mercoledì 28 aprile 2010

L'intervento del Presidente del Senato Schifani nel bellissimo commento di Salvatore Izzo


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Il Vaticano sta "difendendo" adeguatamente Benedetto XVI o si trattiene? Un commento alle analisi di Thompson ed Allen

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Pedofilia, card. Levada: possibile "atto di pentimento" della Chiesa?

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Abusi, l'Associazione delle Scuole dello Stato di New York e l'Associazione delle Contee contrarie al progetto di legge sull'allungamento della prescrizione

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Levada: forse il Papa "si scuserà" a giugno (Tosatti)

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I PROSSIMI "APPUNTAMENTI TELEVISIVI E RADIOFONICI" DEL SANTO PADRE

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Card. Bertone: «Il celibato non è causa degli abusi» (Cardinale)

Il Papa: "Cari amici, questi due santi Sacerdoti, San Leonardo Murialdo e San Giuseppe Benedetto Cottolengo, dei quali ho presentato qualche tratto, hanno vissuto il loro ministero nel dono totale della vita ai più poveri, ai più bisognosi, agli ultimi, trovando sempre la radice profonda, la fonte inesauribile della loro azione nel rapporto con Dio, attingendo dal suo amore, nella profonda convinzione che non è possibile esercitare la carità senza vivere in Cristo e nella Chiesa" (Catechesi)

Trascrizione dell'intervista del card. Levada alla PBS

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Il card. Levada non esclude che a giugno il Papa possa fare un pubblico "mea culpa" sulla pedofilia che da decenni mette in crisi la Chiesa (Ansa)

John Zucchi spiega al Sussidiario perchè è cattolico

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Legionari di Cristo - Il caso del fondatore: la memoria ingombrante. Verso una nuova stagione (Il Regno)

Caso Groer, beato sia internet! Ecco un'intervista del Regno (2009) a Erich Leitenberger, portavoce del card. Schönborn, che smentisce completamente il New York Times

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Card. Levada: il Papa è la persona adatta per affrontare la crisi degli abusi. Card. Bertone: accanimento dei media ma non cospirazione (Gasparroni)

Pedofilia, sconvolgente ricerca negli archivi dei giornali: tutto era già scritto nel 2002 ma i media decisero di usare la carezza e non il pugno!

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Il Papa, il giudice e la societas (non) perfecta (Burini)

Don Chino Pezzoli: Benedetto XVI di fronte al problema dei suoi vescovi e preti pedofili ha mostrato estremo rigore e risolutezza. E gli altri?

La Catholic League dà una bella "rispostina" al NYT sul "caso" Groer. A quando la reazione della Santa Sede?

Il Papa affida a Fisichella le nuove terre di missione, cioé l’occidente (Rodari)

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Dall'omertà alla chiarezza. La svolta di Papa Ratzinger (Accattoli)

Pedofilia, i vescovi cechi: Come il Papa, esecriamo assolutamente tali peccati. Non confondere la colpa individuale con quella collettiva (Sir)

La chiesa di Benedetto e quella di Kung (Cesare Catà)

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

PRETI PEDOFILI: SCHIFANI, "IL PAPA NON FUGGE DAVANTI AI LUPI"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 apr.

