncio del Vangelo (R.V.)
E il Gesù di Nazareth II? In ritardo sulle previsioni l'uscita del secondo libro del Papa. In preparazione un terzo volume? (Tosatti)
Fonti vaticane: i vertici di Propaganda Fide sono cambiati e le eventuali resposabilità ricadono sulla gestione precedente (Pinna)
Il Vaticano prende le distanze dalla 'cricca' senza strappi. L'allergia di Joseph Ratzinger agli "affari" (Apcom)
La "cricca", Propaganda Fide e la deleteria immagine di una Chiesa "con le mani in pasta"
La "cricca", Propaganda Fide e la deleteria immagine di una Chiesa "con le mani in pasta"
Intervista di Bruno Vespa all'allora cardinale Ratzinger
Vaticano: sul caso di Propaganda Fide l'eventuale responsabilità è personale. Inaccettabile il tentativo di gettare fango sul dicastero
Padre Luigi Padovese e gli sbadati della Cei: il durissimo commento di Filippo Di Giacomo
Pedofilia, trappola infernale (Il Foglio)
“Pastore della verità”, convegno sui primi 5 anni di pontificato. Intervista a Mario Ansaldi, fondatore e animatore della Fondazione Isidoro (Zenit)
Chiesa santa e uomini peccatori. La casta donna di tutti (Inos Biffi)
Legionari di Cristo: incondizionata lealtà a Benedetto XVI (Apcom)
Insulti del gesuita Eberhard von Gemmingen (ex Radio Vaticana) a Mons. Mixa
Libertà e regole, nella vita come nello sport: in un testo del 1985, la riflessione del cardinale Ratzinger sui Mondiali di calcio
Ricevuto in Vaticano dal Papa il superiore generale dei Legionari di Cristo (Radio Vaticana)
Il prete nella vita della Chiesa e della società: il commento di Marco Doldi a conclusione dell'Anno Sacerdotale
«C’è bisogno della croce». E il Papa la sua la porta già. Come Giovanni Paolo II (Mastroianni)
The new vatican house organ (Rodari)
Una Chiesa sotto assedio? Il commento di Giacomo Canobbio
Le nuove strategie del Papa: l'analisi di Lo Svizzero
Il Forum Deutscher Katholiken lamenta che in Germania non è ancora possibile una manifestazione di sostegno al Papa come quella del 16 maggio da noi
Il vescovo di Nardò-Gallipoli: «I preti devono sapere che il vescovo Caliandro non affoga nulla, non occulta né insabbia nulla» (Tondo)
Benedetto XVI vuole un canadese a capo della «fabbrica dei vescovi» (Tornielli)
La storia del Card. Bernardin, falsamente accusato di abuso sessuale
Un dipendente della diocesi di Augsburg scrive a kath net: Il problema non è la persona di Mixa. Nella diocesi è da tempo in atto uno scisma, una aperta ribellione al Papa e alla Chiesa Cattolica
Una terna di nomi per il dopo Poletto (Galeazzi)
Propaganda Fide, appalti e favori, il dossier al Papa. Più controlli sulle case del Vaticano (Vecchi)
Ama il tuo nemico ma evita gli eufemismi se lui sgozza i tuoi (Giuliano Ferrara)
Il Papa: «L’Eucaristia ci chiama a servire Cristo nei poveri» (Muolo)
I vescovi che con l'islam fanno i don Abbondio (Socci)
Tarquini (Repubblica) confonde la denuncia con la condanna e afferma che un terzo delle violenze ha come autore un sacerdote (cattolico ovviamente!)
