lunedì 8 marzo 2010
L'intervista al ministro della giustizia tedesca (il contenuto non corrisponde pienamente a quanto riferito dalle agenzie italiane)
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Su segnalazione di Alberto possiamo leggere qui (in tedesco) l'intervista al ministro tedesco della giustizia. Qui una traduzione. Vi riporto il commento del nostro preziosissimo Alberto:
3) Risalendo come sempre alla fonte, questa è l'intervista:
http://www.dradio.de/dlf/sendungen/interview_dlf/1138913/
La ministra non dice esattamente che "la Chiesa cattolica ha opposto un muro di silenzio" e che ciò sarebbe dovuto al documento del 2001 né nomina Ratzinger. Dice, sempre con tono accusatorio ma più sfumatamente, che gli abusi nelle scuole sono stati per anni coperti da muro di silenzio. Nomina come ultimo caso di abusi quello di Odenwald (scuola Unesco) e aggiunge che, a suo parere, per quanto riguarda le scuole cattoliche il silenzio loro (non dice silenzio della Chiesa) potrebbe anche essere legato alla direttiva del 2001 che prevede il segreto pontificio.
Anche così l'interpretazione della ministra è infondata. Ma quanto hanno riportato i soliti siti e agenzie italiane non mi pare corrisponda in pieno al contenuto complessivo dell'intervista. Infatti gli articoli dei siti tedeschi e dello stesso sito della radio non riportano commenti sul documento del 2001.
Conclusivamente, riflettiamo sul fatto che in Italia qualcuno si è preso la briga di ascoltare un'intervista alla radio tedesca di un ministro di primo mattino e di sottolineare soltanto il passo dell'intervista relativo al documento del 2001 che nessun commentatore tedesco ha invece sottolineato.
Alberto
Vi suggerisco di leggere l'intero commento del nostro amico Alberto a commento di questo post :-)
Si rende sempre piu' necessario un chiarimento della Santa Sede sulla falsariga del servizio in francese di Radio Vaticana.
R.
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6 commenti:
mi sembra che, su questo argomento, è la seconda volta che succede.O sbaglio?
Si', e' accaduto anche venerdi' con il fratello del Papa.
Purtroppo le agenzie italiane hanno parlato diffusamente del documento del 2001 e il messaggio sbagliato e' passato senza alcuna rettifica.
Sarebbe bastato un servizio come quello della Radio Vaticana francese.
R.
sarà passato ma io non ho visto pubblicato niente nei primi tre giornali italiani cosa che invece è avvenuta per il fratello del Papa (almeno fino aun'ora fa, adesso vado a ricontrollare)
Su Timesonline invece Kung ripete la filastrocca del celibato: Kung fu ,come oramai viene chiamato si sta sincerando che le sue opinioni così infallibili raggiungano tutti i paesi. Se non è una sua campagna personale mi mangio il cappello.
Più il tempo passa, più aumenta il mio disgusto. L'unica cosa che posso fare è pregare intensamente per il Papa. Riesco ad intervenire solo ora, dopo una giornata un po' convulsa. Ho letto tutti i Vs. commenti e non posso fare altro che ringraziare chi, con il suo tempo e competenza è riuscito ad offrire al blog un ventaglio di approfondimenti degni di una vera agenzia di stampa (SERIA). Cara Raffaella, spero con tutto il cuore che questo lavoro che fai, sia apprezzato anche da altri. Credimi stai facendo qualcosa di veramente grande. Un'abbraccio affettuoso a tutti.
In un'intervista alla Deutschlandfunk, la radio tedesca, il ministro guarda più lontano, al Vaticano, e critica la procedura in base alla quale, alcuni crimini gravi, come gli abusi sessuali, sono sottoposti confidenzialmente al Pontefice.
"Credo che questo muro di silenzio si spieghi proprio, in alcune scuole cattoliche, per il fatto che, conformemente a una direttiva del 2001, abusi così gravi sono sottoposti alla confidenzialità del papa(segreto pontificio ndB) e non devono essere divulgati all'esterno della Chiesa".
"Secondo questa direttiva - ha proseguito - i casi sospetti di abusi sessuali sono esaminati all'interno e non viene detto chiaramente di far intervenire rapidamente la procura".
"sono sottoposti confidenzialmente al Pontefice" ...quale pontefice? Quello regnante al momento degli abusi, presumo...Alcuni si chiedono come faceva monsignor Ratzinger a non sapere di abusi nel suo coro, mi pare però che nessuno si chieda come potesse Giovanni Paolo II (il grande assente nelle polemiche di questi giorni) non sapere nulla, ma proprio nulla, di Maciel...
Nel 2001 c'erano appena stati il giubileo e grandi mea culpa che ancora adesso per molti rendono grande il suo pontificato, quindi, se il papa era in grado di decidere sui mea culpa lo era anche per questo documento presunto "infamante" che viene invece fatto ricadere solo sul suo prefetto della cdf. Non si può elogiare un capo di governo solo quando le cose vanno bene e per quel che va male prendersela con qualche collaboratore, almeno da persona equidistante la vedo così
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