"In un momento in cui lo sgomento e il senso di tradimento che atti peccaminosi e criminali hanno ingenerato in tutto il mondo e in tutta la Chiesa, Benedetto XVI ha espresso apertamente la vergogna e il rimorso che tutti proviamo».
Lo riconosce il presidente del Senato, Renato Schifani, per il quale "Joseph Ratzinger non è mai stato inerte di fronte alla sofferenza e all'ingiustizia, ma è un pastore che non lascia naufraghi senza spettatore, nell'indifferenza o nel quieto vivere".
Parlando questo pomeriggio in Vaticano, a un incontro organizzato nella Sala San Pio X dalla Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione in occasione del quinto anniversario del Pontificato, Schifani ricorda come all'indomani della sua elezione il Papa abbia chiesto: «pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi». E ora davvero, sottolinea la seconda carica dello Stato, "di fronte alle insidie, ai tradimenti, agli scandali, alle ferite aperte e dolorose della Chiesa, Benedetto XVI non fugge per paura di fronte ai lupi".
Il Papa, scandisce Schifani, "ha condannato il silenzio dei 'cani muti' del nostro tempo" e "al tradimento e alla sofferenza delle vittime di abusi sessuali non si è limitato a manifestare la propria indignazione per il torto e la violenza subiti, ma con loro ha voluto condividere la sofferenza, la preghiera, il dolore destinato a rimanere. La vergogna e il rimorso, il pentimento, la condanna per il tradimento della fiducia riposta nei sacerdoti pedofili «da giovani innocenti e dai loro genitori», sono stati pronunciati senza riserve e con parole forti", cosi' come "nel 1969 non ebbe paura di indicare il rischio di un nuovo paganesimo nella stessa Chiesa e nel 2005 non si limitò a parlare di superbia, di autosufficienza, di sporcizia in termini generali, bensì dentro la Chiesa e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui».

© Copyright (AGI)

PRETI PEDOFILI: SCHIFANI, NO AL "PANICO MORALE"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 apr.

"Assistiamo in questi ultimi mesi al tentativo di ingenerare un vero e proprio 'panico morale', teso a minare il cuore stesso del Magistero attraverso l'erosione del rapporto di fiducia che è alla base di ogni sfida comunicativa e, in particolare, della sfida educativa". Lo denuncia il presidente del Senato Renato Schifani in un intervento tenuto in Vaticano in occasione del V anniversario dell'elezione di Papa Ratzinger. Da parte sua la seconda carica dello Stato rende invece atto al Papa di aver affrontato anche i dolorosi e limitati casi di abusi sessuali nella Chiesa "senza ipocrisia e senza ammiccamento", bensi' con grande severita': "sulle tracce dei Padri della Chiesa, Benedetto XVI - spiega Schifani - condanna senza scorciatoie i pastori che evitano i conflitti e lasciano che il veleno si diffonda". "Quando assistiamo ad attacchi che non sono mai mancati e a difese che, viceversa, spesso sono rimaste senza voce, con le parole di un teologo del nostro tempo, mi sento di dire - aggiunge Schifani - che la grandezza di uno spirito si misura dal grado di verità che è capace di sopportare e la verità non ha bisogno di essere difesa, si difende da sé».
"Vi sarà un giorno - conclude il presidente del Senato - nel quale le donne e gli uomini liberi del nostro tempo potranno dire di lui: «in mezzo a quella violenta tempesta, mantenne la fiducia e la speranza e la trasmise anche ai compagni di viaggio.
Da quel naufragio nacque una comunità cristiana fervente e solida». Il pensiero di Benedetto XVI non è tuttavia chiuso dentro il perimetro del cattolicesimo, né in quello della sola cultura cristiana.
Egli ci dice: «con i mezzi della nostra ragione dobbiamo trovare le strade».

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PAPA: SCHIFANI, WOJTYLA GLI HA PASSATO LA CROCE COME TESTIMONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 apr.