Dai sacerdoti un primo bilancio della grande iniziativa voluta dal Papa: «Il dono di un Anno che darà frutto» (Careddu)
L'ultima intervista da cardinale di Joseph Ratzinger prima di diventare Papa (De Carli)
Il Papa: "La fede consolida, integra e illumina il patrimonio di verità che la ragione umana acquisisce. La fiducia che san Tommaso accorda a questi due strumenti della conoscenza – la fede e la ragione – può essere ricondotta alla convinzione che entrambe provengono dall’unica sorgente di ogni verità, il Logos divino, che opera sia nell’ambito della creazione, sia in quello della redenzione" (Catechesi)
Pedofilia, il vescovo di Dublino: dal Papa aiuto contro gli abusi. Non così dai vescovi (Asca)
Cena al ristorante dei vaticanisti per Joseph Ratzinger, ma prima dell'elezione (Izzo)
VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI A SULMONA (4 LUGLIO 2010) - PROGRAMMA
Il Papa ha approfittato della partita dell'Italia per andare a mangiare sogliole al ristorante? :-))
Crisi economica, il Papa: serve più solidarietà (Izzo)
Il Papa: dall'Eucaristia la forza per la carità verso i poveri (Angelo Zema)
Il Papa: "La Santa Messa, celebrata nel rispetto delle norme liturgiche e con un’adeguata valorizzazione della ricchezza dei segni e dei gesti, favorisce e promuove la crescita della fede eucaristica. Nella celebrazione eucaristica noi non inventiamo qualcosa, ma entriamo in una realtà che ci precede, anzi che abbraccia cielo e terra e quindi anche passato, futuro e presente" (Discorso)
L'omaggio dell'allora cardinale Ratzinger a San Tommaso d'Aquino (7 giugno 1991)
Una task force del mattone al servizio del cardinale
I fedelissimi piazzati nei posti chiavi per gestire 2mila stabili
GIACOMO GALEAZZI
Duemila appartamenti nella capitale, amicizie, favori a politici e «grand commis». Nelle stanze di «Propaganda Fide» si sono intrecciate relazioni di potere e conclusi affari sui quali la magistratura italiana vuole vederci chiaro. Uno scenario a tinte fosche che mal si adatta al ministero che sovrintende alla Chiesa povera del Terzo Mondo e si occupa, per conto del Papa, dei missionari cattolici sparsi in ogni angolo del pianeta.
Quel che è certo è che per anni nel dicastero delle Missioni non si è mossa foglia senza che non lo volessero i due «consultori» Francesco Silvano, braccio destro del cardinale Sepe al comitato organizzatore del Giubileo e Angelo Balducci, provveditore delle opere pubbliche per il Lazio e gentiluomo di Sua Santità. Un «direttorio» privo di controlli burocratici della Santa Sede e capace di muoversi al massimo livello sulle due sponde del Tevere grazie alla natura «bifronte»: al contempo italiana e vaticana.
La «task force» targata Sepe contava su una cintura di fedelissimi nei posti giusti come Pasquale de Lise, presidente aggiunto del Consiglio di Stato e direttore della Commissione tributaria centrale, l’avvocato dello Stato Ettore Figliolia (capo dell’ufficio legislativo del vicepremier Francesco Rutelli nel secondo governo Prodi e presidente in tre arbitrati per contenziosi su grandi opere pubbliche) e monsignor Francesco di Muzio, esponente di primo piano dell’Opus Dei e responsabile amministrativo di «Propaganda Fide». Un blocco di potere capace di far passare di mano palazzi nel centro di Roma. Nel grande business del mattone ecclesiastico, nulla sfuggiva ai «Sepe boys».
E’ Silvano, per esempio, a firmare i contratti con la Cnn e gli altri network stranieri che per le dirette televisive si contendono a suon di dollari le terrazze della congregazione vaticana.
«Finché sul soglio pontificio sedeva Karol Wojtyla, Crescenzio Sepe era un intoccabile», spiegano Oltretevere, anche perché era protetto della sua potentissima conterranea madre Tekla Famiglietti, superiora delle Brigidine, molto apprezzata dal segretario papale Stanislao Dziwisz anche per la capacità di procurare ingenti offerte alle casse vaticane.
Da «numero tre» della Segreteria di Stato, segretario della congregazione per il Clero e soprattutto organizzatore del Giubileo, acquista meriti che gli valgono nel 2001 la porpora e la promozione a «Propaganda Fide», dicastero strategico della Santa Sede poiché gode di ampia autonomia. Come «Papa rosso», così viene chiamato il ministro delle Missioni, controlla la nomina dei vescovi destinati in Africa, Asia e parte dell’America Latina (un terzo delle 2.800 diocesi del mondo). E gestisce una notevole quantità di denaro, come i proventi delle collette nelle parrocchie per le giornate missionarie. In più ci sono i nove miliardi di patrimonio immobiliare, incamerato nel tempo (soprattutto a Roma e provincia) grazie a donazioni e lasciti di chi vuole sostenere l’evangelizzazione del Terzo Mondo. Quasi sempre in zone di pregio (come il palazzetto a via dei Prefetti venduto all’ex ministro Lunardi). E’ lì che Sepe fa fruttare il sistema e la squadra di manager collaudati nel grande cantiere dell’Anno Santo.
