giovedì 17 giugno 2010

Le nuove strategie del Papa: l'analisi di Lo Svizzero


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Le nuove strategie del Vaticano

di Lo Svizzero

Bisogna pur dire che dietro il Portone di bronzo si scopre l’acqua calda. Ogni volta che capita e senza tanti complimenti e nemmeno scusanti di sorta. C’è da aggiungere, più semplicemente, che l’attuale papa, eletto dalla maggioranza dei porporati aveva in serbo il suo disegno del nuovo Vaticano. Il suo, naturalmente. Egli l’aveva modellato nel cervello da lungo tempo, ove era scritto idealmente: da rifare e subito. Il motivo di questa impostazione (buona parte dei “grandi elettori” l’avevano anch’essi in testa con tanto di urgenza) era stato loro porto dalle parole di Joseph Ratzinger, cioè proprio di colui che aveva sbandierato il valore della “grande opportunità” di un rovesciamento della situazione al vertice della Chiesa romana. Non era stato davvero fumoso, il porporato bavarese, quando aveva agitato la bandiera del disfattismo nel suo intervento, anzi aveva spiattellato coram populo le ferite che si notavano nella Chiesa universale. In una mezz’ora di curriculum aveva rimesso l’accento sui mali della romanità, ecclesiale e no. Cosa fare? La risposta a un siffatto quesito non poteva darla lui, un Ratzinger senza autorità concreta. Doveva dirlo, questo sì, e in una maniera aperta, affinché fosse ben compreso, data la gravità della situazione; ed è stata, questa, la strada migliore perfino per colui che aveva lanciato al mondo il suo appello assai pesante, quasi un’autentica denuncia. E lo si vide infatti qualche giorno dopo, con l’elezione del denunciante, che salì i gradini della scala più alta del Vaticano e della Chiesa, proprio Ratzinger, chiamato a succedere a Giovanni Paolo II. Ma quella elezione appare fra le maggiori sorprese per tutto il mondo, in primis per coloro che lo avevano in quell’occasione votato. Motivo: c’era davvero tutto da rifare, e presto, e sul profondo dei mille e mille interrogativi che avevano in quel tempo affascinato, ma anche colpito, coloro che avevano denunciato il declino, a dir poco, della Chiesa romana.

Bisogna pur dire che ora Ratzinger ha affrontato con bavarese impegno l’arduo lavoro che lo attendeva da cinque anni. Ha cominciato con gli ormai famosi “piccoli passi” senza apostrofare i vecchi porporati e guardandosi bene dal preferire i giovani che erano là a scalpitare. Ed è stata quella la prima “bordata” di mutamenti, graduale, come da copione. Non è che con questo non si siano fatte certe scelte riformistiche, ma tante erano, e sono ancora, le cose da fare per far risalire la Santa Sede sulla scala del rilancio proiettato nel futuro ecclesiale.
È chiaro: questo pontefice ha badato a rifare, a inventare, ad accomodare tutto quello che era necessario, senza che né il Vaticano, né la Chiesa, né la Santa Sede fossero coinvolte in una sorta di rivoluzione; ma piuttosto ritemprati, e nuovamente allineati alla grande, in vista di un futuro sempre presente e dunque da realizzare. Per superare quella crisi autentica, che ha fatto tremare non pochi esponenti dei quarantamila parroci italiani, Ratzinger ha indetto e sviluppato addirittura l’Anno sacerdotale, che si è concluso con un convegno mondiale, l’Incontro internazionale dei sacerdoti. Risultati positivi si attendono anche dall’Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi, che si terrà a ottobre. E potremmo andare avanti per un bel pezzo, senza dimenticare tutte le altre iniziative concrete per l’unità della Chiesa che hanno contraddistinto i peraltro pochi anni del pontificato ratzingeriano, del resto con un’evidenza superiore alle attese. Tutto questo senza nemmeno scalfire quel suo sentimento profondo, racchiuso nella sua antica dedizione alla fede tradizionalista.
Con siffatte strategie, in Vaticano cambieranno molte cose. Come sarà il futuro?

© Copyright L'Opinione delle Libertà, 17 giugno 2010

7 commenti:

sonny ha detto...

Dal bollettino odierno:

Il Papa riceve questa mattina in Udienza:

il Rev.do Padre Alvaro Corcuera Martinez del Rio, Superiore Generale dei Legionari di Cristo.

??????????Chissà!

Raffaella ha detto...

:-)))))))))))))))

sonny ha detto...

Raffa, ci sono riusciti! Ho appena visto, per sbaglio, Studio Aperto. Hanno confezionato un servizio sulla "sogliola del Papa".....vedrai che lo trasmetteranno anche al TG5. That's incredible!!!!

Raffaella ha detto...

Avvertita via sms da una mia amica, ho visto il servizio :-))
eehehehhehehehehe

Anonimo ha detto...

Ti segnalo questo pezzo pepato di Rodari:
http://www.paolorodari.com/2010/06/17/the-new-vatican-house-organ/
Alessia

Anonimo ha detto...

T'è vist? quanto amano le scemenze 'sti sciamannati :-))
Lo vogliamo capire che il papa preferisce la carbonara, o no?
Alessia

Anonimo ha detto...

Grazie Alessia per la segnalazione dell'articolo di Rodari.
Al di là dello spostamento di Mons. Filoni, resta inquietante il fatto che costui abbia un potere superiore al Card. Bertone, tanto da decidere - così dicono i ben informati - come le piace.
Mi piacerebbe sapere da ci prende ordini, e per conto di chi opera.
Certo alla Chiesa non porta giovamento.
Ben venga la sua rimozione, sperando che non faccia altri danni.