"La continuità dei due Pontificati sta proprio nel passaggio della croce dalle mani dell'uno a quelle dell'altro".
Lo afferma il presidente del Senato Renato Schifani, ricordando, in un intervento tenuto questo pomeriggio in Vaticano, quella "sorta di passaggio del testimone" al quale tutto il mondo pote' assistere in diretta tv il venerdi' santo del 2005, quando al Colosseo si ascolto' "la parola ferma di Joseph Ratzinger" che denunciava la "sporcizia" nella Chiesa mentre le telecamere inquadravano "il crocefisso a stento trattenuto dalle mani fragili di Giovanni Paolo II nella sua cappella privata". "Da quelle che egli definisce le 'acque salate della sofferenza, Benedetto XVI - secondo il presidente del Senato - trae comunque e sempre la rete del Vangelo.
Ancora una volta le sue parole non hanno bisogno di alcun commento: 'noi soffriamo per la pazienza di Dio. E non di meno abbiamo tutti bisogno della Sua pazienza».
"Nella tradizione della Chiesa - ricorda Schifani - ritroviamo una parola densa di significato dove l'apparente eclissi di Dio è accostata al martirio: questa parola è legata ai più deboli e indifesi, a quelli che sono chiamati gli inermi". "A tutti, anche ai cattolici che sembrano voler colpire il Papa con quella che egli stesso ha definito "un'ostilita' pronta all'attacco", Schifani ricorda poi una frase di San Paolo citata recentemente del Pontefice: "se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri".
"La parola di Benedetto XVI - spiega - e' la testimonianza della sofferenza accolta con serenita' e gioia. Il Papa dice agli uomini del nostro tempo molte volte schiacciati alle pareti del pessimismo e del conformismo che la gioia non la si puo' comandare. La si puo' solo donare e dunque la Chiesa non la si puo' fare, ma solo riceverla, e cioe' riceverla da dove essa e' gia', da dove essa e' realmente presente".
"Il pensiero di Benedetto XVI - aggiunge Schifani - non e' tuttavia chiuso dentro il perimetro del cattolicesimo, ne' in quello della sola cultura cristiana. Egli ci dice: "con i mezzi della nostra ragione dobbiamo trovare le strade". "Ai giovani e a tutti noi - conclude - Benedetto XVI parla di una 'nuova evangelizzazione' che non significa 'attirare subito con nuovi metodi piu' raffinati le grandi masse allontanatesi dalla Chiesa, bensi' riconoscere che le grandi cose cominciano sempre dal granello piccolo". Si tratta di accettare la sfida di "prendere il largo della storia e gettare le reti".

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PAPA: SCHIFANI, A POLITICI RICORDA LA CULTURA DEI VALORI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 apr.

Alla politica Benedetto XVI "indica una rotta precisa: la cultura dei valori".
Lo afferma il presidente del Senato Renato Schifani, intervenuto questo pomeriggio in Vaticano a una celebrazione del V anniversario del Pontificato promossa dai padri Concezionisti.
"Il personalismo cristiano - ricorda la seconda carica dello Stato - si oppone alla 'mistica dell'indistinzione', al relativismo, che considera eguale o equivalente, senza distinzione, qualsivoglia ideale". "Non spetta certamente a me - sottolinea Schifani - entrare in un terreno che non mi appartiene, ma sono rimasto sinceramente colpito dalla coincidenza di un motivo comune che sta alla base della loro riflessione: si imputa al Papa il fallimento della sua, cito testualmente, 'politica' ovvero della sua 'linea' e gli si dice che 'oggi il Papa e' chiamato soprattutto a essere un grande maestro di spiritualita'". In altri termini, "e' estremamente significativo che la critica che gli si appunta e' estranea alla sua missione di pastore, ma al suo ruolo di politico, di statista, di 'maestro di spiritualita''". Per Schifani, si deve "rispondere a questa e altre accuse" constatando che il "mondo soffre per mancanza di pensiero". E in proposito sono molto attuali le parole di Paolo VI: "l'uomo ascolta piu' volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perche' sono dei testimoni".

© Copyright (AGI)

2 commenti:

sonny ha detto...

Leggo:

Vi sarà un giorno - conclude il presidente del Senato - nel quale le donne e gli uomini liberi del nostro tempo potranno dire di lui: «in mezzo a quella violenta tempesta, mantenne la fiducia e la speranza e la trasmise anche ai compagni di viaggio......


Direi che le donne e gli uomini del nostro tempo, senza paraocchi o preconcetti, potrebbero già spingersi in questa affermazione ma, come ha detto giustamente Mariateresa in qualche post precedente, è meglio andare avanti con i cibi precotti.
Comunque consoliamoci con la musica:

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1111010

sonny ha detto...

Straquoto il Maestro Muti:

http://notizie.virgilio.it/notizie/politica/2010/04_aprile/28/papa_il_maestro_muti_scrive_prefazione_a_suo_libro_su_musica,24070759.html