Per 5 anni tutto funziona alla perfezione fino al cambio di pontificato. Poi, in pochi mesi la «squadra» perde leader (Sepe viene trasferito a Napoli) e «patrono» (Dziwisz torna a Cracovia da arcivescovo).
Il cardinale casertano che sognava la poltrona di Segretario di Stato è scavalcato da Tarcisio Bertone che scende a Roma portandosi da Genova il proprio «team». All’ospedale pediatrico del Vaticano, al «Sepe boy» Silvano subentra il bertoniano Giuseppe Profiti e il ministero delle Missioni finisce nello «spoil system» del nuovo corso.
Benedetto XVI nomina prefetto l’indiano Ivan Dias che però, per problemi di salute, non riesce ad assumerne effettivamente il controllo. La «notte» della congregazione non accenna a farsi giorno. Finché non arrivano i pm di Perugia. «La responsabilità è personale». Per «respingere fango e ombre da un organismo fondamentale della Santa Sede che da quattro secoli coordina e sostiene le missioni cattoliche in tutto il mondo», la linea del Vaticano è netta e risuonano nelle Sacre Stanze le parole «discontinuità», «assunzione di responsabilità», «risanamento». Nel Palazzo Apostolico creano «sconcerto e preoccupazione» i riflessi negativi e si prendono le distanze dagli «eventuali illeciti che le autorità competenti devono accertare e perseguire». Insomma, nessuna copertura né difesa ad oltranza per la gestione degli immobili durante il quinquennio a «Propaganda Fide» del cardinale casertano. Al posto dell’onesto ma poco incisivo Dias, Benedetto XVI vuole un «Papa rosso» che sappia traghettare fuori dagli scandali immobiliari. Intanto allarmano i possibili sviluppi dell’inchiesta di Perugia e in Curia si richiamano alla mente i tempi bui del crack Ambrosiano quando «davanti agli ingressi vaticani c’erano le auto della polizia italiana con il mandato di arrestare l’arcivescovo Marcinkus non appena avesse messo piede fuori».
© Copyright La Stampa, 18 giugno 2010 consultabile online anche qui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
5 commenti:
E’ Silvano, per esempio, a firmare i contratti con la Cnn e gli altri network stranieri che per le dirette televisive si contendono a suon di dollari le terrazze della congregazione vaticana.
«Finché sul soglio pontificio sedeva Karol Wojtyla, Crescenzio Sepe era un intoccabile», spiegano Oltretevere, anche perché era protetto della sua potentissima conterranea madre Tekla Famiglietti, superiora delle Brigidine, molto apprezzata dal segretario papale Stanislao Dziwisz anche per la capacità di procurare ingenti offerte alle casse vaticane.
Da «numero tre» della Segreteria di Stato, segretario della congregazione per il Clero e soprattutto organizzatore del Giubileo, acquista meriti che gli valgono nel 2001 la porpora e la promozione a «Propaganda Fide», dicastero strategico della Santa Sede poiché gode di ampia autonomia. Come «Papa rosso», così viene chiamato il ministro delle Missioni, controlla la nomina dei vescovi destinati in Africa, Asia e parte dell’America Latina (un terzo delle 2.800 diocesi del mondo). E gestisce una notevole quantità di denaro, come i proventi delle collette nelle parrocchie per le giornate missionarie. In più ci sono i nove miliardi di patrimonio immobiliare, incamerato nel tempo (soprattutto a Roma e provincia) grazie a donazioni e lasciti di chi vuole sostenere l’evangelizzazione del Terzo Mondo. Quasi sempre in zone di pregio (come il palazzetto a via dei Prefetti venduto all’ex ministro Lunardi). E’ lì che Sepe fa fruttare il sistema e la squadra di manager collaudati nel grande cantiere dell’Anno Santo.
E siamo sempre punto e a capo.......
Gira che ti rigira i nomi sono sempre quelli!
Con rispetto oparlando, la vicenda mi fa venire il voltastomaco.
Se la situazione è come la dipinge Euge e io non ne dubito, PERCHE' card. Sepe è stato solo trasferito a Napoli e non cacciato, laicizzato?
Questa è la Chiesa di Cristo fondata sul Suo Vangelo sempre o lo è solo quando non ci sono giochi di potere e di denaro?
Jacu
Jacu, attendiamo l'esito della indagine da parte della Santa Sede e poi staremo a vedere.
E' ora che i mercanti vadano fuori dal tempio.
Posta un commento