sabato 12 giugno 2010

Il Papa: la caduta dei muri rappresentava un'opportunità che la UE non ha colto (Izzo)


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Il Papa: "Il Cristianesimo ha permesso all'Europa di comprendere cosa sono la libertà, la responsabilità e l'etica che impregnano le sue leggi e le sue strutture societarie. Emarginare il Cristianesimo — anche attraverso l'esclusione dei simboli che lo manifestano — contribuirebbe a privare il nostro continente della sorgente fondamentale che lo alimenta instancabilmente e che contribuisce alla sua vera identità" (Discorso)

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PAPA: CADUTA MURI RAPPRESENTAVA OPPORTUNITA' CHE UE NON HA COLTO

(AGI) - CdV, 12 giu.

(di Salvatore Izzo)

"La liberazione dalle ideologie totalitarie e' stata utilizzata unilateralmente per il solo progresso economico a detrimento di uno sviluppo piu' umano che rispetti la dignita' e la nobilta' dell'uomo".
Lo ha denunciato oggi il Papa in un impegnativo discorso alla Banca Europea di Sviluppo, organismo promosso dal Consiglio Europeo di Strasburgo che annovera la Santa Sede tra i suoi membri a pieno titolo.
Benedetto XVI si e' chiesto se davvero e' stata colta la straordinaria opportunita' rappresentata dalla fine del comunismo e dalla caduta del muro di Berlino e della cosidetta Cortina di Ferro che divideva in due l'Europa.
Gli avvenimenti politici della fine del secolo scorso, ha ricordato Benedetto XVI citando la celebre espressione di Papa Wojtyla - che del cambiamento epocale ha buona parte del merito - hanno permesso all'Europa "di respirare con due polmoni". E tuttavia, ha constatato, "c'e' ancora un lungo cammino da percorrere per rendere effettiva questa realta'".
"Certo si sono sviluppati gli scambi economico-finanziari tra est e ovest dell'Europa, ma - si e' chiesto il Papa - c'e' stato un reale progresso umano?".
"L'Europa e il mondo attraversano un momento di grave crisi economica". Ma, ha avvertito Benedetto XVI, "non bisogna valutare questa situazione solo attraverso un'analisi strettamente finanziaria".
In proposito, il Papa ha richiamato la "Caritas in Veritate", dove, ha detto, "si mostra che l'amore di Dio e del prossimo e' un motore potente capace di offrire autentica energia all'ambiente sociale, politico ed economico".
Nel solco della Dottrina Sociale della Chiesa, il Pontefice ha cosi' messo in evidenza che la relazione tra carita' e verita' e' "una forza dinamica che rigenera l'insieme dei legami interpersonali" per orientare la vita economica e finanziaria "al servizio dell'uomo e della sua dignita'".
"Questo - ha affermato - e' il solo capitale che conviene salvare e in questo capitale si trova la dimensione spirituale della persona umana".
L'economia e la finanzia, ha ribadito, non esistono per se stesse.
Non sono che uno strumento". Ed e' in questo contesto che e' risuonato forte oggi nelle stanze ovattate del Palazzo Apostolico il suo invito ai popoli del Vecchio Continente a non emarginare i simboli del cristianesimo (con evidente riferimento alla sentenza della Corte Europea che e' emanazione del Consiglio d'Europa di Strasburgo al pari della Banca Europea di Sviluppo.
"Il Cristianesimo - ha ricordato il Papa tedesco - ha permesso all'Europa di comprendere cio' che e' la liberta', la responsabilita' e l'etica che impregna le sue leggi e le strutture sociali".
"Marginalizzare il Cristianesimo, anche attraverso l'esclusione dei simboli che lo manifestano - e' stato il suo richiamo - contribuirebbe ad amputare il nostro continente della sua origine fondamentale che lo nutre instancabilmente e che contribuisce alla sua vera identita'".
"Effettivamente - ha detto il Papa - il Cristianesimo e' la fonte dei valori spirituali e morali che sono patrimonio comune dei popoli europei". "Valori ai quali - ha ricordato il Pontefice - gli Stati membri del Consiglio d'Europa hanno manifestato il loro attaccamento nel Preambolo dello Statuto dell'organismo continentale ribadendo la natura sociale della Banca di Sviluppo".
Per il Papa, e' sulla base di questi valori e in nome di essi che a rinforzare l'integrazione sociale, all'insegna della solidarieta' verso i piu' bisognosi. "La fraternita' - ha spiegato - permette degli spazi di gratuita', che pur essendo indispensabili" sono difficilmente riscontrabili quando il fine e' soltanto l'efficacia e il profitto". Un dualismo che per Benedetto XVI non e' pero' assoluto e insormontabile. Per questo
bisognerebbe "introdurre una logica che faccia della persona umana e piu' specificamente delle famiglie di quanti sono nel bisogno, il centro e il fine dell'economia".
"In Europa - ha tenuto a rimarcare Ratzinger - esiste un passato di esperienze di sviluppo economico fondato sulla fraternita', come le imprese sociali e mutualistiche. Bisogna, dunque, tornare alla generosita' delle origini. E la Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa della quale la Santa Sede ' membro dal 1973, e' chiamata ad esplorare gli spazi dove possono esprimersi la fraternita' e la logica del dono". Un impegno, questo, che e' stato esaltato anche dal segretario di Stato, Tarcisio Bertone, in apertura della riunione della Banca, tenutasi ieri pomeriggio. Nel suo indirizzo di saluto, il card. Bertone ha sottolineato che per la prima volta l'Istituto finanziario tiene il proprio incontro annuale in Vaticano.
Ed ha invitato la Banca a giocare un ruolo fondamentale nel contesto attuale di crisi economica-finanziaria. La Santa Sede, ha poi ricordato, ha sempre favorito il processo di unificazione dell'Europa. "Anche oggi - ha detto il cardinale salesiano - la Chiesa Cattolica si impegna per la costruzione di un'Europa fondata su quegli ideali della sua unificazione che furono perseguiti dai Padri fondatori: la centralita' della persona umana, la stabilita', la solidarieta'".

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

La caduta dei muri è stata, è bene ricordarlo, un grande pericolo per gli USA che perdevano ogni ragione per continuare l'occupazione dell'Europa. A tale pericolo hanno reagito intervenendo (con la benedizione della Chiesa) nei Balcani, dove vi hanno costruito altri due "muri" immateriali ma insuperabili (in Bosnia e in Serbia - privandola del Kosovo). Poi hanno infiammato il Medio Oriente, dove hanno costruito altri "muri" tra sunniti, sciti, curdi e cristiani (i loro amichetti ne hanno intanto fatto uno - di cemento - attraverso le case dei palestinesi), e ora ci troviamo al punto attuale.
In sostanza, non credo che il Dominatore del Mondo e i suoi schiavi ci avrebbero mai permesso di sfruttare quella grande opportunità che fu la caduta del Muro di Berlino. Purtroppo, la storia non è un'ordalia nella quale il Giudizio di Dio fa vincere immancabilmente chi è nel giusto. Che satana vinca le battaglie, quindi, è una triste realtà che da cristiani dobbiamo saper accettare. Ma bisogna saper combattere anche le battaglie perse. L'importante è vincere la guerra.

raffaele ha detto...

Il nostro Anonimo, animato da un livore antiamericano comprensibile ma unilaterale,sembra ignorare che l'intervento nei Balcani fu reso necessario (dopo tanti inutili appelli umanitari) dal genocidio in atto ad opera di militari serbi poii riconosciuti come criminali di guerra. Poi Bush ha fatto scelte folli in Medio Oriente, ma bisogna saper distinguere i contesti.